Ogni tanto bisogna anche alleggerire il Blog, e vado in cerca di notizie curiose, divertenti o comunque non troppo serie. Questa storia della particolare "vertenza "di una escort nei confronti della sua maitresse un po' fa sorridere.
La notizia di cronaca l'ho trovata su Libero.it (sotto riportata) e francamente la "Badessa" ha esagerato in avarizia.
Stando al racconto della ragazza, 29 anni, dell'est europeo, la giovane lavorava dalle 10 del mattino fino all'una di notte (!!??) per una tariffa oscillante, evidentemente a seconda delle prestazioni (ma anche delle tasche mi hanno spiegato...), dagli 80 ai 150 euro. Facendo una media di 100 euro e una mezza dozzina di incontri spalmati nell'arco delle 13 ore "lavorative", dove immagino e le auguro fossero previste pause sia tecniche che di riposo, fanno almeno 600 euro al giorno, di cui solo 100, secondo gli accordi, andavano alla prestatrice d'opera.
Ebbene, la padrona di casa manco quelli dava con regolarità !!
Ovvio che alla fine anche il lavoratore più docile e dimesso si ribella e si rivolge al sindacato.
In questo caso, immaginando che la CGIL non avrebbe trattato la particolare fattispecie pure a pieno titolo facente parte della categoria LAVORO (il più antico del mondo si usa dire), ha deciso di chiamare la polizia.
Non prevedo ristori economici però. Solo comprensibile vendetta.
Prostituta denuncia la maitresse: "Non mi paga lo stipendio"
La ragazza si è rivolta alla Polizia accusando la donna che le aveva offerto il lavoro di non darle il pattuito
L'amica-maitresse non le paga lo stipendio e lei si rivolge
alla polizia. E' accaduto a Ostia, dove gli agenti del locale
commissariato hanno raccolto la denuncia di una 29enne originaria
dell'Est europeo che si prostituiva da due mesi all'interno
dell'appartamento della sua "datrice di lavoro" in via di Castel Morrone
senza ricevere i 100 euro al giorno pattuiti. Per I.A.I., romena di 31
anni, è scattata la denuncia in stato di libertà per il reato di
sfruttamento della prostituzione. La decisione di rivolgersi al 113 è
maturata dopo l'ennesima lite tra le due donne. Ai poliziotti la 29enne
ha spiegato di aver accettato di lavorare dalle 10 di mattina alle una
di notte: le somme di denaro pagate dai clienti, a seconda del tipo di
prestazione, variavano dagli 80 ai 150 euro, denaro che a fine serata la
straniera consegnava interamente alla padrona di casa che, in cambio,
forniva l'uso di una stanza e che si impegnava a versarle un fisso.
Accertata la veridicità del racconto, gli agenti hanno identificato e
accompagnate in ufficio le due litiganti, denunciando I.A.I. per
sfruttamento.
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