giovedì 9 gennaio 2014

EPIFANIA IN CARCERE. CHISSA' SE RENZINO LEGGE LA POSTA DI ADRIANO SOFRI...

 
Renzi legge i sondaggi, "scopre" ( in realtà chi è che non lo sa ? ) che per la maggioranza degli italiani chi finisce in carcere è peggio di un animale quindi lì ci può marcire, e quindi dice no ad amnistia e indulto.
Immagino la gioia dei miei amici renziani e garantisti : se continua così scopriranno che dovranno fare una scelta, che entrambe le cose non si può essere.
Non parliamo poi di quelli che ancora oggi, con Berlusconi fuori dal Parlamento e incandidabile, fanno le pulci ai provvedimenti come il decreto svuota carceri NON valutando la validità degli stessi, per gli italiani, ma vivisezionandoli con la lente di ingrandimento per vedere se possano in qualche modo favorire il Cavaliere. E meno male che il regime carcerario per gli ultra settantenni era previsto come eccezione già prima che se no poveracci i coetanei del Berlusca. 
Bene, a Renzino e a quelli come lui, nella materia, dedico il bellissimo post di Adriano Sofri in visita ad un carcere toscano il giorno dell'Epifania...che a volte le cose si fanno perché sono giuste, non perché ci portano popolarità.


Accompagnando il presidente della Toscana, Enrico Rossi, il giorno dell'Epifania ho visitato il carcere fiorentino di Sollicciano. Rossi, oltre a portare di sua tasca i panettoni ai mille detenuti -cifra insopportabile, quella degli umani, non dei panettoni- è venuto a parlare con una commissione di detenuti dell'accordo concluso dalla Regione col Ministero della Giustizia, e lungamente covato: la Regione si impegna a finanziare 350-400 posti in comunità in cui trasferire persone che si trovano in carcere per reati legati alla tossicodipendenza, alla condizione che i posti così sgomberati non vengano immediatamente riempiti da detenuti nuovi o tradotti da altre regioni, come regolarmente avviene. La Regione ha il doppio proposito di prendersi cura di detenuti tossicodipendenti che già secondo leggi vigenti e inapplicate dovrebbero trovarsi in comunità, e di ridurre l'affollamento delle celle. Per questo fine ha coinvolto nella visita anche l'assessorato alla sanità e i responsabili dell'Asl, i quali si sono impegnati a risolvere questioni di decenza minima ed essenziale, come il cambio di materassi vergognosi per lo stato igienico e tormentosi per lo spessore. Il carcere di Sollicciano è ridotto in uno stato tale da far vergognare i dirigenti e gli agenti, oltre che far digrignare i denti ai detenuti. Non ha un tetto, piove nelle celle e sulle brande. Pareti e pavimenti sono squarciati da muffe e crepe. L'arredo delle celle è sordido. Scatole elettriche piene di fili sospesi penzolano dal soffitto, facendo stupire che qualcuno dei disgraziati stipati in quella sentina non le afferrino e le strappino via, invece di tagliarsi e ferirsi con mezzi di fortuna. Il vitto è cattivo e insufficiente, e riconosciuto tale dai responsabili del carcere. Per qualche guasto o negoziato la spesa non passa da molti giorni, e le persone hanno trascorso le feste senza poter acquistare le cose più elementari. Qualunque ispezione sanitaria o civile che prendesse sul serio le norme basilari di igiene e dignità dovrebbe ordinare immediatamente la chiusura di un luogo simile. Dovrebbe ordinare la chiusura immediata di pressoché tutte le galere italiane. Alla vigilia di Natale avevo visitato il mio carcere pisano, quello in cui ho trascorso un decennio, trovandolo degradato in modo lacrimevole. I muri, e non solo gli esseri umani, non ce la fanno più nelle galere italiane. Sono ancora molte le persone che si danno da fare, autorità, educatori, agenti, e soprattutto detenuti, pur sapendo di svuotare il mare col secchiello. Marco Pannella fa un errore: confonde la convinzione che il parlamento non vorrà votare un'amnistia con la convinzione che l'amnistia non sia una misura giusta e necessaria. Io sono favorevole all'amnistia, la considero giusta e necessaria, e francamente credo che non sarà votata: non basterà né l'infamia civile di carceri siffatte, né il peso enorme delle sanzioni europee. Il parlamento ridurrà sensibilmente le proprie spese, ma non arriverà a sperimentare la mancanza di acqua dai rubinetti e l'abbondanza di acqua dal soffitto, né il desiderio di procurarsi della carta igienica. Il parlamento, che io, contro un vasto numero dei suoi stessi attuali componenti, rispetto come la sede della volontà popolare, resterà pur sempre l'organismo legittimo in cui si esercita compiaciutamente o distrattamente il potere di far mancare la carta igienica ai detenuti, e fargli piovere sopra il terzo letto a castello.

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