Leggo la vicenda del detenuto malato di un tumore inguaribile, che si era rivolto a Napolitano chiedendo (l'assurdità della richiesta non so se dovuta a disperazione o intento provocatorio) di lasciarlo morire subito, piuttosto che agonizzare nella cella. La madre a sua volta ha scritto al Presidente, il quale, come si suol dire, ha "attenzionato" la cosa a chi di dovere. Il giovane è stato trasportato dal carcere ad una struttura ospedaliera, mentre il Giudice competente ha negato la sospensione della pena.
L'uomo sconta una pena di 16 anni per omicidio.
Mentre rimanevo turbato da questa storia, nel dubbio tra pietà e il sentimento delle vittime, ho poi letto il quotidiano appunto di Filippo Facci che segue
Le quotidiane cronache di malagiustizia e detenuti umiliati fanno notizia solo di mezzo c'è un appello a Napolitano. Quel che resta è un recondito senso di schifo
"F.Z. ha ottenuto il permesso di far visita alla sua bambina di dieci anni, morente per un tumore all’intestino, ma solo per due ore e rigorosamente in manette. C.F. ha potuto presenziare ai funerali del figlio ma pure lui in manette. R.L. doveva essere trasferita in un ospedale carcerario, essendo gravemente malata, ma per 15 giorni nessuno ha eseguito il provvedimento: ed è morta in cella. A.M. ebbe un malore, e attese i medici per tre ore, poi ebbe un secondo malore ma in infermeria non riscontrarono nulla - pur risultando cardiopatica - e dopo un terzo malore morì in cella. G.d.G. era pure cardiopatico, aveva una valvola mitrale artificiale, era cirrotico e attendeva un trapianto di fegato: gli negarono gli arresti ospedalieri e morì in carcere. Potrei continuare: sono tutti casi che ho raccolto negli anni e che interessavano a politici e direttori a seconda del momento e dell’orientamento del giornale in cui scrivevo. Ieri un paio di giornaloni hanno sollevato un nuovo caso - un malato terminale che non vuole morire in galera, e che si è appellato a Napolitano - e va bene così. Senza Napolitano di mezzo, la storia non sarebbe esistita: ma va bene così. Funziona così, ed è meglio che niente. Anche se un recondito senso di schifo, questa banale e ineluttabile dinamica mediatica, te lo lascia sempre appiccicato addosso."
Mi è ritornato in mente lo scandalo per la telefonata della Cancellieri che aveva "attenzionato" la posizione della figlia di Ligresti, che, in custodia cautelare (è importante : non era condannata, nemmeno rinviata a giudizio ancora) , non si nutriva causa forte depressione.
Con essa, la testimonianza di Adriano Sofri, che auspicava 10, 100, 1000 telefonate che "attenzionassero" la coscienza intorpidita di certi giudici.
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