CROZZA DISPERATO A BALLARO' PER NON ANDARE IN ONDA IL 30 LUGLIO : "COME INDOSSARE IL PRESERVATIVO E POI ANDAR VIA SENZA FARE SESSO..."

Crozza a volte fa ridere, altre no, a volte è pesante, ma per un comico che cerca di fare satira, con risultati alterni, ci sta. In alcuni casi è assolutamente rivelatore, come durante l'ultima puntata stagionale di Ballarò.
Protestando contro la sospensione estiva, con l'impossibilità quindi di commentare l'esito dell'evento dell'anno, la sentenza della Corte di Cassazione sul caso Mediaset prevista per il prossimo 30 luglio, con finta disperazione Crozza fa la sua irriverente metafora :

"  il 30 luglio Berlusconi viene condannato e noi non andiamo in onda? E' come se ti prepari a fare sesso con una bella donna e vai via subito dopo aver indossato il preservativo".
L'immagine poco elegante, ma decisamente calzante nell'immaginario di certa sinistra,  e la dice anche lunga su cosa quel mondo PRETENDE dalle toghe quel giorno.
Oggi ho letto il comunicato del Presidente della Suprema Corte, il Dr. Santacroce, prevedibile e banale : c'è una norma che prevede...ecc. ecc.
Egregio Presidente, qui il sospetto è che qualche giudice (mai tutti ! mica che la politicizzazione, rigorosamente a sinistra, fa parte delle prove d'esame dei futuri magistrati  ) non sia del tutto imparziale  e sereno , mica che sia scemo !! Nessuno pensa che, con tanto di occhi puntati addosso, qualcuno si sogni di fare qualcosa di illegale, e ci mancherebbe pure. No, qui si nota che le norme valgono per Berlusconi e non per gli altri. Che la giustizia più lenta del mondo, a livello di asino sovraccarico, quando si tratta del Cavaliere sa diventare purosangue. E questo, consentirà Eccellenza, fa pensare male anche avvocati famosi per il rispetto delle istituzioni, e quindi   della magistratura, come l'avv. Coppi.
Lui è pur sempre il difensore di Berlusconi ? Non è che gli altri la pensino diversamente .
Partiamo da Valerio SPigarelli, presidente dell'Unione Camere Penali Italiane, l'associazione nobile e storica degli avvocati penalisti, quella che ha contribuito in parte significativa a riforme fondamentali come quella dell'art. 111 della Costituzione e il passaggio, nel 1989, dal processo inquisitorio a quello accusatorio.
Bene, Spigarelli , intervistato, spiega " l'abbreviazione dei tempi di fissazione di un'udienza in CAssazione sarebbe un istituto normale, previsto dal codice (art. 169 cpc).  Ma di fatto non succede quasi mai. Anzi, mai : soprattutto quando la prescrizione riguarda solo una parte del procedimento". A memoria di Spigarelli, c'è un solo precedente, e riguarda Martelli, nei favolosi (per i nostalgici della stagione di Mani Pulite, i favolosi anni 90...). Fin qui Spigarelli, e quando da lui spiegato viene confermato dal professore e avvocato Carlo Federico Grosso, altro cassazionista di lungo e celebrato corso, che non ricorda casi di processi fissati in tempi così veloci e che ritiene indubbiamente fondata la doglianza di Coppi sulla compressione dell'esercizio della difesa. Un terzo contributo viene da un collega pare famoso per essere di ultrasinistra e dichiarato antiberlusconiano, l'avv. Davide Steccanella, che pure osserva : "La fissazione così rapida dell'udienza è stata unicamente motivata dalla volontà di evitare u possibile ritardo della interdizione dell'imputato dai pubblici uffici". E continua "Non credo esistano precedenti di fissazione di una trattazione di un ricorso a venti giorni dal ricevimento degli atti e il giorno prima della sospensione feriale. Neppure quando vi sono imputati in gabbia preventiva da più di quattro anni". Un po' brutale, ma certo non criptico...
E questo gli avvocati. Sulla questione si esprime Facci, che con certi giudici il conto ce l'ha aperto dal 1992, quando Forza Italia ancora non era nemmeno in mente dei.
Così scrive l'arguto polemista : " È vero, sulla carta è tutto giusto e regolare, anzi: una giustizia che faccia ogni sforzo per evitare la prescrizione, e rientrare nei tempi previsti dalla legge, beh, dovrebbe essere lodata. Un cittadino che sia sottoposto a tre gradi di giudizio in un solo anno (anzi meno, in 10 mesi) diventerebbe soltanto lo specchio di una giustizia esemplare, il contrario di quella che la Corte Europea purtroppo condanna continuamente per la lunghezza dei suoi procedimenti....Quella  italiana è una giustizia a doppia velocità. Un sistema che permette alle toghe di scegliere chi punire, che permette ai pm di riservare a qualcuno (magari Silvio Berlusconi...) un trattamento speciale. Il Cav, infatti, è stato giudicato definitivamente in dieci mesi, ma per un reato d'usura il primo grado arriva solo dopo sette anni. La Corte europea ci condanna per la lentezza, ma qui c'è anche la discrezionalità. QUi non si discute di merito, di innocenza o di colpevolezza, di giudizi e pregiudizi : si discute del particolare cittadino Silvio Berlusconi - l'uomo delle leggi ad personam - che la magistratura sta processando con una determinazione ad personam. ....
Nel processo Mills si sono viste 47 udienza in meno di due anni, con giudici che lavoravano sino a tardi pomeriggio e nei week end .
Osserva giustamente Facci che si potrebbe sostenere che essendo Berlusconi un cittadino particolare , è importante che la chiarezza su di lui venga fatta con maggiore urgenza, anche nel suo interesse.
Ma non è quello che dicono e scrivono in giro. Pur di contestare l'idea di una giustizia ad personam, si cerca di rappresentare una immagine irreale, della giustizia italiana, dove non si fa che applicare le norme...."come se i procedimenti e i provvedimenti avessero tempi fatali, preordinati, senza corsie di sorpasso, senza pratiche che passino da sotto a sopra la pila, come se non fosse vero che un giudice può tenere sul tavolo provvedimenti per quattro mesi come per quattro ore, come se la sezione feriale della Cassazione fosse un passaggio banale e abitudinario. NON lo è. E' soltanto un dettaglio, in più, della determinazione della magistratura a farla veramente finita con Berlusconi. "