lunedì 8 luglio 2013

GRAZIE AL DILANIARSI DEL PD, NEI SONDAGGI IL PDL RISULTA IL PRIMO PARTITO


Credo di averlo già scritto ma lo ribadisco : i sondaggi elettorali (ma in genere) li vedo meno probabili delle previsioni del tempo (che pure non è che non sbaglino...). Però mi divertono, come il calciomercato, stagione giornalistica dove non si gioca e uno fantastica su nuovi acquisti che faranno vincere la propria squadra. Poi arrivano le gare e la musica cambia.
Ciò posto, dopo le elezioni comunali e le sentenze contro Berlusconi il centro destra aveva vissuto una ovvia flessione e quindi perso sia il ruolo di primo partito virtuale che di coalizione vincente. Non grandi oscillazioni, ma data la poca differenza tra gli schieramenti in campo, sufficienti a determinare il sorpasso .
Adesso altra piccola scossetta, e nuovamente secondo l'SWG (Istituto di riferimento di RAI 3, non proprio gente di destra...) il Cavaliere sarebbe tornato in testa. 
Uno si chiede ovviamente , per dare un minimo di senso al gioco, cosa può aver influenzato questa variazione ed in effetti qualche spiegazione la si trova : 1) la metabolizzazione di eventi negativi. Subisci la sconfitta elettorale alle comunali, vedi il tuo leader impallinato dai giudici, e ti demoralizzi. Passa qualche giorno e, anche perché non hai alternative, ti rinsaldi 2) la guerra del PD, l'estenuante, sfinente conflitto tra renziani (cresciuti anche perché forti della sconfitta di Bersani e la diffusa convinzione che con Renzi candidato leader il Cav. non avrebbe più miracoli nel cilindro) e anti . Questa immagine di un partito dilaniato da correnti che manco all'epoca dei Borgia, ovviamente non è elemento che favorisce l'entusiasmo dei potenziali elettori.
Non solo. A mio parere o i potentati del Nazzareno sottovalutano il rischio della demonizzazione di Renzi, oppure sono presi da un attacco di cupio dissolvi. Cerco di spiegare meglio. Da noi non è semplice fomentare il disprezzo di qualcuno, dirne peste e corna, e poi, l'indomani, se ci sono le elezioni, ordinare ai propri adepti "vabbé, adesso votate per lui". Noi italiani siamo più rosiconi e fumantini per permetterci questo gioco. Certo, la sinistra, rispetto alla destra, può contare su una percentuale maggiore di fidelizzazione ma non bisogna pretendere troppo dalla pancia della gente. Ovviamente vale anche il contrario, anzi, ancora di più (che lo spirito di appartenenza alla ditta non caratterizza i giovani e gli elettori del sindaco) . Risultato, aumenta la percentuale di persone che se NON vince il proprio candidato, poi il partito proprio non lo vota.
Del resto, non è lontano l'esempio di "disciplina" partitica mostrata dal PD in occasione delle elezioni presidenziali. Tutti a ricordare i 101 dalmati che non hanno votato Prodi nell'urna, ma Bersani non a torto ricorda i 200 e passa che, espressamente, non avevano accettato di adeguarsi al voto di maggioranza espresso per Marini...Questo andazzo si vede anche quando il PD vince, come nelle recenti amministrative, dove non prevale perché prende più voti bensì perché ne perde meno ! Marino, tanto per ricordare il Sindaco della città più importante dell'ultima tornata elettorale, ha preso migliaia di voti in meno rispetto a Rutelli che viceversa perse con Alemanno 5 anni fa. E il 53% dei romani non hanno proprio votato !
Ora, la debolezza sul territorio dei candidati di centrodestra è notoria, e si conferma quasi puntualmente. Ma è altrettanto puntuale il compattamento di quell'area quando si tratta di elezioni politiche, dove il candidato forte, per quanto logoro, ancora c'è.
Contro di lui, i sondaggi dicono che Renzi ce la può tranquillamente fare, anzi è favorito, ma SOLO LUI.
E' questo che tormenta il PD : resistere al consueto tafazzismo, maledizione congenita della sinistra ? Vincere votando l'odiato bischero toscano ? O impallinare pure lui, perdendo di nuovo le elezioni che in teoria più contano ?
Certo, altro che fiction !
Questo l'articolo di cronaca postato su LIBERO.IT

La rilevazione

Sondaggio, il Cavaliere gongola Pdl primo partito al 28%


Sondaggio, il Cav gongola

Pdl primo partito al 28%

Il governo fa bene al Pdl. Gli azzurri sono tornati il primo partito nelle intenzioni di voto. Secondo di Swg per Agorà il partito del Cav sorpassa il Pd e torna davanti a tutti col 28,3 per cento dei consensi. I risultati raggiunto dal Pdl sul fronte Equitalia e il rinvio dell'aumento dell'Iva convincono gli elettori di centrodestra. Dietro c'è il Pd che crolla al 26 per cento perdendo terreno rispetto ad una settimana fa. 





Leader Renzi più amato La linea anti-Renzi del Nazareno sta azzerando l'appeal sull'elettorato di sinistra che lancia un chiaro segnale ai farisei democratici in vista del congresso: potete fare tutto ciò che volete, noi tanto votiamo Renzi. Infatti il rottamatore è in testa, sempre per Swg, alla classifica di gradimento dei leader italiani. Renzi convince il 56 per cento degli elettori. Dietro di lui c'è Giorgio Napolitano al 51 per cento. Resta fermo al 49 Enrico Letta. Insomma a quanto pare l'uomo su cui gli italiani "hanno più fiducia" è il giovane sindaco di Firenze. Renzi sa bene che i numeri sono dalla sua parte e così non si preoccupa delle imboscate dei bersaniani, di D'Alema o di Epifani che vogliono inchiodarlo a primarie solo per gli iscritti. Così lui manda un messaggio chiaro:"Per candidarmi non devo chiedere il parere a nessuno". Intanto se il Pd piange il M5S non ride. I grillini calano di un punto in 7 giorni e ad oggi si attestano al 17,3 per cento. In rimonta Sel, che passa dal 4,6 per cento della scorsa settimana all'attuale 5,7. "Ho la sensazione che la presenza al governo faccia meglio alle forze di centrodestra", ha commentato il presidente Swg Roberto Weber. Letta può dormire sonni tranquilli. Per ora. (I.S)

2 commenti:

  1. Mettetevi d'accordo una volta per dempre per quanto concerne i sondaggi.... Uno dice che il PD è il primo partito, uno dice che è sprofondato... c'è chi parla della crescita del PDL e chi ne comunica la caduta.... Forse è meglio piantarla con i sondaggi tanto sono tutti solo cavolate..........

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    1. Gentile Antonio, sicuramente avrà letto il commento introduttivo all'articolo, e quindi sa che anche io sono scettico sull'esattezza dei sondaggi. Non credo però che siano cavolate, come lei scrive, piuttosto che sbagla chi li prende come vaticini, visto la loro fallibilità. Io ho fatto l'esempio delle previsioni del tempo, che può calzare, ovviamente per approssimazione. In realtà non è sorprendente quando sbagliano di 1 o 2 punti percentuali (anche se a volte, data la vicinanza dei blocchi, anche uno 0.3% può fare la differenza : è successo a febbraio a accadde anche nel 2006 ) , semmai è clamoroso quando, come per Grillo, non intercettano un fenomeno di 10 punti in più !

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