giovedì 19 dicembre 2013

IL CONTRATTO SESSUALE DELL'ASSESSORE DE FINIS ? UNA BUFALA.

 
La notizia era apparsa su Repubblica : un assessore della regione abruzzese, Luigi De Fanis, eletto nelle liste del PDL, aveva realizzato con una dipendente, assunta, grazie a questo accordo, alla Regione, un contratto che prevedeva di fare sesso una volta a settimana...
Ovviamente la notizia rimbalzava su tutti i media e in Rete.
Il contratto sarebbe stato trovato durante una perquisizione svolta nella più seria indagine che aveva coinvolto l'assessore, accusato di reati come concussione e altro. 
Francamente , chiedo, come si fa a credere ad una notizia del genere ?
Non che uno scambio del genere - sesso per lavoro - non possa purtroppo essere perpetrato, sappiamo bene che ciò avviene, e a volte serve anche per fare carriera. 
Nel caso di specie, l'assessore avrebbe ammesso l'esistenza di una relazione, e quindi dei rapporti sessuali, ma questi erano frutto di un rapporto sentimentale. La ragazza invece negherebbe che di amore si sia trattato. A vedere le foto dei due protagonisti, Luigi De Fanis e la segretaria Lucia Zingariello: nessun contratto, era amore propendo per la versione di lei.
Ma stipulare un CONTRATTO ??? Mettere nero su bianco ? E per farci cosa ? Portarlo davanti ad un giudice in caso di inadempimento ? Licenziare la lavoratrice adducendo come giusta causa che la ragazza non la dà più secondo gli accordi ??
Io capisco che la politica non stia fornendo spunti sufficienti per riempire i giornali, che la "Novità" Renzi stia mostrando meno appeal di quanto si fosse sperato (del resto, una "novità" che dura da due anni, e con gli ultimi mesi dove il putto è comparso e ha esternato quasi tutti i giorni che Dio ha mandato in terra, si è invecchiata prima di nascere ! vedremo semmai quando inizierà a produrre dei fatti ). Sicuramente i processi del Berlusca, il bunga bunga, i triangoli erotici di villa Arcore avevano altra  audience !
E quindi via con la fantasia ! 

Semmai, nel leggere l'articolo, in questo caso ripreso da Libero, sottolineerei un altro aspetto e cioè l'asserita confessione, da parte della Zingariello, di un malcostume che nonostante i vari accorgimenti per frenarlo non flette : timbrare il cartellino e poi andarsene dall'ufficio senza rispettare l'orario di lavoro. "In Regione" si legge " molti altri colleghi facevano così e non pensavo di fare nulla di male".
Bè, certo, una cosa troppo grave non è, che se no dovremmo mandare i furgoni della celere all'uscita del personale dei palazzi pubblici, però suvvia, che fosse una cosa irrregolare magari si poteva capirlo.
Chissà, anche su questa indiscrezione potrebbe arrivare la smentita dell'avvocato della Lucia Zingariello, che direttamente riportiamo e che riguarda invece il falso scoop, quello del "contratto sessuale".
Con la differenza che mentre sull'inesistenza di una simile scrittura privata metterei la mano sul fuoco, tanto è assurda e inverosimile la cosa (ripeto, nella forma, che nella sostanza già sarei più prudente) , viceversa che la giovanotta possa aver ammesso di timbrare il cartellino e poi squagliarsi di tanto in tanto dal posto di lavoro, ebbè come detto ciò purtroppo è assai più credibile.
Comunque questa è la notizia come letta su Libero




L'assessore alla segretaria: "Sesso 1 volta alla settimana per contratto"

Abruzzo, la stipula "erotica" trovata in una perquisizione: coinvolto l'assessore alla Cultura della Regione, De Fanis, già agli arresti per tangenti

Contratto porno: "Sesso una volta a settimana" E la segretaria lo firma...

Lavoro in cambio di sesso. A Pescara, l'assessore regionale alla Cultura, Luigi De Fanis, aveva proposto alla sua segretaria  un contratto "erotico": "La donna deve stare insieme all'assessore almeno 4 volte in un mese". Questo quanto scritto sulla stipula ritrovata dagli agenti del Corpo Forestale. E per "stare insieme" s'intendevano incontri erotici. Anzi - recita il contratto - "fare l'amore". In cambio 32mila euro annui. La donna, 32 anni, giovane e avvenente, aveva accettato la proposta e conservava una copia del contratto a casa. La donna, in precedenza, aveva già ottenuto l'incarico di componente della segreteria particolare di De Fanis, un posto da 1.200 euro al mese.
"Ossessionato da me" - Gli agenti della Procura di Pescara hanno scoperto il contratto-choc durante una perquisizione a casa della segretaria, accusata di essere complice del deputato Pdl De Fanis per aver chiesto tangenti ai piccoli operatori culturali, un fatto per il quale De Fanis è finito agli arresti. Pochi giorni fa, nel corso degli interrogatori relativi all'inchiesta, è arrivata la confessione della 32enne: "L'assessore era ossessionato da me e mi ha costretto a firmarlo. Non ho potuto rifiutare". Questa è stata la spiegazione della donna alle domande del pm Giuseppe Bellelli. "Io avevo un lavoro nella sanità a tempo indeterminato ma in quel periodo mi trovavo in una situazione particolare perché mia madre stava male", ha spiegato. Durante l'interrogatorio ha poi ammesso di aver avuto una relazione con il politico, 53enne, e di essere stata costretta ad onorare quel contratto. 
"Chi ti conta la jurnata..." - "Vai a timbrare, poi esci e vai a farti bella", le diceva De Fanis, senza sapere di essere intercettato. "Basta che fai quattro ore...Chi ti conta la jurnata...capit". "In Regione è una consuetudine timbrare e uscire per faccende personali, ha poi continuato la giovane durante l'interrogatorio. "Quando sono entrata nell'ottobre del 2012 in molti facevano così. Anche i miei colleghi si comportano così e non credevo di fare nulla di male. Ora la mia vita è un incubo, ricevo telefonate anonime e l'impatto dell'arresto sulla mia vita è stato devastante, perchè sono mamma di una bambina". De Fanis, già agli arresti per un caso di tangenti, ora dovrà rispondere anche all'accusa di peculato: il politico avrebbe utilizzato la macchina della Regione per viaggi privati a Roma e Bologna, nascondendo interessi personali dietro le finalità istituzionali. 

E questa è la smentita del collega Umberto del Re, peraltro, va precisato, letta NON su Libero, dove evidentemente non è ancora arrivata, ma sul sito "Giornalettismo".

Ai sensi e per gli effetti della Legge 47/1948 e succ. mod. ed int. L.416/1981, 62/2001, con la presente si chiede la pubblicazione della seguente rettifica e smentita. Poiché oggi 19/12/2013 su “La Repubblica” è apparso un articolo, a firma di Giuseppe Caporale, (peraltro poi “rimbalzato” su innumerevoli testate giornalistiche, anche on-line ed in innumerevoli notiziari televisivi, locali e nazionali) in base al quale, l’Autorità Giudiziaria e gli Ausiliari della detta, avrebbero rinvenuto “un contratto”, in forma scritta e sottoscritta, afferente accordi tra gli indagati per prestazioni sessuali ed impegnati corrispettivi – nella mia qualità di difensore di fiducia della Signora destinataria del contratto, pur nulla potendo meglio esplicare in quanto tenuto al segreto professionale, istruttorio e d’indagine (riservando integrale trattazione in competenti sedi giudiziarie e nei processi), esorbitando però detto fatto storico dai predetti obblighi di riservatezza ed insorgendone l’obbligo dal vilipendio cui è sottoposta la persona dell’Assistita da tale diffusa notizia, ad incarico ed in nome e per conto dell’Assistita, inoltro la presente smentita e precisazione: nel fascicolo dell’indagine predetta (perlomeno nella parte sinora formata e posta a conoscenza di questa Parte e della di Lei difesa- sussistendo altre acquisizioni effettuate in prosieguo ma non ancora riversate nel fascicolo e non ancora conosciute da alcuno, neppur dal PM, casomai parzialmente solo da qualche ausiliario addetto alla cernita e collazione), possiamo senza tema di smentita affermare che alcun contratto in forma scritta è stato rinvenuto nel corso dell’indagine e tantomeno acquisito! Le predette risultanze sono state ulteriormente confortate dall’aggiuntiva recente smentita d’esistenza dell’Ill.mo Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Giuseppe Bellelli, che ha correttamente e pubblicamente, oggi stesso, inteso smentire l’esistenza di un tale documento negli atti d’indagine al proprio esame. Pertanto, precisando quanto sopra ed espressamente chiedendo l’integrale pubblicazione della presente smentita e rettifica, (che si autorizza di integrale pubblicazione ma si interdisce e vieta di parzializzazione o stralcio) l’Assistita riserva ogni illimitato miglior esercizio di diritti ragioni ed azioni.


3 commenti:

  1. Lungi, da me, qualsiasi commento, (Persone che stanno soffrendo)
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    Il "racconto"; Mi ha fatto ricordare ...A Livorno- sul giornale Tirreno circa 50 fà - Un signore dalla fantasia irraggiungibile > almeno per me < vendette la moglie a cambiali- trascinò in tribunale il contraente per avere le cambiali tutte protestate,. il Giudice,? mi parve un povero Cristo messo in croce.!

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  2. io invece avevo pensato subito che l'assessore fosse così digiuno di buon senso e di giurisprudenza da credere nella validità di un contratto del genere in cui si prevedeva una dazione vaginale periodica e che ritenesse di poter chiedere un eventuale risarcimento (magari in natura) in caso di inadempienza e di indisposizione :) ho firmato spesso nella pubblica amministrazione contratti definiti "assurdi" e su consiglio del mio avvocato che mi diceva: "vuoi lavorare? firma senza far polemiche... tanto è tutto nullo in giudizio... sapessi che cavolate che firmo io, spesso, e faccio l'avvocato!"

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  3. E invece...
    http://www.huffingtonpost.it/2014/01/20/sesso-con-la-segretaria-il-contratto_n_4629846.html?utm_hp_ref=tw

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