sabato 21 settembre 2013

SAVIANO CONDANNATO PER PLAGIO , COPIATE ALCUNE PAGINE DI GOMORRA. ANCHE LUI CONOSCERà LA CASSAZIONE


All'inizio , Saviano lo ammiravo. Come non farlo ? Un giovanotto che rischiava la vita, e si condannava ad una esistenza sotto scorta per denunciare la Camorra e l'inerzia, quando non la complicità, dello Stato. Gomorra l'ho letto (non mi piace la prosa dell'autore, ma resta la denuncia) e il film l'ho visto ( più o meno il giudizio resta come sopra).
Dopodiché , il suo vestire i panni del profeta non mi è piaciuto.
Diciamo che non mi piacciono in genere i maestrini, quelli col dito alzato. Fin dai banchi di scuola, quando capitava un professore così, mi mettevo seduto più comodo e mi dicevo " e allora adesso vediamo se sei bravo come predichi". Non accadeva mai. 
Il che tra l'altro, come ricordava Luca Sofri, non vuol dire che le cose che questi maestri di vita predicano siano sbagliate. Anzi. 
Ma è il tono che fa la musica. Dire "è difficile, lo so, anche per me, ma dobbiamo almeno provarci" è cosa ben diversa dal puntare il dito sugli altri, erigendosi ad esempio.
Che le azioni di Saviano siano in calo, si nota da un po'. Nessun libro successivo a Gomorra ha avuto successo, nonostante il nome famoso e la spinta mediatica ed editoriale. E anche in TV l'uomo non "buca" più. Fazio, che sarà amico ma, da buon genovese. è marinaio abilissimo a fiutare il vento, lo ha scaricato.
Parla con me, e sequel, pare non ci saranno quest'anno (il che, insieme all'altra che i talk show sono in calo di audience, è una buona notizia).
In tutto questo, arriva la brutta tegola della condanna da parte della Corte d'Appello di Napoli che ha riconosciuto l'esistenza di plagio all'interno di Gomorra di alcuni articoli tratti dal quotidiano "Cronache di Napoli". Copiati pari pari, senza che l'autore avesse cura di citare la fonte. 60.000 euro l'entità del risarcimento liquidato all'editore.
Saviano, comprensibilmente seccato dalla cosa, annuncia il ricorso in Cassazione, e osserva come si tratti di due pagine su oltre 300 di libro. Immagino che la sua difesa sia più articolata, che se no di pagina ne basta UNA perché l'infrazione si realizzi. 
Ad ogni modo è ovvio che Saviano ha ogni diritto di ricorrere e quindi conoscere anche lui i corridoi austeri di Piazza Cavour. 
Certo, quel ditino alzato, per un po' meglio lo tenga in tasca. 
Di seguito la notiza  riportata dal Corriere , con le dichiarazioni di Saviano



napoli la sentenza di secondo grado dà ragione all'editore di «cronache di napoli»

«Copiate alcune pagine di Gomorra»
Saviano e Mondadori condannati in appello

Lo scrittore campano sul presunto plagio: «Neanche due pagine su un totale di 331. Ricorro in Cassazione»

Roberto SavianoRoberto Saviano
NAPOLI - Roberto Saviano e la Mondadori condannati per un presunto plagio ai danni del quotidiano Cronache di Napoli. Editore e scrittore sono stati ritenuti responsabili di «illecita riproduzione» nel bestseller Gomorra di tre articoli (pubblicati dai quotidiani locali «Cronache di Napoli» e «Corriere di Caserta»). In particolare, Saviano e Mondadori , suo editore prima del passaggio con Feltrinelli, sono stati condannati in solido al risarcimento dei danni, patrimoniali e non, per 60mila euro. Questa la decisione del secondo grado di giudizio. Spetterà adesso ai giudici di Cassazione dire l'ultima parola su una querelle che si trascina da almeno cinque anni, da quando cioè la società Libra, editrice dei due quotidiani campani, imputò allo scrittore anticamorra di essersi appropriato di diversi articoli senza citare la fonte per redigere alcune parti di Gomorra (corrispondenti, sostiene Saviano, a due pagine).
SU FACEBOOK - Roberto ha affidato a Facebook la sua replica alla vicenda: «In questi lunghi anni sotto scorta, nel corso dei quali ho affrontato molti attacchi, quel che in assoluto più mi ha ferito sono state le accuse di plagio (...) Nel 2008 al Festivaletteratura di Mantova raccontai la grammatica di alcuni quotidiani in terra di camorra una comunicazione agghiacciante, di cui poi ho parlato in uno speciale di Che tempo che fa. Immediata arriva la citazione in giudizio da parte dell'editore dei quotidiani di cui avevo parlato. Non mi accusavano di averli diffamati, ma di aver totalmente copiato Gomorra». Saviano ricorda che il tribunale, nella sentenza di primo grado, rigettò le accuse «condannandoli anzi al risarcimento di danni: hanno loro “abusivamente riprodotto” due miei articoli», su Il manifesto e Repubblica. «Naturalmente hanno fatto ricorso in Appello e la loro condanna è stata confermata. I giudici (d'appello, nel processo sul presunto plagio in Gomorra, ndr) hanno poi ritenuto che due passaggi del mio libro avrebbero come fonte due articoli dei quotidiani di Libra. Neanche due pagine su un totale di 331. Ricorrerò in Cassazione. Anche se si tratta dello 0,6% del mio libro - conclude - non voglio che nulla mi leghi a questi giornali».


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