mercoledì 7 agosto 2013

EPIFANI ANNUNCIA IL VOTO DEL PD PER LA DECADENZA DI BERLUSCONI A SENATORE, E SI SCATENA LA SOLITA BAGARRE

 
Il Corriere della Sera intervista Epifani il quale preannuncia che il PD alla giunta voterà per la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Spiega che è così in ogni paese democratico del mondo, che le sentenze vanno eseguite, che il principio di legalità è prioritario a quello di stabilità. Magari non tutti la penseranno così, specie a proposito della priorità, ma ad ogni modo è una presa di posizione chiara. Nessuna ciambella di salvataggio dal partito democratico per il cavaliere condannato.
Antonio Polito, ma anche Pierferdinando Casini, professioni diverse ma in comune la convinzione che dopo il governo Letta ci sia il diluvio (lo dicevano anche di Monti...), ben temevano questo momento ed auspicavano che non ci si sarebbe arrivati , con Berlusconi che si sarebbe dimesso lui stesso da Senatore   evitando  così la spaccatura. Non sembra che il Cavaliere intenda asseconmdarli, per cui, se le cose resteranno così, ci sarà il voto,prima della giunta e poi dell'aula, con tutte le conseguenze del caso.
Il PDL infatti fa a sua volta chiaramente intendere che se l'alleato di governo affosserà il leader del centrodestra, il governo si chiude automaticamente. 
Personalmente, questo film l'ho già visto, e durò ben due anni : era il governo Prodi, che contava su una maggioranza risicatissima in senato di due soli voti (facciano bene i conti i fautori del governo PD coi 5Stelle,,,non bastano solo una trentina di senatori per raggiungere quota 158, ce ne vogliono poi un'altra decina per governare ! Quindi o TUTTO il M5Stelle appoggia il nuovo governo, o c'è bisogno dei montiani che non è detto ci stiano).
Bene, non ci fu praticamente giorno che quel governo visse senza l'incubo della crisi. La Babele di partiti e partitini che lo componevano si agitava quotidianamente, e c'era sempre qualcuno che minacciava di far saltare il banco. Spesso vennero in soccorso i senatori a vita, per tenere su il governo. Dopo due anni lo stillicidio finì. Letta sempre destinato a durare molto meno.
Sbaglia Polito quando dice : tutti sapevano che c'era la possibilità di una condanna di Berlusconi quando hanno costituito il governo di larghe intese, e se lo hanno fatto perché pensavano che il Paese ne avesse bisogno visto la perdurante crisi economica (ah, per inciso, per Epifani le emergenze del paese sono scuola, precari della PA, esodati...o è scemo o è già in campagna elettorale ) , allora devono andare avanti Berlusconi o no. Discorso che mi suona un po' come quello di Alice nel Paese delle Meraviglie. SI richiama alla coerenza, al bene della Nazione...ma questi sono POLITICI, anche di basso rango. E si muovono sul "qui e ora". Quando è stato fatto il governo, quelli del PDL hanno sperato che anche questo magari sarebbe servito a favorire l'assoluzione di Berlusconi... E se lo saranno almeno augurati anche coloro  che ritengono che non ci siano alternative adeguate al governo Letta...
Non è andata così, ma a prescindere da questo, sono mille le occasioni in cui questo esecutivo traballa. Del resto, come non potrebbe con un segretario del PD che dice che le priorità dell'Italia sono i...suoi elettori ! (scuola, precari, pensionandi). 
Ci vorrebbe un senso dello stato che qui manca totalmente, e ovviamente non parlo solo della sinistra. Ma si sapeva già, si era visto con Monti ! La grande coalizione tedesca, spesso citata come precedente virtuoso che dovrebbe ispirarci in un momento di così grande difficoltà nazionale, si fece ed ebbe successo perché Schroeder , il leader dell'SPD, era convinto che fossero necessarie riforme INVISE alla sua parte, per il BENE della NAZIONE. E quindi si alleò con la CDU, piuttosto che coi verdi e la sinistra radicale che non avrebbero collaborato Vedete un Schroeder in giro qui da noi? Nemmeno più Renzi ci assomiglia più...
Ecco la cronaca sulla vicenda riportata sul Corrier on line 



Cichitto e Renato Brunetta in aula alla Camera
 
Guglielmo Epifani chiede, nella sua intervista al Corriere della Sera, che Silvio Berlusconi faccia un passo indietro e che accetti la sentenza della Cassazione che lo condanna in via definitiva per frode fiscale. Dal fronte del Pdl i fedelissimi del Cavaliere fanno quadrato attorno al loro leader e respingono l'invito al mittente. «Che Silvio Berlusconi possa fare un passo indietro perchè un esponente del Pd, per tenere buona la sua base, fa una dichiarazione a un giornale è una cosa che non sta né in cielo né in terra - commenta il portavoce Daniele Capezzone -. Non si può buttare fuori dal confronto politico il leader di una parte politica che ha preso 10 milioni di voti».
LARGHE INTESE A RISCHIO - Il capogruppo dei deputati Renato Brunetta evoca invece scenari infausti per il governo, proprio all'indomani delle dichiarazioni di Enrico Letta secondo cui «non ci sono alternative alla stabilità, bisogna andare avanti»: «Il segretario, sia pure transitorio, del Partito democratico ha esplicitamente messo in conto la fine delle larghe intese. Oltre tutto in riferimento a una questione che non è compresa nel programma di governo e su una vicenda delicata, di cui non si può non avvertire la rilevanza democratica». Per Brunetta, tuttavia, «Epifani, con le sue parole, non ha voluto lanciare una provocazione al centrodestra, non ha cercato la rissa con noi, ha, semmai, provato a sedare quella interna al Pd, lanciando un osso alle componenti giustizialiste ed estremiste, insofferenti del governo Letta e desiderose di liberarsi al più presto da quel vincolo».
«COSI' LOGORA L'ESECUTIVO» - Per Fabrizio Cicchitto, poi, Epifani «dà un contributo al logoramento del governo». «In primo luogo - sottolinea - sembra ignorare che l'altro partito che sostiene il governo è il Pdl il cui leader notoriamente è Berlusconi il quale, da anni è sottoposto ad un attacco giudiziario di inusitata violenza. Epifani sapeva benissimo tutte queste cose anche prima di fare l'intesa, per cui adesso il suo, nel migliore dei casi, è un esercizio di ipocrisia e di rimozione». Inoltre Cicchitto contesta l'affermazione del segretario Pd che si dice pronto a «tirare dritto» sulla legge elettorale indipendente dalla disponibilità del Pdl: «Tirare dritti con chi - si chiede l'ex capogruppo -? In sostanza questa sortita di Epifani ci sembra che apra molti problemi e interrogativi senza risolverne nessuno».
PIENO SOSTEGNO, MA EPIFANI INCENDIARIO - E' certo del sostegno che il centrodestra darà al governo Letta, il presidente dei senatori Renato Schifani, pur trovando fuorvianti e pericolose le parole di Epifani: «Le dichiarazioni di Epifani tendono a incendiare il clima politico nel momento in cui bisognerebbe rasserenare il clima. Non è una provocazione ma quasi. Non abbiamo bisogno lezioni da parte da nessuno».
LA REPLICA DEL PD - Il fuoco di fila su Epifani non è però piaciuto a Luigi Zanda, presidente dei senatori democratici: «Gli attacchi violenti rivolti da una pattuglia di dirigenti del Pdl a Guglielmo Epifani per le sue dichiarazioni di puro buon senso politico e istituzionale tradiscono un eccesso d'ansia e rischiano di avere effetti destabilizzanti proprio in una fase nella quale la stabilità dovrebbe essere un valore preminente». «Sarebbe meglio cercare di non sollevare polveroni sul nulla - aggiunge Zanda -. Infatti nella sua intervista al Corriere della Sera, il segretario del Partito democratico ha semplicemente ribadito un principio fondamentale in qualunque democrazia del mondo: la legge è uguale per tutti e le sentenze, anche se sgradite, devono essere rispettate. Cosa ci sia di 'incendiariòoin questa dichiarazione proprio non si capisce».

 

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