lunedì 1 aprile 2013

VENTI DI GUERRA IN COREA...VABBE', TANTO è LONTANA NO ?


Un tempo il mondo tratteneva  il fiato per i missili di Cuba, ma anche per il muro di Berlino, o i carri armati in Ungheria...Erano i tempi della guerra fredda, e il confronto scontro tra le due grandi superpotenze, USA e URSS faceva paura. In fondo, non era passato troppo tempo dall'ultimo conflitto mondiale, e che il reciproco deterrente nucleare dovesse funzionare sempre (come poi per fortuna avvenuto ) nessuno lo poteva giurare. Con la fine dell'Unione Sovietica ( MAI, studente liceale negli anni 70 lo avrei immaginato che l'impero comunista si sarebbe dissolto così....e invece le cose giuste e belle accadono...) , il mondo occidentale, l'Europa segnatamente, si è persuasa che la Pace fosse - sia - una condizione scontata e permanente. Sì, ogni tanto mandiamo qualcuno dei nostri soldati a morire in terre lontane, ma non sono cose che ci coinvolgono...e infatti i bilanci della difesa sono sempre quelli più risicati ( fosse per certa parte della popolazione, andrebbero proprio aboliti...a che servono ?? ) .
E così se al mondo ogni tanto spunta qualche pazzo, noi europei ce ne freghiamo...In Iran c'è un Presidente che predica l'eliminazione di Israele dalla cartina geografica ? Ebbé ? Che siamo ebrei ?
Figuriamoci se ci possiamo preoccupare che nell'Estremo Oriente si addensino venti di guerra che riguardino le due coree e di riflesso USA, Giappone e chissà chi altro....
Probabilmente, quelli meno distratti, penseranno in buona fede che alla fine tutto rientrerà....Che si tratti di schermaglie propagandistiche, e che nessuno sarà così pazzo di mettere a repentaglio decine se non centinaia di migliaia di vite in una sfida - quella contro gli americani - persa in partenza.
E' un ragionamento che comprendo, ma che non sempre funziona...Nessuno negli anni 30 pensava all'orrore che sarebbe stato partorito al centro dell'Europa, nella civilissima Germania, rimasta invece preda di un'ideologia razziale feroce fino allo sterminio. Certo, sono passati 70 anni...
Ma sempre in Europa, nei Balcani, negli anni 90 ci sono state le guerre civili tra i paesi della ex Yugoslavia, con gli stupri etnici e i massacri di Sarajevo e Srebrenica...
E comunque in Corea del Nord c'è un regime fanatico, impenetrabile a ogni forma di principio consueto alle democrazie occidentali, dove i sogni di egemonia culturale e quindi mentale sul proprio popolo perseguiti da regimi comunisti come quello cinese e cambogiano (qualcuno ricorda Mao Tse Tung e, peggio, Pol Pot ? ) si sono realizzati. Impressionanti le scene di fanatismo, di disperazione popolare alla morte (2011) del "Presidente Eterno" (???!!!!), Kim Jong il .
Il dissenso c'è, largamente minoritario anche perché brutalmente represso : campi di concentramento di stile nazista ( o i gulag di Solgenistyn ) , fotografati da Amnesty International servendosi delle fotografie ad alta definizione dei satellitari... In Corea del Nord il sogno mussoliniano di una Nazione soldato è stato realizzato : il servizio militare è praticamente permanente. Da tempo si sono muniti di un arsenale atomico, che adesso stanno potenziando.
Avreste paura ad avere uno Stato così ai vostri confini ?
Però il quesito è retorico,  perché la Corea è lontana, e male che vada, a noi che ce frega ?
Non è sempre così....
Ecco l'articolo di cronaca sulla situazione di tensione nella regione



«LE ARMI NUCLEARI NON SONO UNA MONETA DI SCAMBIO»

«Rinforzeremo il nostro arsenale nucleare»

Kim Jong-un: «Miglioreremo il nostro deterrente atomico qualitativamente e quantitativamente»

Kim Jong-un con i vertici militari nordcoreani (Ansa)Kim Jong-un con i vertici militari nordcoreani (Ansa)
Sale ulteriormente la tensione nella penisola coreana. Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha infatti promesso di rafforzare l'arsenale nucleare Lo riporta l'agenzia ufficiale Kcna. Jong-un ha parlato all'apertura della riunione plenaria del Comitato centrale del Partito dei lavoratori (la prima da settembre 2010), affermando che Pyongyang migliorerà il deterrente atomico «qualitativamente e quantitativamente» per contrastare le minacce Usa. Secondo quanto riportato dall'agenzia Kcna, Jong-un ha detto che le armi nucleari «non sono una moneta di scambio politica o per un negoziato economico» né «mai saranno abbandonate di fronte alla minaccia imperialista».
Corea ad un passo dalla guerra
Rcd
LE BASI USA IN GIAPPONE - La Corea del Nord ha poi detto di essere pronta a colpire anche le basi americane in Giappone in caso di guerra nella penisola di Corea: lo riferisce il Rodong Sinmun, quotidiano del Partito dei Lavoratori, citando esplicitamente le basi di Misawa (prefettura di Aomori), Yokosuka (prefettura di Kanagawa) e di Okinawa. La minaccia è giunta all'indomani dell'annuncio di Pyongyang sull'entrata nello «stato di guerra» con la Corea del Sud, abbinata alla prospettiva di «guerra nucleare» se Corea Sud e Usa dovessero avviare attività militari contro il Nord.
L'ASSEMBLEA SUPREMA - Il leader nordcoreano ha poi promesso di promuovere la costruzione economica e lo sviluppo delle forze nucleari «simultaneamente», assicurando che la Corea del Nord lancerà altri «satelliti». Lunedì si aprirà invece l'Assemblea suprema del popolo, il Parlamento nordcoreano, convocata quasi un anno dopo (11 aprile) la nomina di Kim Jong-un alla carica di primo segretario.
LA REAZIONE DI SEUL - La Corea del Sud però non ha intenzione di restare a guardare. A fronte dell'innalzamento dei toni e della retorica da parte di Pyongyang, Seul ha intenzione di tenere alto il livello di preparazione. Metterà in campo risposte militari forti e veloci contro le provocazioni della Corea del Nord, senza tenere conto delle conseguenze politiche. Lo ha assicurato la presidente Park Geun-hye, in una riunione coi vertici del ministro della Difesa. Il messaggio della presidente è di mettere da parte ogni remora rispondendo con forza in caso di provocazioni della Corea del Nord, promotrice di minacce quotidiane che ha fatto risalire la tensione nella penisola. «La ragione dell'esistenza dei militari - ha detto Park, nel resoconto dell'agenzia Yonhap - è di proteggere il Paese e la sua gente dalle minacce».

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