venerdì 16 agosto 2013

PER GLI ITALIANI IN PARTENZA PER L'EGITTO : LIBERI DI FARE COME VOLETE MA A SPESE VOSTRE ! QUALUNQUE COSA ACCADA.


La Grecia e l'Egitto sono posti bellissimi da visitare, però io avrei un certo pudore nel farlo, per quanto riguarda il primo, e anche timore per il secondo. Il pudore nasce dal fatto di decidere quella meta sulla base di prezzi stracciati che non derivano da una felice politica  volta a favorire il turismo ma dalla situazione disperata di quel paese (se così fosse). In Egitto, è ancora peggio, in questo periodo, dove mentre me ne sto beato al Mar Rosso, all'interno centinaia, se non migliaia, di persone vengono uccise. Non ci trovate qualcosa di stridente ? Che non va ?
A parte queste valutazioni, che appartengono al modo di sentire di ciascuno (certo, leggere italiani che dichiarano a Sharm "qui si sta benissimo, con pochi euro facciamo una bellissima vacanza e l'unico pericolo sono gli egiziani al volante...", quasi che si augurassero che questo stato di pre guerra civile si prolunghi all'infinito per il piacere e le tasche degli amanti del Mar Rosso , non fa un bellissimo effetto) , c'è il problema sicurezza. La situazione si è aggravata, e tanto, rispetto ai primi giorni del "golpe amico" come dementemente fu definito all'inizio da quella parte italica che ha trasferito il suo fiero anticlericalismo all'antiislamismo non confesso. I Fratelli Musulmani, definiti stolidamente "minoranza" da Antonio Ferrari sul Corsera ( eppure hanno vinto, e nettamente le elezioni, e se c'è una parte di popolazione che non è andata a votare, non è certa quella dei giovani, delle donne, dei "laici" e dei progressisti, quelli che avevano fatto la "primavera"...) , dopo il primo momento di sgomento per il colpo di stato e la deposizione del Presidente eletto, Morsi, stanno reagendo. E sono TANTI. In più ci sono i fanatici, i Salafiti, che erano d'accordo nell'abbattere un presidente per loro troppo "moderato" sul piano religioso (!!!) , ma certo non per vedere il potere tornare in mano ad un autarca militare , Al Sissi, e tantomeno ai "laici".
Dopo le centinaia (migliaia ?) di morti di questi due giorni, Al Baradei, esponente caro agli occidentali (meno pare agli egiziani, il che qualcosa conterà) , si è dimesso e gli Stati Uniti hanno grandissima difficoltà ad appoggiare i militari ora che questi si sono messi a sparare ai civili (senza contare che, per legge, gli USA dovrebbero interrompere ogni forma di aiuto economico a quei paesi dove governi liberamente eletti vengono rovesciati con le armi ). In questo marasma, la possibilità che anche le isole felici del Mar Rosso, i paradisi low cost del turismo di medio livello, siano a rischio aumenta sensibilmente e quello della Farnesina hanno dovuto alzare il livello di allarme. Prima erano sconsigliate le sole escursioni, ma sulla costa ci si poteva andare. Adesso, chi c'è, incroci le dita e resti, che tutto sommato è ancora improbabile che da quelle parti accada qualcosa di brutto, ma chi deve andare, annulli. 
Molti italiani se ne fregheranno e andranno lo stesso. 
A me va benissimo, perché sono un convinto assertore della libertà individuale. Ma anche della responsabilità conseguente. Per cui, chi va, lo fa a proprio rischio e pericolo. Insomma, se ci fossero guai, poi non venissero a piangere da papà Stato per essere tirati fuori. In subordine, facessero una bella polizza assicurativa (se trovano chi gliela fa) in modo che, in caso di sequestro, il riscatto eventuale pagato dall'Italia per liberarli sia poi risarcibile.
Insomma, liberi (e scemi) quanto volete, ma a SPESE VOSTRE.

«NON SI POSSONO ESCLUDERE AZIONI DIMOSTRATIVE NELLE ZONE TURISTICHE»

Egitto, la Farnesina estende l'allerta ai resort
«Chi è là non corre rischi ma no a nuovi viaggi»

Dopo gli avvisi di Spagna, Germania e Russia, anche il nostro ministero degli Esteri invita a rinunciare a vacanze nel Paese

 
Sharm el Sheikh Sharm el Sheikh
Anche la Farnesina si adegua ai ministeri degli Esteri di Spagna, Germania, Svizzera e Russia ed estende all'intero Egitto l'allerta in cui sconsiglia apertamente i nuovi viaggi anche nelle località del Mar Rosso, che fino ad oggi erano state considerate al riparto dalle proteste. «In ragione del progressivo deterioramento del quadro generale di sicurezza, si sconsigliano i viaggi in tutto il Paese» sottolinea il comunicato ministeriale. A chi è già in loco, invece, la Farnesina continua a suggerire di «evitare escursioni fuori dalle installazioni turistiche ed in particolare nelle città», come già faceva nel precedente intervento diramato alla vigilia di Ferragosto. «Nelle località turistiche del Mar Rosso (Sharm el Sheikh, Marsa Alam, Berenice e Hurgada) ed in quelle della costa nord (Marsa Mathrou, El Alamein), non si registrano al momento incidenti nè indicazioni di rischio per l'incolumità dei connazionali presenti - si legge nel comunicato -, anche se, in ragione del continuo evolvere degli eventi non sono da escludere azioni dimostrative legate alla situazione di generale instabilità del Paese». La presa di posizione netta era stata richiesta a gran voce anche dalla Federconsumatori che sottolineava come quella sorta di deroga concessa fino a venerdì pomeriggio al Mar Rosso (il vecchio testo diceva espressamente: «Si sconsigliano i viaggi  nel Paese con destinazioni diverse dai resorts situati nelle località turistiche del Mar Rosso ed in quelle della costa nord. GUARDA) impediva ai turisti italiani spaventati dall'escalation della situazione di disdire i viaggi già prenotati salvo accollarsi l'onere di pesanti penali imposte dai tour operator. Ora, invece, l'Italia si adegua a quanto già hanno fatto altri governi europei. sconsigliando viaggi in tutto il territorio egiziano, località di mare comprese. E l'operatore tedesco Tui ha preso l'iniziatiava in proprio annullando tutti i suoi viaggi organizzati fino al 15 settembre.
NO A NUOVI VIAGGI - La mossa della Farnesina era in qualche modo stata anticipata dal viceministro Marta Dassù, che a Radio24 aveva spiegato: «Stamane abbiamo avuto una lunga riunione alla Farnesina con una task force dedicata e a cui era presente anche il nostro ambasciatore in Egitto, Maurizio Massari, e abbiamo seriamente preso in considerazione ipotesi di sconsigliare nuovi viaggi in Egitto». «Circa 19mila italiani sono oggi in Egitto - aveva aggiunto l'esponente del governo -. Chi è oggi nei resort a nostro avviso non corre pericoli ma la situazione è sufficientemente grave e complicata per non prevedere a nostro avviso nuovi viaggi».

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