mercoledì 23 ottobre 2013

DIMEZZATO L'ASSEGNO A VERONICA LARIO. "SOLO"1,4MILIONI AL MESE. CE LA FARA' A CAMPARE ?


Giustamente Veronica Lario impugna la decisione che come assegno divorzile le dimezza l'appannaggio attribuitele in sede di separazione (curiosità : i due giudizi sono entrambi pendenti...uno però a Milano, l'altro a Monza..indovinate chi è stato il meno "buono" col Berlusca ? ).
Chi non lo farebbe ??? Ohi, la META', mica cavoli !
Che dite ? Si tratta sempre di 1.400.000 euro al MESE ? 46.000 euro e rotti al giorno ?
Vabbè che c'entra, vuoi mette 3 milioni e 100.000 al dì ???
E qui mi taccio, avendo già scritto in passato in materia ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/12/se-100000-euro-al-giorno-vi-sembrano.html ) e temendo di andare oltre una educata dialettica. 

Preferisco piuttosto aderire ad una riflessione del  vicepresidente della Corte Costituzionale, Ferdinando Santosuosso, che in merito a questa "corsa all'oro" di alcune donne (non bisogna certo generalizzare, anche perché i ricchi alla fin fine sono pochi, come lamenta la Camusso...) ebbe a dire :
Qualcuno dice che la donna, senza perdere le tradizionali cortesi attenzioni di cui era ed è circondata da fidanzati e mariti, ha acquisito progressivamente delle posizioni di fatto e di diritto sempre più vantaggiose. Oggi appare spesso che per donne svagate o intraprendenti il matrimonio sia considerato come la vittoria di un concorso o un contratto di assicurazione» .  
Di seguito la notizia postata dal Corriere.it




La causa di divorzio L’appannaggio mensile tagliato da 3 milioni a 1,4

Assegno dimezzato, Veronica non ci sta:
già presentato il ricorso

Il «reclamo» contro la decisione dei giudici di Monza è stato inoltrato alla sezione Famiglia della Corte d’appello di Milano

 
Veronica LarioVeronica Lario
MILANO - Veronica Lario non ci sta a vedersi più che dimezzato il faraonico assegno di mantenimento imposto al marito separato Silvio Berlusconi e si prepara alla battaglia legale facendo il primo passo con un ricorso alla Corte d’appello di Milano contro la decisione del Tribunale di Monza di tagliare l’appannaggio mensile da 3 milioni di euro ad «appena» 1,4.
Tecnicamente si chiama «reclamo» quello che la difesa della signora Lario ha già presentato alla sezione «famiglia» della Corte d’appello di Milano, competente per il secondo grado sui procedimenti di Monza. La situazione è la seguente: ci sono due cause in corso, una per la separazione e una per il divorzio. La prima è stata avviata da Miriam Bartolini, in arte «Veronica Lario», a maggio 2009 dopo 22 anni di matrimonio e si svolge a Milano dove risiedeva il «convenuto», e cioè il marito Silvio Berlusconi, prima di trasferirsi qualche settimana fa nella residenza di palazzo Grazioli a Roma.

Veronica Lario e Silvio Berlusconi
  • Veronica Lario e Silvio Berlusconi    
  • Veronica Lario e Silvio Berlusconi    
  • Veronica Lario e Silvio Berlusconi    
  • Veronica Lario e Silvio Berlusconi    
  • Veronica Lario e Silvio Berlusconi
A dicembre scorso, dopo che ogni tentativo dei giudici di mettere d’accordo i due era fallito, questo procedimento si era concluso con una sentenza della nona sezione civile del Tribunale di Milano che da un lato decretava la separazione dei coniugi e dall’altro assegnava alla signora Lario tre milioni di euro al mese, ovvero 36 l’anno o, se si vuole, ben 100 mila al giorno, per consentirle, come interpretato da consolidate sentenze di Cassazione, di mantenere un tenore di vita analogo a quello di cui godeva durante la convivenza con l’ex premier. Questa sentenza è passata in giudicato ed è diventata definitiva per la sola parte della separazione, perché su questo punto né Berlusconi né la Lario hanno fatto ricorso.
Siccome la legge consente ai coniugi di decidere se e su cosa fare ricorso, Silvio Berlusconi ha chiesto ai giudici dell’appello che sia rivista la parte della sentenza che riguarda la questione economica e cioè il cospicuo appannaggio che era stato assegnato alla moglie separata, oneroso anche per uno degli uomini più ricchi del mondo come è lui. Sulla cifra si pronunceranno i giudici della sezione famiglia tra qualche mese.
La seconda causa, quella che riguarda la rottura definitiva del matrimonio attraverso il divorzio, è partita invece su richiesta di Berlusconi dopo che la sentenza di separazione legale è diventata definitiva. Nel procedimento, che si svolge a Monza perché Veronica Lario risiede nel territorio del distretto del tribunale della città brianzola e che potrebbe terminare a primavera, nel luglio scorso il presidente Anna Maria Di Oreste, che è anche presidente dell’intero tribunale, ha deciso di ridimensionare il «quantum» assegnato dai colleghi di Milano alla signora per la separazione e con un’ordinanza provvisoria lo ha fatto scendere fino a 1,4 milioni al mese, 16,8 l’anno. Contro questa decisione, che consente al Cavaliere di ridurre da subito l’assegno da pagare, si è schierata Veronica Lario la quale ha fatto «reclamo» sempre alla stessa sezione «famiglia» d’appello di Milano.
Anche in questo caso i giudici milanesi potranno modificare la cifra come meglio riterranno oppure lasciarla così com’è. Spesso, però, l’assegno che viene garantito per il periodo di separazione tra marito e moglie è superiore a quello da pagare dopo il divorzio, quando il vincolo tra i coniugi si è ormai spezzato.

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