In casa Grillo il passaggio sulla lavagna dalla parte dei buoni a quella dei cattivi è velocissimo.
Era successo alla Gabanelli, vincitrice delle Quirinarie grilline come candidata prescelta al Colle, rea di aver posto domande scomode sulla destinazione delle somme raccolte durante lo "Tsunami tour" , i comizi elettorali di Grillo, nonché in generale dalla pubblicità sul blog intestato al leader del Movimento. Un oceano di insulti, dove "serva" e "pennivendola" erano i più soft.
Non è andata meglio a Rodotà, il terzo classificato nelle designazioni on line ortottere (dove votarono pare 40.000 persone, roba che il Corriere della Sera aveva raccolto le preferenze di più di 100.000 lettori...prima, per la cronaca, era stata la Bonino...). e presto diventato l'unico uomo degno di salire al Quirinale. Mica solo per i grillini eh ? anche per quelli del PD , di Sel...gente in piazza fuori del Parlamento, fanatici che bruciavano la tessera (e gente che non ce l'aveva, si voleva iscrivere solo per il piacere di bruciarla, come Gherardo Colombo...meno male che ha smesso di fare il giudice costui...) , tutti al grido "Rodotà Presidente o morte". Sentite con le mie orecchie persone che manco sapevano fino ad allora chi fosse sto Rodotà - sparito da una ventina d'anni dalla prima scena politica - che apparivano come dei fulminati sulla via di Damasco.
Oh, passato quanto ? Un mese ? E' diventato un povero ottuagenario miracolato dalla Rete.
Il che è VERISSIMO !!! Ma a dirlo è il promotore del miracolo !! Quel Grillo che, ogni volta che viene criticato, perde la trebisonda e prende a tortorate (verbali eh ! ) il traditore di turno.
Colpa ? Aver criticato Grillo per l'insuccesso elettorale.
Dopodiché Grillo attacca a morsi tutti i dirigenti del PD, in auge o no.
Vendola, Veltroni, Renzi, Bersani e anche Civati, che in teoria è quello in migliori rapporti con i grillini, ma che per il guru è solo un lenone in cerca di prostitute ( e anche qui, magari non è lontanissimo dalla verità).
In realtà Grillo non dice solo cazzate, come il coro della stampa e dei commenti oggiprevalenti parrebbe far pensare.
Quando sbeffeggia Renzi, che in questo periodo e ovunque meno che a Firenze (dove dovrebbe fare il sindaco) , quando ironizza su Bersani che va da Floris e dà a Grillo la colpa della SUA personale sconfitta ( laddove sarebbe bastato dare retta ai sondaggi e lasciare spazio a Renzi per vincere a mani basse le elezioni, senza resurrezioni , del Cav. , o boom clamorosi , di Grillo ) , quando ricorda a Vendola i disastri della Puglia, non è che dica cose non veritiere.
Solo che NON basta. O almeno, NON basta più dare addosso agli altri.
A quelli che lo hanno votato pensando di dare una svegliata al PD, Grillo disse che avevano fatto un errore, perché il Movimento non era nato per questo. Anche qui aveva ragione, però ovviamente quelli adesso hanno smesso di farlo. E la stessa cosa accade a quelli di destra (eh sì, perché un TERZO dei voti dei 5Stelle, vengono dal centrodestra, esattamente TANTI QUANTI quelli da sinistra. Qualcuno lo dice allo smacchiatore fallito di giaguari ? ). Tra l'altro, sono pochi coloro che, scoperto lo sbaglio, sono tornati alla casa madre. Qualcuno sì, ma non tanti (direi nessuno di destra). Per lo più non votano.
Hanno scoperto che anche votare il Guru NON serve alla loro protesta.
Ecco l'articolo sull'intemerata di Grillo pubblicato sul Corriere On Line
Il post dopo l'intervista del Corriere al candidato per il Quirinale dei 5 Stelle
Grillo attacca Rodotà (senza citarlo):
«Ottuagenario miracolato dalla Rete»
Attacco anche a Renzi, Bersani, Civati e Veltroni in un intervento sotto il titolo: «I maestrini dalla penna rossa»
Attacco di Beppe Grillo ai «maestrini dalla penna rossa» che dopo le comunali hanno criticato il M5S. Dito puntato anche contro Stefano Rodotà, cui Grillo allude come a «un ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo di rifondare la sinistra». Le dure parole di Grillo nei confronti di Rodotà (mai citato ma appare nei tag) dopo l'intervista apparsa oggi a firma di Alessandro Trocino sul Corriere della Sera, in cui l'ex garante della privacy e candidato per 5 Stelle al Quirinale, invitava Grillo ad assumersi le responsabilità della sconfitta elettorale.
NO COMMENT - Al telefono Rodotà anticipa la domanda: «Capisco cosa mi vuole chiedere, ma non ho niente da dire. Non commento, non è nel mio stile». Il giurista fa subito intendere di essere a conoscenza delle parole di Grillo, ma di non voler replicare. «Non è nel mio stile», dice.
GLI ALTRI - Ma Grillo ne ha per tutti. Dopo aver fulminato Rodotà (come a dire che aver vinto le «quirinarie» ed essere stato il candidato M5S al Colle non dà diritto a criticare il Movimento, e il suo leader) ha rivolto strali ai «maestrini dalla penna rossa», sempre senza fare i nomi ma attraverso allusioni e soprannomi, cioè a Nichi Vendola, Pier Luigi Bersani, Walter Veltroni, Anna Finocchiaro e anche Matteo Renzi e Pippo Civati. Vediamo in quali termini: «È tornato in grande spolvero il supercazzolaro che non sa nulla né di Ilva, né degli inceneritori concessi alla Marcecaglia», scrive Beppe Grillo con allusione a Nichi Vendola. E Aggiunge: «È come le vecchie di "Bocca di Rosa" "Si sa che la gente dà buoni consigli/ se non può più dare cattivo esempio"». «C'è poi lo smacchiatore di Bettola - aggiunge, parlando di Bersani - in grande forma che spiega, con convinzione, che la colpa del governo delle Larghe Intese è del M5S quando il pdmenoelle ha fatto l'impossibile per fottere prima Marini e poi Prodi e non ha neppure preso in considerazione Rodotà. Belin, questo ha perso più battaglie del general Cadorna a Caporetto e ci viene venduto da Floris come Wellington a Trafalgar (poi, dopo alcuni commenti ironici, corretto in Nelson a Trafalgar, ndr)». Il leader del Movimento 5 Stelle ne ha anche per Matteo Renzi: «Renzie, lo statista gonfiato, imperversa con le sue ricette e le critiche al M5S su tutti i canali televisivi preda di compiacenti cortigiane come la Gruber. Renzie non è più sindaco di Firenze da tempo, è diventato un venditore a tempo pieno di sè stesso. Vende in giro un sindaco mai usato, come nuovo». E ancora: «Persino Topo Gigio Veltroni è stato riesumato per discettare delle elezioni, forte della sua esperienza di averle perse tutte, ma proprio tutte. E poi c'è la claque, quella cattiva e quella buona, quella che attacca a testa bassa, la cui esponente è la Finocchiaro che vuole fuorilegge il M5S, accampata in Parlamento da 8 legislature, e quella buona, alla Pippo Civati, che ha votato Napolitano, non ha fatto i nomi dei 101 che hanno affossato Prodi, che vive in un partito che succhia da anni centinaia di milioni di finanziamenti pubblici, ma però è tanto buonino. Lo vorresti adottare o, in alternativa, lanciargli un bastone da riporto».
CACCIA ALLA TALPA - Intanto l'assemblea dei parlamentari grillini prevista per il pomeriggio di mercoledì, innescata dalla caccia alla «talpa» denunciata da Roberta Lombardi, nell'Auletta dei gruppi di Montecitorio vedrà la sola partecipazione dei deputati M5S in quanto i senatori grillini sono impegnati, lo si apprende da fonti del Movimento, in lavori d'Aula e di commissione a palazzo Madama. Al «processo» non parteciperà la capogruppo Lombardi che è malata ma che su Facebook ha confermato i toni della mail: «L'ho scritto e lo confermo: chi tra i deputati passa mail del gruppo e stralci di riunioni dell'assemblea alla stampa togliendoci anche la libertà di parlare tra noi tranquillamente è una m...».
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