sabato 13 luglio 2013

FILIPPO FACCI E L'IRONIA SULLE MILLE GALASSIE PD


L'ironia di Filippo Facci sul tormentone democratico ci sta tutto, nel giorno in cui la collega Maria Teresa Mieli sul Corsera dà come fatto certo ancorché non ufficiale la candidatura di Renzi alla segreteria del PD e le tempeste stellari delle mille galassie di quel partito sono materia di cronaca quotidiana.
Personalmente, sono piuttosto sconcertato dal mutamento renziano, che pur di avere le elezioni anticipate, si è messo a cavalcare ogni tema antiberlusconiano , lui che era stato per lungo tempo una pregevole eccezione di quel mondo ossessionato dal cavaliere.
Sarebbe un peccato scoprire che la diversità renziana fosse solo tattica, che in politica ci stà, per carità, ma che non può essere l'unica cosa.
Il 30 luglio si avvicina, e a mio avviso da quel giorno tanti nodi verranno al pettine e molte maschere cadranno.
Manca poco.

Facci: per suicidarsi meglio la Svizzera del Pd, è meno doloroso

Un parlamentare piddino oggi ha 3 modi per togliersi la vita: andare in Svizzera, restare al governo, andare al voto. Una persona normale, invece...


 
Facci: per i suicidi meglio andare in Svizzera che al Pd. Fa meno male 
 
Un parlamentare piddino, oggi, ha tre modi di suicidarsi: 1) andare in Svizzera; 2) restare al governo; 3) andare al voto. Una persona normale, invece, ha due modi per suicidarsi: 1) andare in Svizzera; 2) addentrarsi nella selva correntizia del Partito democratico. Nel caso scelga quest’ultima opzione - la più dolorosa - dovrà anzitutto inventariare le posizioni dei bersaniani, veltroniani, dalemiani, renziani, giovani turchi, prodiani, bindiani, lettiani e franceschiniani, più gli anarchici. I temi, solo ieri, erano: a) far risultare, una tantum, che esiste un segretario del Partito; b) non far passare Renzi come un’oppositore del governo Letta, cioè come un anti-berlusconiano di sinistra che lucri sui compromessi delle larghe intese; c) impedire che Renzi prenda per esempio le distanze dalla sospensiva dei lavori parlamentari o appaia in sintonia coi Cinque Stelle sulla rinuncia del finanziamento ai partiti e ancora sull’anti-berlusconismo; d) gestire il fatto che la celeberrima «base» del Pd intanto è praticamente in rivolta e, in caso di condanna di Berlusconi, invocherebbe la caduta del governo come solo Renzi è accusato di auspicare; e) in questo casino, continuare a far passare Renzi - che di fatto abbraccia tutte le perplessità anti-berlusconiane della sinistra del Partito - come un quasi-berlusconiano di destra.

di Filippo Facci

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