giovedì 26 dicembre 2013

SE ANCHE IN FRANCIA TAGLIANO LA CULTURA...


Quando sei a cena con qualche talebano della cultura, puoi contare al massimo fino a 100  che ti citano la Francia. Lì sì che lo Stato sostiene gli "artisti", che fin dalla scuola l'educazione... ecc. ecc. 
Che è il modo di giustificare la richiesta di denaro a pioggia su ogni iniziativa pseudo culturale.
Eh sì, perché un tempo l'idea di cultura era alta e "difficile". Gli artisti erano pochi e più spesso conosciuti.
Adesso la cosa si è molto democratizzata e livellata,  verso il basso per lo più. 
E quindi cultura diventa un po' tutto. A me importerebbe poco, se non fosse che poi questa gente bussa a quattrini, che senza sovvenzioni non rimarrebbero aperti un mese.
Alessandro Baricco a suo tempo denunciò la mancanza di coraggio e la "pigrizia" (in realtà è qualcosa di peggio) degli intellettuali e delle persone di cultura (sedicenti tali) che invece di misurarsi sul merito, anche tenendo d'occhio il favore del pubblico (compreso in questo non solo gli spettatori paganti ma anche generosi protettori delle Arti, magnati alla Lorenzo il Magnifico per dire ), stanno continuamente con la mano tesa verso lo Stato, e per decenni hanno preso, magari anche poco, ma a loro bastava per campare.
Adesso, con i tagli, si devono ingegnare, pescare nel privato che col pubblico, da solo, non ce la fanno.
E  urlano, gridano ad una classe governante e politica insensibile al cibo dell'anima...
Non pensiate che sia un tremontiano, che se ne uscì (un po' alla Maria Antonietta di Francia, che la leggenda vuole generosa di brioches al popolo affamato ) dicendo che "la cultura non si mangia". 
Diciamo che la penso come Baricco, che certo non può essere accusato di essere nemico della materia di cui vive (bene) ma che critica i propri colleghi elemosinieri, che pretendono soldi per opere che nessuno (o troppo pochi) guardano e/o apprezzano, tirandosi addosso una miriade di critiche feroci.
Questo in Italia. 
La Francia era ed è il modello (che anche in Germania e GB sono diventati selettivi e più tirchi nelle elargizioni) dei nostri amanti delle Muse.
Non sarà gradita quindi la notizia del gesto disperato di un direttore di teatro che, a seguito di tagli subiti dal suo stabile (anche lì !! nella bella terra d'oltralpe )  ha preso la macchina e si è diretto contro i cancelli dell'Eliseo, residenza del Presidente Hollande.
Il gesto era dimostrativo, l'auto non è stata lanciata in velocità.
Non credo che il sig. Maggiulli riscontrerà un seguito positivo al suo gesto e nemmeno me lo auguro, che se no via XX settembre, che è quella che porta al Quirinale, la dovremmo sbarrare al traffico...
Questa la notizia postata su La Stampa



Tagli al teatro “La Comedie Italianne”
Il direttore in auto contro l’Eliseo

Attilio Maggiulli sbatte contro il palazzo presidenziale franecese per
denunciare il taglio dei fondi alla sua struttura. Fermato dalla polizia

Attilio Maggiulli (Foto: www.20minutes.fr)
Clamorosa protesta del direttore italiano del teatro parigino “La Comedie Italianne”, arrestato dopo che si è lanciato con la sua auto contro un cancello dell’Eliseo per denunciare il taglio dei fondi alla struttura di cui è alla guida.  
L’uomo, Attilio Maggiulli, ha urtato il cancello all’ingresso del Coq, il gallo, sul lato dei giardini della residenza presidenziale francese. Il gesto è stato solo simbolico, come dimostra la bassa velocità a cui procedeva l’auto che ha urtato l’inferriata. 
Fonti di polizia hano riferito che Maggiulli era già stato fermato il pomeriggio della vigilia di Natale davanti al vicino hotel Marigny dopo che aveva dato fuoco a un pupazzo di Arlecchino e lanciato volantini per denunciare il taglio dei fondi culturali di cui beneficiava il suo teatro. L’uomo era stato poi rilasciato senza che venisse formulata alcuna accusa nei suoi confronti. 
La Comedie Italianne è un teatro di 100 posti nel quartiere di Montparnasse che Mangiulli aveva fondato nel 1980 insieme all’attrice Helene Lestrade, dopo la chiusura del loro Teatrino Italiano. È l’unico teatro italiano in Francia e mette in scena “piece” contemporanee e classiche di autori italiani recitate in lingua francese. 

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