mercoledì 28 agosto 2013

ECCO, CI MANCAVA IL SATANISMO. NUOVA IPOTESI DI ACCUSA PER IL PROFESSORE GIORDANO DI SALUZZO


Finché la stampa lo consentirà, il Camerlengo continuerà a seguire la strana vicenda del professor Giordano, del liceo Soleri di Saluzzo, insegnante stimatissimo di giorno a scuola, uomo sembra assai più debole la sera, a casa propria.
Con fatica, siamo riusciti a stabilire che l'accusa contro di lui non si fonda sull'aver avuto rapporti con sue allieve minorenni, ma almeno sedicenni (questo veramente lo ipotizzo, perché l'età delle ragazze al tempo dei fatti nessuno la dice), e quindi in grado di dare un consenso valido alla sessualità scambiata col prof., bensì sull' aver esercitato un'abuso di autorità (trattamento privilegiato, buoni voti) per ottenere il favore delle giovani. Mah, una di queste scrive mail da "innamorata", il che fa più pensare al classico fascino dell'uomo maturo, oltretutto educatore, che non al "ti promuovo se me la dai". Peraltro, TUTTI praticamente a Saluzzo, colleghi, Preside, allievi, ex allievi, genitori dei ragazzi e conoscenti, escludono assolutamente che Giordano possa essere ricorso a mezzi simili. 
Ma si sa, il panpenalismo delle cose della vita da parte dell'autorità giudiziaria è psicolosi ormai "viruleggiante". 
E così, già che ci sono, in Procura e dintorni stanno valutando se appioppare al prof. Giordano un'altra accusa, quella di essere coinvolto in sette sataniche Che poi, si legge, proprio da quel filone di indagini è nato il tutto. Saluzzo in effetti era già assurta ai tristi onori della cronaca  per dei suicidi di giovani attribuiti all'esistenza nella zona di uno di questi macabri gruppi.
Ci mancava.
Ma potete meglio leggere i particolari, nell'articolo su questo pubblicato dal Corriere on line, a firma Giusi Fasano


Corriere della Sera

Le carte

Il professore di Saluzzo indagato
per un suicidio legato al satanismo

Aveva in casa le lettere dell'allieva che si era tolta la vita

SALUZZO (Cuneo) - Il reato ipotizzato è istigazione al suicidio. E lui, il professore dello scandalo sessuale di Saluzzo, è stato iscritto nel registro degli indagati il 10 maggio scorso. Valter Giordano, 57 anni, insegnante di italiano e storia del Liceo socio-pedagogico Soleri, ha saputo tutto questo il giorno in cui i suoi guai giudiziari erano già abbastanza grossi per tutt'altra questione. E cioè per i presunti rapporti sessuali «con abuso di autorità» nei confronti di due studentesse oggi maggiorenni ma che all'epoca dei primi incontri intimi con lui erano minorenni.
Nell'ordinanza con la quale il giudice lo ha mandato in carcere per gli abusi sessuali (ora è ai domiciliari) si racconta l'incipit dell'inchiesta e per farlo si parte dal suicidio di Paola, una ragazza diciottenne che frequentava proprio il liceo Soleri e che fu trovata morta il 7 dicembre del 2004 ai piedi di un pilone dell'acquedotto di Savigliano, pochi chilometri da Saluzzo.


Le morti sospette
La storia è lunga, complicata, e sullo sfondo c'è l'ipotesi del satanismo, oggetto di un'indagine voluta, nella primavera del 2012, dal procuratore capo di Saluzzo Maria Cristina Bianconi. Un'inchiesta che ha fatto molto rumore in questi mesi, anche perché gli inquirenti sono arrivati a mettere assieme le storie di altri giovani suicidi (forse altri quattro). Morti che hanno tutti qualcosa in comune con il liceo di Paola e con il sospetto, appunto, del satanismo. L'ordinanza dell'altro giorno per i reati sessuali del professor Giordano ne svela ora alcuni passaggi.
Dice, per esempio, che i genitori di uno studente del Soleri presentarono un esposto firmato anche dalla psicologa che aveva in cura il ragazzo. «Essi riferivano che egli (lo studente, ndr ) aveva interessi e/o frequentava gruppi satanici in seguito a una ricerca sul satanismo disposta dall'insegnante di religione e che manifestava problematiche psicologiche di vario genere...». Interpellata, l'insegnante di religione conferma la ricerca. E spiega anche altro. Racconta che Paola, la ragazza suicida nel 2004, «aveva lasciato una lettera al professor Giordano, stesso insegnante dello studente dell'esposto». In quella lettera «Paola avrebbe detto di essere una satanista».


La deposizione
I carabinieri cominciano ad indagare e un mese dopo l'esposto sentono come testimone anche il professor Giordano. Il giudice scrive che aveva non una ma più lettere di Paola e che «le aveva conservate e le consegnava ai carabinieri soltanto a maggio del 2012, rendendo anche alcune dichiarazioni sull'argomento, peraltro ancora piuttosto confuse». Dalle lettere emergeva come «Paola avesse gravi problemi in famiglia e manifestasse più volte l'intenzione di togliersi la vita», e ancora: «le lettere risultavano catalogate e datate di pugno dal professore» che «pur consapevole delle sue intenzioni non aveva assunto alcun provvedimento a tutela della ragazza e anche quando sentito dai carabinieri nel 2004 non aveva menzionato né le lettere né i propositi della giovane Paola da lui ben conosciuti». In sostanza gli inquirenti, indagandolo per il suicidio, ipotizzano che Giordano «potesse avere volutamente nascosto informazioni utili e avesse volutamente nascosto le lettere e il diario della ragazza consapevole del loro contenuto (tra l'altro dal diario risultavano mancanti e strappate alcune pagine)».


Le intercettazioni
E dopo averlo iscritto nel registro degli inquisiti lo hanno intercettato scoprendo l'altra vicenda: quella dello scandalo sessuale con le due studentesse. In una perquisizione a casa sua i carabinieri hanno sequestrato un'agendina del 2004. Il giorno del suicidio di Paola c'è scritto: «Paola è morta suicida, il corpo è all'acquedotto di Savigliano». La frase dopo dice: «È probabile che i rapporti con Paola siano stati simili a quelli con le due liceali» vittime degli abusi.
Solo teorie investigative, per ora. E non è detto che l'inchiesta sul satanismo porti a un rinvio a giudizio e a un processo. Chiede prudenza anche la madre di Paola che in nome di sua figlia ha aperto «Cielo in terra», un'associazione per la prevenzione del disagio. «Ricordo che il professor Giordano, di cui io ho sempre avuto stima, venne da noi a chiederci il diario di Paola dopo la sua morte. Glielo diedi, c'erano già delle pagine strappate. Poi ce lo restituì. Non sapevo che avesse tutte queste lettere. Lui ci aveva molto aiutato e sostenuto nei giorni in cui lei era scomparsa, era venuto con noi a «Chi l'ha visto». Non voglio giudicarlo, è sempre difficile capire le cose fino in fondo. Noi abbiamo detto e dato tutto ai carabinieri, ora tocca a loro fare luce su questa storia e consegnare a noi la verità. Paola amava e odiava Dio perché diceva che Dio ci consente di sbagliare. La questione del satanismo io non so come considerarla, lo farà gente più esperta di me». Un sospiro e un ricordo: «La mia Paola era bellissima e io so che credeva alla vita. Ci è arrivata una lettera, dopo la sua morte. Diceva: abbiate misericordia di voi stessi, siete stati bravi genitori, vogliatevi bene».

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