lunedì 8 luglio 2013

IN EGITTO DECINE DI MORTI . LA SIRIA SI AVVICINA E LA DEMOCRAZIA SI FA SEMPRE PIù LONTANA. SERRA, CHE C'è ? NON RIDI PIU' ?

(LaPresse)
Continuo a leggere i commenti per me demenziali che diversa gente posta in ordine alla crisi egiziana. Le decine di morti che iniziano a sommarsi in occasione delle ALTRE manifestazioni, quelle dei Fratelli Musulmani, creano imbarazzo ai commentatori progressisti e radical chic...come si fa a tifare per l'esercito che spara sui dimostranti ? Certo, possono essere "terroristi" ma quanti cacchio so' ?? Per fare 40 morti (tra cui pare bambini e addirittura neonati., martiri evidentemente designati dai loro stessi padri, che se li portano dietro in manifestazioni così a rischio ) e centinaia di feriti parliamo di migliaia di persone in azione, che non è esattamente il modus operandi del terrorismo...La realtà è che il rischio Siria , leggi guerra civile, è grande, anche perché qui è stato deposto un presidente colpevole soprattuto di ignavia, ma , come ben sappiamo, dietro l'islamismo moderato ( e quello di Giustizia e Libertà si proponeva come tale ) , ce n'è uno ben più tosto ed è quello dei Salafiti, milioni di persone dove pare Al Qaeda stia attivamente facendo proselitismo. Ora, a certa gente Al Qaeda piace quando ammazza gli americani, in quel caso sono dei patrioti che si battono contro l'imperialismo yankee (c'è ancora chi scrive così...) , ma quelli come obiettivo primo hanno la sharia ( l'affermazione della legge islamica nella società  civile) e la jihad (guerra santa), da imporre e condurre contro chiunque, compresi gli infedeli indigeni o i musulmani tiepidi.
Nello scegliere l'articolo di cronaca da proporre ai lettori del Camerlengo, ho preferito quello di Repubblica che è stato il giornale con più entusiasti fautori del "golpe popolare", così hanno definito la deposizione di Morsi, Presidente regolarmente eletto. Oggi, come detto, i toni sono più dubbiosi, col timore che il vaso di pandora, quando lo scopri, non porta mai quello che ti aspettavi.
Per chi pensasse che il camerlengo sia amico dei fondamentalisti , ricordo che mi sento amico di Israele (di cui riconosco gli errori e le prepotenze della destra, ma di cui difendo il diritto all'esistenza) e degli Stati Uniti ( anche qui, senza benda sugli occhi, ma in un saldo positivo nel rapporto pregi difetti ). Ecco, Israle non è affatto dispiaciuto che Morsi e i FM siano stati scalzati dalla guida dell'Egitto, e preferiscono questa nazione in mano ai militari che non agli islamisti. Gli USA ormai in Medio Oriente stanno a guardare, indecisi su tutto dopo gli insuccessi in Iraq e Afghanistan, paesi dove se anche si vincono le guerre , poi si perde la pace. Però, anche per loro la minaccia più grande è un Egitto vicino ad Israele e in mano ad un governo fortemente religioso di forte connotazione anti ebraica e anti americana. Molto meglio i generali (Sadat prima, Mubarak poi...). Tutto questo per dire che non avevo e non ho nessun motivo di simpatia per il governo deposto. Solo che non dimentico che quel governo era stato VOTATO. Ora, per me, occidentale, nato e cresciuto in Democrazia, quel voto va rispettato e il suo esito capovolto con un altro voto. Piazze e tantomeno eserciti non devono prevalere sulle elezioni. 
PAOLO MATTHIAE MOSTRA GLI SCAVI AL PRESIDENTE  NAPOLITANO
Due studenti del Prof. Paolo  Matthiae, illustre archeologo italiano (non vi fate influenzare dal cognome, è romano e pure tifoso della Roma !), scopritore di Ebla, città millenaria ritrovata vicino ad Aleppo, in Siria ( prestigosa missione italiana, sospesa da tre anni causa la guerra ) , sono laureati siriani e commentando le vicende della primavera araba, segnatamente quelle di casa loro e in questi giorni dell'Egitto, hanno sconsolatamente commentato : " ma allora è vero quando dicono che noi arabi siamo incapaci di democrazia".
Ecco, l'hanno detto.

Egitto, l'esercito spara sui pro-Morsi.
Decine di morti. Fratellanza anche 5 bambini

Scontri all'alba tra i militanti della formazione islamica e l'esercito, a difesa dell'edificio della Guardia repubblicana. Secondo la tv di Stato uccise 42 persone. L'esercito: "Terroristi". I Fratelli musulmani chiamano il popolo alla "rivolta". Il partito Nour si ritira dai colloqui per il governo
IL CAIRO - Decine di sostenitori del presidente deposto Mohamed Morsi - 42 secondo la tv di Stato, 37 per i Fratelli Musulmani, 35 per una fonte del ministero della Sanità - sono stati uccisi all'alba dal fuoco delle forze dell'ordine contro una manifestazione davanti alla sede della Guardia repubblicana al Cairo.

La polizia e l'esercito sono intervenuti per disperdere la protesta, ma la situazione è degenerata in scontri. Uno dei membri della Fratellanza accusa i cecchini della strage: "I soldati hanno lanciato gas lacrimogeni e successivamente alcuni cecchini hanno aperto il fuoco. I morti sono stati quasi tutti colpiti alla testa".

Il Partito della libertà e della giustizia, espressione politica dei Fratelli musulmani, ha poi incitato alla "rivolta del grande popolo d'Egitto contro coloro che vogliono rubargli la sua rivoluzione con i carri armati". La formazione islamica esorta "la comunità internazionale, i gruppi stranieri e tutti gli uomini liberi del mondo a intervenire per impedire altri massacri e la nascita di una nuova Siria nel mondo arabo". 

Cordoli della polizia hanno bloccato l'accesso alla zona da parte di giornalisti. In precedenza alcuni manifestanti avevano affermato che le forze di sicurezza stavano lanciando lacrimogeni ma anche usando proiettili veri per disperdere il loro sit-in. Secondo la tv di Stato 322 persone sono rimaste ferite.

L'esercito ha immediatamente ribattuto con una nota secondo cui "la sede della Guardia Repubblicana è stata assaltata all'alba da un gruppo di terroristi". Un ufficiale è stato ucciso, fanno sapere le forze armate, e 40 militari sono stati feriti.

Ma la ricostruzione dell'esercito è contestata dalla Fratellanza Musulmana, che parla di 37 morti "tra i quali tre bambini e due neonati".

E la strage davanti alla sede della Guardia repubblicana ha avuto un'immediata ripercussione politica: il Nour, secondo partito salafita egiziano, si è ritirato dai colloqui per la formazione del governo. Lo ha riferito un portavoce, Nader Bakar: "Abbiamo annunciato il
ritiro da tutti i negoziati per la nascita del nuovo esecutivo, come prima risposta al massacro della Guardia Repubblicana".

Nella scelta di Nour hanno sicuramente pesato le tensioni nella trattativa, con i militari che prima hanno proposto El Baradei premier, poi El Din, entrambi nomi non accettabili per i salafiti.

Ragazzi gettati dal tetto, un arresto. Un uomo è stato arrestato ad Alessandria dopo la diffusione di un video che mostra delle persone gettare due giovani dal tetto di un edificio: uno dei due è morto.

Nessun commento:

Posta un commento