martedì 19 marzo 2013

IL GOL DI TURONE ERA FUORIGIOCO ! LA VERSIONE DI SASSI, 20 ANNI DOPO


Francamente, nel leggere il titolo, mi ero immaginato di più !
Il gol di Turone era fuorigioco !!!
Caspita Pe' !! Vent'anni di sopportazione del rancore giallorosso per il torto subito...La MELA dell'odio tra juventini e romanisti.
E già perché fino al 1981 problemi non ce n'erano stati. Al romano infingardo e un po' piagnone di natura (vizio diffuso in verità tra i tifosi del calcio, però il romano un discreto pizzico di più...) la Juve era sempre stata antipatica, come tutti i  primi della classe. Ma non c'era rivalità. Come poteva esserci con una squadra, quella giallorossa, mai coinvolta nella lotta per lo scudetto ? L'unico vinto fino ad allora era datato 1941-42, in piena guerra, e in epoca in cui si vocifera che per il Duce non fosse  sopportabile che la squadra della città Caput Mundi non primeggiasse nello sport nazionale. Vabbé, preistoria.
Da allora, la Roma aveva per lo più  veleggiato anonima a metà classifica, qualche volta un po' meglio, altre peggio (una volta finì in serie B , era il lontano 1951).
Con la presidenza di Dino Viola e il bravo (e simpaticissimo ) Liedholm come allenatore la Roma s'inserì stabilmente al vertice del calcio italiano, vincendo poco, due scudetti in 30 anni, ma lottando spesso per il traguardo. Per dire, negli anni 2000, sotto la presidenza Sensi,  è finita sei volte al secondo posto, in due occasioni almeno mancandolo di un soffio ( allenatori Eriksson e Spalletti ) e mostrando, in alcune stagioni, il gioco migliore.
Però questo avvenne DOPO. Come detto, nel 1981 la Roma era una assoluta novità ai vertici del calcio italiano. A due giornate dal termine la Juventus aveva un solo punto di vantaggio, e lo scontro diretto poteva significare un sorpasso decisivo. Ci fu il gol di Turone, che, annullato per off side, decretò la fama ETERNA di questo normalissimo difensore che da tempo sarebbe ormai dimenticato se non avesse legato il proprio nome al "drammatico" episodio.
Perché di DRAMMA si trattò. A me tolsero il saluto - non sto scherzando - amici del circolo sportivo che frequentavo e che conoscevo da 15 anni !! - e da lì nacque un autentico ODIO che la ragione trattiene superficialmente ma come tale viene istintivamente vissuto da ambo le parti.
Sicuramente personaggi come Zeman , da un lato, e Moggi dall'altro, non hanno aiutato a migliorare la cosa.
I caroselli di trionfo per la sconfitta di una squadra italiana nella Coppa Europea la inventarono i romanisti, con Juve - Amburgo. "Grazie Magath" finì per mesi sui muri della capitale. Ovviamente il peggio viene subito assimilato, e da lì a poco toccò ai tifosi giallorossi assistere in lacrime ai laziali e juventini di Roma in festa gridando per le vie della capitale "grazie Liverpool".
Tutta robaccia, che però a molti piace tanto. Eppure non è sempre esistita..iniziò LI'.
Attenzione, non confondete tutto questo con gli sfottò, le prese in giro, le simpatiche e divertenti scommesse per chi perde il derby....E nemmeno c'entra la rivalità sportiva. I sentimenti umani che qui vengono evocati sono i peggiori : invidia, rancore, odio. Lo si capisce dal fatto che venuti meno i protagonisti degli episodi incriminati, i "responsabili" diretti , l'acrimonia feroce è sempre rimasta e viene tramandata.
E' viscerale, non si può superare da soli, ci vorrebbe lo psicanalista, come per i traumi violenti.
Io sono certo di non essere del tutto immune da questo virus : ogni volta che la Roma perde io sono contento. Però ci sono delle cose che mi confortano : non ho mai avuto problemi ad ammirare il bel gioco dei giallorossi quando questo si è manifestato (anche con Zeman, che pure ho in antipatia); quando la Roma ha vinto il suo terzo scudetto non sono tra quelli che ha fatto un pippone per il tesseramento farlocco di Nakata (che fu decisivo nello scontro diretto finito in parità), considero Totti un grandissimo fuoriclasse (anche qui prescindendo dal fatto che non lo giudico un campione di sportività) e non solo per i tantissimi gol segnati. Infine, e credo sia la prova regina, mio figlio a sette anni quasi compiuti tifa per la ROMA. E francamente non me ne frega molto...peggio per lui semmai , che magari di soddisfazioni (leggi vittorie, trofei, "tituli" ) ne festeggerà pochi. Però è palese che la mia avversione alla Lupa non ha preso contorni tracimanti, al punto che il pargolo ha liberamente scelto la squadra del cuore sulla base, immagino , delle amicizie scolastiche.
Raccontato tutto questo, ecco che leggo come l'origine del MALE sarebbe un errore : il gol di Turone era VERAMENTE in fuorigioco.
A dirlo è Carlo Sassi, notissimo ai tifosi di calcio come cronista sportivo e inventore addirittura della moviola,
il quale sostiene come dalle immagini televisive esaminate da loro della Domenica Sportiva la posizione di Turone risultasse chiaramente irregolare. Ma allora ? Da dove escono quelle opposte ?
E qui la testimonianza di Carlo Sassi NON convince.  Parla di manipolazioni , di macchinario "imperfetto", "acchittato". Mmmmmmm...che legge il Camerlengo sa che non sono un complottista e non amo il genere.
Per di più, in questo caso, senza esibire alcuna Prova....Non dico dell'alterazione delle immagini...ma la fornitura di quelle che si sostengono "corrette", quella almeno sì !
Oltretutto, non è vero quanto scrive la Stampa nell'articolo che posto : le immagini che testimoniavano la regolarità del gol non uscirono un anno dopo, ma SUBITO.
E subito ci fu il dramma.
Quindi questa notizia mi pare una bufala, e mi sembra strano che provenga da Sassi, vecchia scuola, che ho sempre reputato un giornalista sobrio, non alla Pelegatti o Idris per non parlare di quelli delle tv e radio private...
Il mio pensiero resta che che si trattò di un errore, non clamoroso nelle modalità - effettivamente era una questione di centimetri, e a velocità normale (non le immagini rallentate) la prima impressione era di fuorigioco - ma nelle conseguenze, visto che mancavano solo 180 minuti alla fine del campionato. Detto questo la Roma non è l'unica squadra vittima di errori così fatali, senza contare che in 180 minuti potevano ancora accadere cose ( com'è successo, sempre alla Roma che, scavalcata l'Inter solo qualche anno fa in testa alla classifica, e mancava poco alla fine del torneo, perse clamorosamente in casa contro la Samp di Cassano , oppure, tanti anni fa, con il Lecce...). Alla Juve è stato sottratto uno scudetto vinto sospendendo una partita per 75 minuti...(Perugia - Juventus ), e se ne giovò la Lazio. Non vedo questo astio clamoroso tra juventini e laziali in genere....
E del gol di Muntari, successo solo un anno fa, già si parla di meno e tra poco non se ne parlerà più con rilievo, rientrando tra i tanti episodi su cui si recrimina nel calcio ma in modo "normale".
Il gol di Turone fu diverso.
Perché Roma è diversa.
Buona Lettura


Quel gol di Turone e la disputa infinita
L’inventore della moviola: “Era offside”

Il gol di Turone annullato contro la Juve

Vent’anni dopo Carlo Sassi torna sulla rete annullata in Juve-Roma
(1981): immagini manipolate
GUGLIELMO BUCCHERI
Il fischio finale sulla sfida del 10 maggio del 1981 fra Juventus e Roma sembra spostarsi sempre più in là. A far rotolare ancora il pallone sul prato del vecchio stadio Comunale di Torino, stavolta, è un intervento radiofonico di Carlo Sassi, inventore della moviola nel ’79 e moviolista in tv il pomeriggio del gol-non-gol del giallorosso Maurizio Turone. «La moviola - ha raccontato Sassi su RadioDue - dimostrò che il gol era irregolare, che Turone era oltre la linea di Prandelli. Poi, però, a Roma con un marchingegno particolare dimostrarono che, invece, non era in fuorigioco. Non dico che hanno barato, per l’amor di Dio, dico che non era perfetto quel macchinario. L’hanno un po’ acchittato: Turone era in fuorigioco effettivamente...». 

Il pomeriggio del 10 maggio del 1981, la sfida fra bianconeri e giallorossi finì 0 a 0, il signor Bergamo annullò il gol di testa di Turone e la Juve, due settimane dopo, vinse lo scudetto con due punti di vantaggio sulla Roma. Ma, quel pomeriggio, cominciò ben presto a dividere l’Italia del pallone e non solo i diretti interessati: il presidente romanista Dino Viola parlò di tricolore vinto «per questione di centimetri» e ricevette in dono da Giampiero Boniperti un metro. Per i tifosi giallorossi da quel momento cominciò la diffidenza verso il mondo bianconero come mai prima perché, agli occhi della Capitale, si era consumato il grande inganno che aveva impedito alla truppa capitolina il sorpasso sui rivali a 180 minuti dal termine del campionato.  

Oggi, il moviolista Sassi prova a chiudere definitivamente la contesa raccontando qualcosa di inedito che potrebbe cancellare, in un attimo, 32 anni di sfottò. Potrebbe perché lo stesso Sassi lascia aperta una porta al dubbio quando parla di «mia interpretazione dei fatti...» e «di un marchingegno particolare...» senza, però, spiegare in che modo, uno o due anni dopo la partita, un’altra moviola cominciò a mettere in giro un racconto diverso, e per Sassi alterato, dei fatti.  


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