mercoledì 19 giugno 2013

QUANDO LO STALKER E' ROSA. DIFFIDATA AD AVVICINARSI ALL'EX, ACCUSATO DI STUPRO.


L'articolo riportato dal Corriere della Sera on line, e che trovate in basso, offre diversi spunti di riflessione.
La storia in sintesi è questa : due giovani di 30 anni si conoscono su FB, si vedono e decidono di frequentarsi, come si usa dire oggi (che è una sorta di stare insieme, senza ancora essere "fidanzati" ma appunto per decidere se è il caso di farlo. Diciamo un "periodo di prova", all inclusive...) , fanno anche una vacanza sul Mar Rosso e poi lui (stavolta, ma accade tranquillamente che sia "lei" ) decide che non è cosa.
Il problema è che queste frequentazioni iniziano sempre a parole in modo "democratico" e "aperto"..."dai, ci si piace, proviamo a uscire e vediamo come va", poi però non sempre l'atteggiamento free viene conservato quando è solo uno dei due che arriva alla conclusione che non è il caso di cambiare passo...
In questo caso però la mollata la prende TROPPO male e si trasforma in Stalker. Ne fa di tutti i colori fino alla falsa denuncia di stupro con tanto di gravidanza.
Lui a sua volta la denuncia per calunnia, e le indagini gli danno ragione. Il GIP le ha intimato alla donna di non avvicinarsi all'oggetto del desiderio (malato).. Immagino che, qualora non ottemperasse, scatterà la misura dei domiciliari.
Questa è la storia. Brevi riflessioni.
1) uno studio negli USA avrebbe dimostrato che le relazioni nate su internet funzionano meglio ( o meno peggio..) di quelle ordinarie. In realtà i numeri non sono tanto diversi, però in effetti c'è una leggera maggior durata dei matrimoni tra cybernauti, e in effetti questa cosa suscita un certo stupore. Ne parlammo in un post (    http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2013/06/in-usa-spopolano-i-matrimoni-nati-on.html ).                        
Però, questa vicenda, dà ragione a coloro che invece esortano alla prudenza. Già le persone uno non finisce mai di conoscerle, in questo caso, in rete, si parte veramente al buio o quasi. Per carità, tutto è gestibile, ma insomma, andarci piano è meglio.
2) Gli omicidi sono maschili  ma la violenza è bisex. Anche su questo ci sono dei numeri ben precisi, e nello stalking le donne sono numerose tanto quanto i colleghi uomini.  ( per chi vuole, qualche numero lo trova qui : http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/11/maschi-violentati-sembra-una.html
3) Le false denunce aumentano. E quindi i procedimenti per calunnia. Il Camerlengo ha già riportato diversi casi, contestando come questa condotta sia devastante per le vittime VERE. Accade per le donne e accade per i minori (in questo caso i numeri dei falsi sono addirittura impressionanti ma lì per fortuna c'è spesso un indizio rivelatore che può e DEVE mettere in guardia l'Autorità Giudiziaria : separazioni conflittuali, con contesa dei figli ). Ed è una tentazione in cui incorrono anche donne insospettabili. Una mio amico , proprio su FB, mi rivelò che la fidanzata iniziò ad accusarlo, di tanto in tanto, di farle del male, cosa assolutamente MAI accaduta ...Non ricordo bene la causa di questo comportamento, so che lui fu bravo a gestire la cosa, e alla fine la donna superò il disagio nervoso che evidentemente determinava questi corto circuiti, tanto che oggi i due sono sposati con una figlia. Ma non tutte le storie sono a lieto fine. Un cliente mi ha narrato di come, durante una discussione animata, la moglie ad un certo punto si affacciò alla finestra urlando che la stava picchiando (cosa non vera, e infatti poi non ci fu nessuna conseguenza del fatto, a parte che si stanno separando). Insomma, pare che si sia aperto nella mente femminile l'opzione "simula la violenza" che, ripeto, è drammatica a 360 gradi. Da una parte mette in mezzo gli innocenti, dall'altra danneggia , come non mi stancherò di ripetere,  le vere vittime che faranno più fatica ad essere credute.
Questo però purtroppo sta accadendo. Delle contromisure ci sarebbero : sezioni investigative specializzate, così come i magistrati, inquirenti e giudicanti, velocità di intervento, repressione adeguata (per gli stalker la diffida , il braccialetto di controllo, i domiciliari, in genere sono sufficienti ) e pubblicizzata di questi casi .
Demenziale qualche commento letto all'articolo, con cose del tipo " ma non vi è mai capitato di vivere quelle storie dove ci si lascia e ci si riprende di continuo con magari corna e controcorna?", oppure ""Così se faccio una telefonata di troppo..."  , "A chi non è mai capitato di essere un po' insistente con una ragazza?".
Ragazzi, per favore, siate seri. 


Corriere della Sera > roma

STALKING «ROSA»

Minacciato, pedinato e accusato di stupro

La magistratura ha stabilito che la calunniatrice non potrà avvicinarsi all'ex fidanzato

ROMA – Un giorno l'ha accusato di stupro, uno stupro in seguito al quale era rimasta incinta. La mail, inviata ai superiori dell'ex, è stata l'ultima angheria che Fabio (un nome di fantasia), 33 anni, ha subìto in ordine di tempo. Sfinito da un mese di sms intimidatori, appostamenti sotto casa, la macchina rovinata, il giovane si è rivolto ai carabinieri. E la magistratura ha vietato alla turbolenta ex di avvicinarsi all'amato.
RABBIA E GELOSIA - La storia fra Fabio e la stalker è nata, come spesso accade, su Facebook. È stata una relazione breve e tempestosa, poiché fin di primi giorni la futura vittima si è accorta che Laura (anche questo è un nome di fantasia), 32 anni, era una partner un po' sopra le righe: gelosissima, con scatti d'ira e perfino aggressioni fisiche. Così una breve vacanza sul mar Rosso, ad aprile scorso, è stata sufficiente a convincere Fabio dell'opportunità di troncare il rapporto. Un passo indietro opportuno, ma che ha avuto dalle conseguenze fatali.
IL CUORE SULLA PORTA - L'interruzione della relazione dopo appena un mese h determinato, per il 33enne, l'inizio dell'inferno. Telefonate 24 ore su 24; ogni giorno centinaia di sms, mail e messaggi via WhatsApp; minacce del tipo: «Te la faccio pagare», «Ti voglio morto»; appostamenti continui sotto l'abitazione. Una sera Fabio ha anche trovato un cuore inciso sulla porta di casa. Disperato, pur di far perdere le sue tracce si è trasferito dai genitori, ma Laura non si è arresa: la persecuzione è continuata come prima, con la conseguenza che ha coinvolto pure i familiari del 33enne. In uno di quei giorni la stalker ha quasi distrutto un'auto - carrozzeria completamente rigata, tergicristalli e specchietti divelti - credendo che fosse di Fabio, mentre era un veicolo dello stesso modello e colore di proprietà di un ignaro residente della zona, nel quadrante ovest della città.
LO STUPRO - Una mattina di maggio infine, giunto in ufficio, il 33enne ha scoperto che Laura l'aveva additato ai suoi superiori come il «mostro» che l'aveva violentata e messa incinta. Stremato da un mese di molestie, ma anche furibondo per la gravissima calunnia, il giovane ha chiesto aiuto ai carabinieri della compagnia di Trastevere, guidata dal maggiore Massimiliano Sole. Indagini e riscontri hanno permesso di inchiodare Laura alle sue responsabilità: il pm Eugenio Albamonte ha chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare del divieto di avvicinamento al 33enne, provvedimento che i militari hanno notificato alla stalker nella serata di martedì.

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