domenica 15 dicembre 2013

LE LUCI SPENTE DI QUESTO (NON) NATALE

 
Il lunedì sera su RAI 2 va in onda MADE in SUD, uno di quegli spettacoli leggeri che raccolgono una pletora di comici che si alternano velocemente, più o meno bene introdotti dai conduttori. Per anni il capofila di questi spettacoli è stato ZELIG , con il bravissimo Bisio.
Made in Sud, come si intuisce dal nome, ha come peculiarità che i comici  sono tutti sotto la linea gotica, anzi, diciamo che vanno da Roma in giù.
A me stanno simpatici, molto. In realtà non tutti e non sempre mi fanno ridere, ma sorridere spesso, e sono ormai affezionato a tutta una serie di tormentoni (tipici dei cabarettisti ). 
Tra le varie gag c'è quella dell' "incazzatore professionale".  Per evitarti lo stress e i rischi delle troppe incazz. quotidiane, per soli  200 euro ti prendi un incazzatore professionale  che accendi con un telecomando e che sfodera, in tua vece, tutto un repertorio di contumelie in realtà annacquate e divertenti.
Una delle espressioni tipiche, il tormentone appunto, è 
"eh no !!! m'aggia a sfuga 'ncoppa 'sta cosa".
Guardate il video e vedete se non vi strappa almeno un sorriso divertito.

  • Made in Sud - L'incazzatore personalizzato - 06/06/2013
    Uploaded by rai
    Made in sud 06/06/2013 - Esibizione di Vincenzo Busto e Salvatore Strazzullo - L'incazzatore personalizzato. Guarda tutti i video di "Made in Sud" su http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/page/Page-9ff50cfd-b07a-4a3b-bdb6-68097e4fa4da.html

Tutto questo per introdurre uno sfogo per questo NON NATALE 2013.

Io non so come stanno le cose fuori Roma, volevo fare dei giri a Napoli e in Trentino ma non ci sono riuscito. Magari durante le feste qualcosa farò.
Però non ho MAI, e ripeto MAI visto la mia città così prima dello spirito del Natale. 
Tutti Scrooge ???  


San Giovanni e via Appia sono zone commerciali e in passato le vie erano piene di luci, e i negozi pieni di addobbi. Quest'anno sembra finita una guerra.
E' la crisi, si dice, e io non ci sto.
Perché è vero che c'è, ma non è vero che bisogna essere ricchi per vivere il Natale.

La Napoli magnificamente descritta da Maurizio De Giovanni nei suoi romanzi ambientati negli anni '30 era povera, eppure lo spirito del Natale c'era eccome.
E anche nei miei ricordi di bambino e anche adolescente, parlo degli anni 60 e 70, non eravamo un paese ricco . Pensavamo di stare per diventarlo (ci siamo sbagliati), ma al cinema ci si andava solo la domenica e certo non tutte, così come in pizzeria per non parlare del ristorante.
Le gite fuori porta, se si facevano, duravano l'arco di una giornata, non c'erano i we, lunghi o corti.
Ma l'elenco sarebbe lungo, e Aldo Cazzullo ci ha scritto addirittura un libro : "Basta Piangere", proprio a ricordare un'Italia che non aveva poi tanti soldi in tasca ma era più serena nella sua semplicità.
Ora i soldi in tasca torniamo a non averli ma vorrei vedere quanti Iphone, Ipad e Tablet saranno smanettati attorno ai tavoli dei pranzi e dei cenoni.
Insomma, prima di credere che questa Italia è più povera di quella di 40 anni  fa, devo vedere studi seri di gente di cui mi fido (Ricolfi e Diamanti, per fare due nomi). Che quando si paragona la diminuzione del reddito registrato in questi brutti anni, si arretra fino a fine anni '90 ( ed è già un brutto andare indietro) ma MAI ho letto un balzo  nel passato  di quasi mezzo secolo.
Ebbene, in quell'Italia più modesta, le luci e gli addobbi a Natale c'erano : nelle strade, nei negozi e nelle case.
Ora resistono ancora nelle abitazioni (mia sorella per esempio ha allestito tante cose carine, sul presepe s'è intoppata causa infortunio materno) ma per le strade c'è una normalità deprimente.
Allora io dico ai miei amici di partita IVA, che fanno i commercianti e capisco che non se la stiano passando bene (nemmeno noi professionisti mi sembra) : per quale motivo io dovrei spendere più soldi in questi giorni prenatalizi per comprare cose che tra dieci giorni voi metterete in saldo ? E anche per coloro che non vendono abbigliamento,  non è che il discorso muta troppo, che i prezzi sotto natale li alzano, magari solo un po', cercando, legittimamente, di profittare del clima di festa e di spesa.
Ecco appunto, se il clima di festa NON c'è, che non contribuite a crearlo (come facevate lodevolmente in passato), che tutto sembra come sempre, per quale motivo io dovrei  comprare ora, a prezzi maggiori ? 
Ci si lamenta tanto che i consumatori non spendono, anche a causa del clima di sfiducia, del timore del futuro. Vedere un Natale così spoglio e spento contribuisce in che direzione ?
Mi scrive un mio caro amico, Paolo Conti, che vive a Capracotta, vicino Isernia, che nei piccoli centri non è così, che le feste portano ancora un'aria diversa, anche se certo le preoccupazioni ci sono. Non credo che Capracotta sia più "ricca" di Roma.
Sono convinto che conti lo spirito.
Me n'ero accorto già da un po'.  Tre anni fa passai il Natale a Madrid e mi accorsi di ritrovare LI' un'atmosfera che a Roma non vivevo da tempo : luci ovunque, tanta gente a passeggio per strada, confusione vivace, allegra.
Nel 2010 in  Spagna   la bolla immobiliare era già esplosa, la crisi mordeva (mentre da noi ancora no, certo non come ora) eppure la gente riusciva, per un po', a sospendere problemi e preoccupazioni.
Esattamente come nei miei ricordi di bambino/ragazzino di  5, 10, 15 anni...
No, non è una questione di soldi...

Ecco, m'aggio sfugato 'ncoppa a sto fatto !
Sorriso.







Nessun commento:

Posta un commento