giovedì 18 aprile 2013

MARINO NO, OK. PERò GRILLO NON FACCIA RIDERE CON RODOTA' PRESIDENTE DI TUTTI GLI ITALIANI. FORSE DI CAPALBIO E DINTORNI.


Dunque, alla prima tornata Marini non ce la fa, e probabilmente in queste ore convulse staranno discutendo, i vari capoccioni, come uscire dall'impasse . Il popolo di sinistra urla che vuole Rodotà, un altro giovanotto di 80 anni, che iniziò a fare attività  politica nel Partito radicale di Pannunzio. Lasciò con l'avvento di Pannella per approdare come indipendente nel PCI e da quell'area non si è più allontanato, per quanto dal 1992 lodevolmente non si è più candidato come deputato. E' stato il primo Garante della Privacy, carica che ha ricoperto fino al 2005. Il suo successo credo sia dovuto al suo discreto anti berlusconismo, mai agitato come quelli di Micro Mega, per dire, ma sicuramente sufficiente da giustificarne il gradimento attuale.
Per lo stesso motivo non è gradito al centro destra. Ora, sarebbe il caso di ricordare che se la Costituzione prevede ben TRE tentativi di eleggere il Presidente con una maggioranza qualificata, qualcosa vuole dire. E precisamente, per quelli dell 777 del televideo, che il Presidente della Repubblica non dovrebbe essere l'espressione di una parte, che se no era più giusto eleggerlo direttamente col voto popolare (e vedevamo caro Grillo e grillini se Rodotà sarebbe un nome che rappresenta "tutti" gli italiani", roba che fa ridere a sentirla se non ci fosse da piangere). Poi certo, siccome un Capo dello Stato ci deve essere, dalla quarta votazione è prevista la maggioranza semplice. A questo punto sorge un altro problemino...e cioè che questa maggioranza dovrebbe rappresentare almeno il 51% degli italiani, e oggi come oggi solo se PD e TUTTO il M5S si mettono d'accordo questo accadrebbe. Perché un candidato eletto solo dal PD, che ha una pletora di deputati SOLO GRAZIE AL PORCELLUM (perché di voti ne ha radunati meno del 30% !!) , più una pattuglia di "ortotteri" (così sarcasticamente Giacalone chiama i grillini) , è un colpo di mano più che una elezione.
E infatti Bersani vuole evitarlo. Renzi invece pare di no. E noi del centro destra ce ne ricorderemo, quando il sindaco di Firenze tornerà a bussare al nostro voto.
Mi è piaciuto leggere su Repubblica le parole di Massimo Giannini, che certo quanto ad anti berlusconismo e adesione alla sinistra non teme contestazioni, volte a ricordare con forza che Marini è uomo che merita ogni considerazione, e le parole di Renzi sono personalismi mediatici del tutto fuoriposto. Del resto, se Fassina difende il vecchio sindacalista  contro il collega Orfini, ricordandone le umili origini e la difesa del mondo del lavoro, a fronte della "nobiltà" radical chic di Rodotà, si capisce perché il compagno segretario alla fine avesse aderito a questo compromesso
Detto questo, ce ne sono di migliori ? Sicuramente sì. Ma non sono tra i nomi che girano nel palazzo. E nella rosa di tre proposta da Bersani, oltre a Marini appunto, Amato e Mattarella, non credo che gli altri riscuoterebbero il consenso di Vendola o dei gruppettari del Capranica.
La cosa triste che emerge, è che si sia sempre di più prigionieri delle minoranze rissose e strillanti.
Siccome manifestano, chattano, scrivono sui social network, pensano di essere di più. Invece non è affatto detto che sia così.
Rodotà è la terza scelta (TERZA) di una votazione in rete (misteriosamente ripetuta) che al primo posto aveva visto una giornalista e al secondo un medico....E avevano votato in meno di 50.000 in tutto!!! Sul Corriere della Sera la Bonino era stata prescelta da un numero di lettori - "elettori" più che doppio. Anche sulla Stampa la Bonino aveva prevalso e con più votanti delle "quirinarie" grillesche.
Allora ?
Quando in Italia si ebbero gli anni bui del terrorismo, quelli delle BR e affiliati erano certi di rappresentare l'avanguardia di un movimento con dietro milioni di persone che aspettavano solo il loro via per dare la spallata rivoluzionaria. Quando scoprirono che rappresentavano se stessi, e BASTA, avevano ormai buttato nel cesso la loro vita e lasciato alle spalle  decine e decine  di morti e di più feriti.
 Ecco, i fanatici della rete rappresentano se stessi, ma sono convinti di essere il popolo.
Tornando all'elezione del Presidente, vedremo cosa accadrà ora, che deve iniziare il secondo scrutinio.
Intanto , questa la cronaca della prima votazione



PER LE PRIME TRE VOTAZIONI SERVONO 672 VOTI

Quirinale, per Marini non è buona la prima

L'ex sindacalista non raggiunge il quorum. Crescono le defezioni nel Pd, tanti votano per Rodotà, candidato del M5S

I presidenti di Senato e Camera, Grasso e Boldrini, durante la seduta comune a Montecitorio  (Ansa)I presidenti di Senato e Camera, Grasso e Boldrini, durante la seduta comune a Montecitorio (Ansa)
Franco Marini potrebbe essere il prossimo presidente della Repubblica. Ma di certo non lo sarà prima di questa sera. A scrutinio della prima votazione ancora in corso, appare già chiaro che l'ex sindacalista non ha alcuna possibilità di raggiungere il quorum dei 672 voti necessario per centrare l'elezione nelle prime tre tornate. Un'altra tornata è attesa tra le 15 e le 15,30 e il risultato della nuova votazione dovrebbe conoscersi entro l'ora di cena. L'ottimismo con cui dal centrodestra si guardava alla possibilità di centrare già al primo colpo l'elezione del successore di Giorgio Napolitano, che terminerà il proprio mandato il 15 maggio, e con un margine di almeno una settantina di consensi, si è dunque infranto sulla realtà dei numeri.
LO SCENARIO - Sulla carta Marini contava sul sostegno del Pd, del Pdl, della Lega Nord e di Scelta Civica, ma il partito di Pier Luigi Bersani si è presentato in aula già diviso, dopo la serata un tumultuosa di mercoledì al teatro Capranica dove i «grandi elettori» del centrosinistra si sono incontrati per trovare un'intesa sul nome da sostenere per il Quirinale. Marini è risultato alla fine l'indicazione ufficiale del partito, essendo un nome gradito anche al Pdl, ma tutta l'area renziana e diversi esponenti di rilievo di varie altre correnti hanno fin da subito manifestato perplessità e annunciato un voto in dissenso dalla linea ufficiale. Così è stato. Lo spoglio delle schede ha dato la conferma di un Pd decisamente diviso. Il principale alleato, Sinistra e Libertà, era stato netto nello strappo già dal mattino, annunciando la volontà di far confluire i propri consensi suStefano Rodotà, candidato dal Movimento 5 Stelle dopo la rinuncia della giornalista Milena Gabanelli. Ha dunque buon gioco, oggi, Beppe Grillo nel commentare tranchant durante un comizio: «C'è da scegliere tra il presidente degli Italiani, che è Rodotà, e il presidente di Berlusconi, che è Marini. Si sono chiusi all'Hotel Capranica di notte Berlusconi e Bersani, per decidere il destino di 60 milioni di italiani. È una cosa da fantascienza». 
AL DI PANCIA - Resta ora da vedere quante saranno e di che peso le defezioni all'interno del Pd: per tutta la giornata di mercoledì Matteo Renzi aveva sparato bordate contro l'ex sindacalista. E ancora oggi è tornato a ribadire che Marini «non è il candidato migliore». Contro l'ex presidente del Senato si erano espressi in mattinata anche Marianna Madia, Ignazio Marino, Giuseppe Civati e altri esponenti di primo piano del partito di Bersani. Massimo D'Alema, considerato da molti l'alternativa all'ex dc, si è invece espresso a favore di un voto unitario: «Capisco che si sia arrivati alla candidatura di Franco Marini in modo sofferto e con un metodo che ha potuto creare comprensibili turbamenti, ma ora dobbiamo valutare l'opportunità, per il Paese, di un candidato che deve essere eletto con un ampio consenso e che è persona le cui qualità politiche e morali non possono essere messe in discussione da nessuno». Berlusconi resta invece ottimista: pur non sbilanciandosi su un consenso in prima battuta, il Cavaliere si dice convento che alla fine Marini «passerà»


12 commenti:

  1. MASSIMO AMBROSIO
    Grande articolo

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  2. MARCO SIRAGUSA

    D'accordo su tutto meno l'attacco a Renzi

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    1. Marco, io e te abbiamo votato REnzi alle primarie PD, e non da elettori di sinistra. Però la sensazione è che stavolta il sindaco stia molto "democristianizzando". Il che, in tempi normali...chissene. IN QUESTI, no, non mi piace.

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    2. MARCO

      Credo sia in lotta (interna) contro i dinosauri del suo partito e cerchi sponda a sinistra per incassare, nel prossimo futuro, crediti anche lì (dove gli mancano). Se è atteggiamento democristiano, lo considero nel senso del realismo e non gli attribuisco l'accezione negativa che gli dai tu. Non siamo un sistema bipolare. Nè siamo gli Usa. Bisognerà prendere atto, prima o poi

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    3. Realismo va bene, però poi non si può essere buoni per tutti. E lui oggi propone Prodi per spaccare, non certo per favorire un presidente "condiviso". Lui vuole le elezioni Marco. Nello stesso modo politicamente opportunistico di chi non le vuole. E questo è pragmatico, dal suo punto di vista, e deludente. Dopodiché, siccome io liberale sono e resto, certo un Renzi che si mette a fare la corte alla pancia di sinistra del PD se non dei grillini, non lo posso certo votare. E penso che sia una logica non esclusivamente personale.

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    4. MARCO

      Lo capisco. Ma l'alternativa non ha funzionato. Sicché ha pensato di cambiar rotta. Vedremo

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  3. FRANCESCO PETILLO

    I fanatici della rete, pero', han preso 9 milioni di voti. Magari non rappresenteranno il popolo, ma neanche un decina di loro......

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    1. Gentile Francesco, io non credo proprio che gli 8 e passa milioni di voti del M5S si identifichino in quelli che io definisco i fanatici della rete. Su Internet ci vanno milioni di persone ogni giorno, ma quanti occupandosi di politica ? Del resto, i dati delle quirinarie non sono miei (appena 50.000 votanti...e gli altri 8.600.000 ? ) e anche le votazioni per i parlamentari furono un flop. Del resto non è un fenomeno solo del M5S. Quelli di destra, per esempio, per il 95%, escono fuori solo quando si deve votare, se no non li vedi e non li senti. Insomma, io non credo che il M5S sia un universo così coeso , tanto più che il collante decisivo è la protesta. E le risse sui social forum tra quelli propensi ad aprire a Bersani e quelli ortodossi col capo, ne sono stati la prova di "vertice". Infine, e mi taccio, dire che Rodotà è il presidente di tutti gli italiani, è veramente comico. Sarei curioso di saper quanti di quegli 8.600.000 elettori sanno CHI SIA Rodotà. Malignità non solo mia. L'ha detto FAssina al suo amico e sodale Matteo Orfini.

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    2. VASCO CARRARO

      Di certo, Stefano, sappiamo quanti tra gli italiani conoscono ed apprezzano Emma Bonino ... lo 0.19% !! .. ed anche quanti tra i parlamentari ... 7 su 1007 !!. Il bello dei numeri è che non sono usi ribellarsi... se ne restano lì, immobili, per secoli.

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    3. E questo che c'entra ? So benissimo che la Bonino non è nome caro ai politici di carriera italiani. Quanto invece al gradimento degli italiani, su un sondaggio sia della Stampa che del Corriere della Sera è stata la più votata. E i lettori del Corsera che hanno espresso un voto sono stati oltre 130.000, più del doppio delle quirinarie dei grillini. Infine, se ci fosse una fantascientifica corsa alla presidenza tra Bonino e Rodotà, con voto popolare, credo che avremmo numeri mortificanti per il secondo. Ovviamente non ci può essere controprova, ma sarei pronto a scommetterci qualche soldo vero. Nel 1999 la lista della Bonino prese l'8,5% dei voti. Altri tempi, certo. Ma almeno tutti la conoscono. Rodotà, per sapere chi è, devi avere studiato...e da secchione pure.

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    4. VASCO

      Nel 1999 dici ? Sì, Emma prese l'8.5 % (la votai anch'o).... 12 mesi dopo, ed ancora 24 mesi depo (Politiche e reginali) quell'8,5 % diventò prima il 3,3% e poi il 2,3 % proprio perchè agli elettori bastarono quei 10-20 mesi per conoscerla.... non è andata come dici tu. Ciao.

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    5. E' proprio vero...gli EX sono sempre i "peggiori" Ciao Vasco

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