venerdì 13 dicembre 2013

IL PROBLEMA NON è ASCOLTARE LA GENTE. E' AVERE QUALCOSA DA DIRGLI.


Sul "popolo" armato di Forconi avevamo espresso i nostri dubbi, pubblicando anche gli articoli di due opinionisti de La Stampa ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/12/dietro-ai-forconi-ce-di-tutto-e-di.html).
Oggi sul tema torna Filippo Facci rispondendo a quelli che esortano i leader politici ad "ascoltare" questa gente. 
Qui non è tanto il problema di ascoltare, che alla fine la questione è nota : crisi economica, mancanza di lavoro, di soldi, abbondanza di debiti e tasse. 
Non è che i politici non ascoltino, è che mostrano di non sapere cosa dire !
E il sospetto grande, che si ingrandisce ogni giorno che passa, è che forse anche i neo arrivati siano nella stessa, penosa condizione.

Facci: Forconi ardenti

Si fa presto a dire: "Bisogna parlare con loro". Loro chi? La verità è che siamo tutti forconi, e i politici hanno ben poco da dire

 
Facci: siamo tutti un po' Forconi, ma per Letta sono amari...
    È come se dei medici si concentrassero sulle macchie anziché sul morbillo, sui sintomi e non sulla malattia: che vuol dire, a proposito dei forconi, che bisogna «parlare con loro»? «Loro» chi? I camionisti? I pastori? Gli studenti? I vandali? I tifosi della Juve? Il tizio della Jaguar? O l’altro leader, già trombato in Sicilia? E chi saremmo, allora, «noi»? Nel magma dei forconi c’è di tutto, vogliono tutto, che tutti si dimettano da tutto: è facilissimo attaccarli come difenderli, giustificarli come condannarli, i loro problemi sono singolarmente inaffrontabili (se non in termini di «dateci dei soldi», o «più soldi», o lavoro, cioè ancora dei soldi) e globalmente sono le escrescenze di una malattia che ha un nome solo, il solito: crisi economica, o più precisamente, cambiamento di modello economico. È una malattia sofferta anche da chi non scende in strada: siamo tutti forconi e non lo è nessuno. E non c’è politico - teorico medico - che abbia bisogno di parlare coi forconi per scoprire che da anni esiste questa malattia: che è una pandemia, che in parte viene da fuori, è vero, però qualcosa si può fare lo stesso. Peccato che la cura, per ora, sia un’alternanza tra i pannicelli del governo e i clisteri della Guardia di finanza, che ormai ha le modalità di un energumeno che recupera i crediti. Parlare coi forconi, parlare col Paese: fa lo stesso. Il punto è avere qualcosa da dire.

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