venerdì 22 novembre 2013

ALLA FINE DOVEVA SUCCEDERE : IL VIRUS DELLA "QUERELITE" COLPISCE ANCHE TRIPADVISOR


Doveva succedere, prima o poi. Parlo della querela di un ristoratore ad un cliente che ha postato un commento al curaro contro il locale del primo su TripAdvisor.. E' accaduto a Bologna ma ormai tirava un'aria pesante intorno al noto sito di recensioni, toccato, proprio grazie allo straordinario successo, da crescenti sospetti, dove si andava dalla strumentalizzazione (il sito "manipolato" dai gestori dei locali, che gonfiano artatamente giudizi positivi tramite amici compiacenti, parenti,  dipendenti, loro stessi ...) alla complicità ( è proprio il sito, dietro compenso, a spingere questo o quel ristoratore).
E' un fatto che negli ultimi anni, in qualunque albergo, B&B in cui sono stato, la raccomandazione calorosa che ricevevo nel congedarmi dal titolare o direttore era proprio quella di scrivere, se ero stato bene, su TripAdvisor.
In ordine alla vicenda specifica, la querela per diffamazione per avere la cliente parlato di vino "avariato", sono critico nei confronti di entrambe le parti. 
Leggendo i commenti, noto la solita indulgenza per internet, che da tanta gente viene vista come una sorta di zona "franca", di sfogatoio dove tutto si può dire, finalmente "liberi". Io sono un feticista della libertà, però stando attento, nel fruirne, di non danneggiare gli altri. Per cui, se vado a scrivere non alla mia amica del cuore ma su un sito notoriamente importante e frequentatissimo proprio per la promozione o bocciatura dei locali, devo essere accorto nell'uso delle parole anche esercitando una legittima critica.
Quindi la signora ha sbagliato, e del resto, la descrizione che ne viene fatta nell'articolo non è quella di una persona simpatica, tutt'altro.
Allo stesso tempo nella scelta operata dai titolari del locale trovo la conferma di questo virus che chiamerei la "querelite" (con varianti che vanno dal più prudente "esposto" alla più seria "denuncia" per fatti perseguibili anche d'ufficio) che ha colpito l'Italia.
Più saggio sarebbe stato muoversi alternativamente, chiedendo ai gestori di Tripadvisor di poter replicare alla signora, oppure di rimuovere il commento.
Invece si parte subito per la guerra. Avoglia a rendere obbligatorio il tentativo di mediazione in campo civile : se gli italiani non si danno una calmata, i ruoli - vale a dire il numero della cause iscritte - lieviteranno sempre di più. E l'unica soluzione per la deflazione sarà far pagare cifre spropositate per l'accesso ai Tribunali, negando la possibilità di giustizia alle persone più deboli.
Di seguito, la notizia come riportata sul Corriere.it



LA STORIA

Tripadvisor: la guerra di recensione
I gestori querelano, cliente indagata

La signora sotto inchiesta aveva parlato di «vino avariato»

 
BOLOGNA - Sarà ricordata come la disfida di Tripadvisor. Da una parte una cliente insoddisfatta che affida le sue piccate lamentele al famoso sito di recensioni di alberghi e ristoranti, dall’altra i titolari di una nota osteria del centro che non la prendono affatto bene e la querelano per diffamazione. Tutta colpa del vino servito alla signora, una battagliera docente universitaria che dopo una serata con amici assegna appena due «stellette» al locale. Salva solo l’atmosfera ma stronca i prezzi, il servizio e, soprattutto, la qualità, o meglio la salubrità, del rosso portato in tavola. Il sito, che ormai in popolarità gareggia con le guide più affermate, è da tempo al centro di contese e minacce di azioni legali da parte di esercenti e consumatori per presunte recensioni tarocche di clienti solo virtuali che creerebbero le condizioni per una concorrenza sleale. Stavolta invece è tutto vero. La bocciatura on line, l’identità dell’utente e la dura reazione dei destinatari della recensione, non certo l’unica negativa presente sul sito. C’è chi è stato più severo o avaro di «stellette» ma in questo caso, secondo i querelanti, il problema è il contenuto del giudizio. Scrive la professoressa il 12 giugno di un anno fa: «Non è ammissibile essere serviti dopo ore, e male, solo perché il locale è famoso e la gente fa la fila per entrare. E, soprattutto, non è ammissibile presentarsi per tre volte di fila e ricevere vino imbevibile. Non parlo di vino cattivo, no, parlo di vino avariato, roba da creare problemi di salute».
Secondo la donna, quel vino una volta aperto sarebbe rimasto per troppo tempo sugli scaffali e poi sarebbe finito sul suo tavolo. Un commento ritenuto offensivo, diffamatorio, dagli osti, che ci pensano su per qualche tempo e alla fine decidono di presentare querela ai carabinieri. La polizia postale si mette sulle tracce del nick name collegato alla recensione e risale facilmente alla donna, una habitué di Tripadvisor che per la verità non ha fatto nulla per tenere celata la sua identità. La docente, indagata dalla Procura, ha da poco ricevuto un invito a comparire e si difenderà con le unghie e con i denti contro quella che ritiene una «pagliacciata».
Gli osti dicono che non ce l’hanno con Tripadvisor, che invece apprezzano e dal quale hanno anche ricevuto dei riconoscimenti, e precisano d’aver agito solo per tutelare il buon nome della loro attività di fronte a quella che non ritengono una semplice critica negativa. Fanno sapere inoltre di non voler passare per moralizzatori dei social network o, peggio, per censori della libertà di critica e di espressione. Per la signora, che ha lanciato il tema sul suo profilo facebook scatenando una battaglia di post indignati contro il locale e un’ondata di solidarietà, si tratta invece proprio di questo. «È come quel tizio perseguito per le vignette satiriche, a questo siamo arrivati», ha scritto un amico qualche giorno fa incassando decine di «likes» e commenti di approvazione.
Negli ultimi giorni c’è stato anche un botta e risposta sulla bacheca facebook del locale, inondata dai sostenitori della signora piuttosto scandalizzati. Alle spiegazioni degli osti, la donna, che si ritiene «una top reviewer» di Tripadvisor, ha risposto minacciando una controquerela per calunnia ed elencando una serie di motivi per cui ritiene «l’aggressione» infondata. A partire dal fatto che i titolari del locale avrebbero potuto replicare su Tripadvisor, chiedere la rimozione del commento o pretendere chiarimenti, sottolineando poi come il sito abbia pubblicato la sua recensione dopo averla valutata né offensiva né inappropriata. La palla alla magistratura.

1 commento:

  1. A Volte le querele ; - a parte il giudizio del Giudice . ... fanno una pubblicità nel bene e nel male .
    Nessun cliente si premetterà di far notare una pietanza "difettosa" - al suddetto ristorante. Non ci andrà più.!!!
    .
    Io ho Vissuto una vita tra tutti i ristoranti d'italia.... Come cliente. dal WC. alle pietanze fornite. Da buon toscano ...! Erano sul chi vive...... nessuna mia obiezione . : Soddisfatti e contenti. Altre . ? correvano ai ripari con tante grazie.-( ci tenevano per la clientela che non aveva il coraggio di dire la sua per qualche pietanza discutibile.!!! )

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