Piuttosto imbarazzanti le intercettazioni che - puntualmente - vengono pubblicate e riguardanti, in questo caso, le telefonate intimidatorie che il giudice Schettini, indagata per vari e gravi reati dalla Procura di Perugia (competente trattandosi di giudice di Roma, e quindi per incompatibilità ambientale ) avrebbe rivolto ai suoi "nemici".
Ieri avevamo riportato la notizia ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2013/06/quando-e-il-giudice-ad-andare-in.html ), rappresentando la lotta interiore per far valere il principio di presunzione di non colpevolezza , in cui credo fermamente, ANCHE per i magistrati, categoria che ho in forte sospetto dal caso Tortora in poi (probabilmente potevo iniziare anche prima, ma quel caso mi aprì gli occhi, che poi, con Mani Pulite e il manettarismo d'assalto sono diventati spalancati).
Oggi il Corriere della Sera aggiunge vari particolari, che certo lasciano assai perplessi.
Io so che le frasi estrapolate dal contesto possono essere manipolate e fuorvianti - se ci riflettete, è esperienza quotidiana - , e so che più l'accusato è potente più è forte la tentazione di "volerlo" colpevole, chi per potersi illudere che veramente la giustizia è uguale per tutti, chi perché l'essere umano è fatto anche così, con lati bui.
Però non è bello leggere, da parte di un giudice poi, cose come : " guarda, io ci metto un attimo a telefonare a dei miei amici calabri che prendono il treno, vengono, te danno una corcata de botte e se ne ripartono»
Per carità, sono cose che a volte si dicono in momenti di rabbia...in 27 anni di professione l'avrò sentita dai clienti decine di volte e credo io stesso di aver sarcasticamente suggerito soluzioni del genere a chi voleva risultati "certi e veloci". Da qui ad agire, ma anche solo a pensare seriamente di farlo, c'è un MONDO.
Però così come le frasi estrapolate dal contesto non devono inchiodare, al contempo proprio l'insieme dei fatti può dargli una valenza cogente, non minimizzabile con appunto la considerazione generale "cose che si dicono".
Insomma, dipende, bisogna guardare bene TUTTI i fatti nel loro insieme, con mente aperta e serena.
"Per questo si fanno i processi " mi ha scritto un lettore ieri.
In teoria ha ragione.
Corriere della Sera > roma
Le intercettazioni ALL'EX GIUDICE ARRESTATA
«Io giudice, più mafiosa dei mafiosi»
Chiara Schettini, ex giudice fallimentare del Tribunale di Roma, arrestata per corruzione e peculato
Tra i frutti delle perquisizioni eseguite mercoledì, con l'arresto della Schettini, l'affiorare di ulteriore documentazione che proverebbe il coinvolgimento di Grisolia, una sorta di «faccendiere» secondo gli investigatori di Perugia, nelle vicende della giudice. L'interrogatorio di garanzia è previsto per venerdì. La Schettini, assistita da Carlo Arnulfo e Giovanni Dean nega ogni addebito e risponderà alle domande del pm Manuela Comodi.
GIANPIERO RUSSO
RispondiEliminaSenza parole
CATERINA BELLETTI
RispondiEliminaquis custodiet ipsos custodes ?
ANTONIO DE SIMONE
RispondiEliminaQui si contrappongono due approcci possibili. L'uno cristiano-cattolico -garantista che dovrebbe portare ad astrarci dal senso profondo di disistima che nutriamo verso alcuni di Lorsignori e dei loro compari manettari, a porgere l'altra guancia e ad assumere un contegno garantista verso la plausibile scarsa serietà di quella minaccia. L'altro fondato sullo scoramento legato a certe motivazioni di sentenze di condanna per estorsione, emesse proprio da lorsignori , che hanno dilatato fino all'inverosimile il concetto di minaccia e, facendo prevalere le nostre pulsioni più vere di peccatori ,mandarli di cuore aff......
Hai centrato il problema Antonio....bisogna sforzarsi a tenere a bad au istintivo moto di gioia per il contrappasso....dire loro " e mò te piace 'o presepe ??"
EliminaMARIA GIOVANNA FIORENTINO
RispondiEliminala civiltà di un paese si vede da chi ha in carico cose importanti come la giustizia
Che marcisca in galera, è una mafiosetta
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