mercoledì 8 gennaio 2014

UNO JUVENTINO A ROMA DOPO L'EPIFANIA


Per un tifoso della Juventus che vive a Roma, il derby è quello con i giallorossi : la partita che NON si può perdere.  Lo stesso ho capito che accade ad un bianconero che abita a Napoli o a Firenze (ed è reciproco, perché in queste città  non ci sono   rivali cittadine, come la Lazio o il Toro ). Anche per i tifosi della Lupa peraltro l'astio nei confronti dei bianconeri è superato solo da quello per i "lanziali", come spregiativamente chiamano i tifosi  biancocelesti.
La battuta, vecchissima e piuttosto macabra, del sogno romanista è l'aereo che trasporta la Juve che precipita sul pulmann della Lazio...
E' noto che tutto iniziò con il famosissimo gol annullato a Turone, un onesto e mediocre difensore della Roma che si guadagnò fama imperitura per un fuorigioco di pochissimi centimetri, onestamente non percepibile ad occhio nudo ( e tra i moviolisti c'è ancora chi avanza dubbi ). Obiettivamente l'episodio fu decisivo, che capitò a due giornate dal termine del campionato, impedì il sorpasso della Roma alla Juve che vinse lo scudetto. Ma il calcio è pieno di episodi  clamorosi e per quanto ci riguarda ricordiamo la piscina di Perugia e (meno) il pareggio di Nakata che non doveva essere in campo.
Da quel gol annullato non è nata una rivalità sportiva (quella sana che c'è per esempio tra Juve e Milan, salvo i soliti scemi che stanno ovunque) ma un vero e proprio odio che i colti celano con difficoltà e i rozzi palesano con orgoglio idiota. 
Io ricordo persone anziane che mi tolsero il saluto nel circolo sportivo che allora frequentavo...
Del resto che non di questione sportiva si tratti lo palesano i numeri. Da quell'episodio sono passati 33 anni  (33 !!!, la vita di nostro Signore) e la AS Roma ha vinto due campionati, la Juventus nello stesso periodo 13; non è quello che si dice un testa a testa (senza contare le due Champions, le Due Intercontinentali, due Uefa e due supercoppe europee, laddove la Roma in campo europeo e mondiale non ha mai vinto nulla se non vogliamo calcolare una lontanissima Coppa delle Fiere risalente al 1961...). 
Insomma non è certo la lotta per il primato nazionale che ha generato questo brutto sentimento esistente tra le due tifoserie. 
Furono sempre quelli della Roma a sdoganare  in modo palese il tifo contro una squadra italiana impegnata in campo internazionale. Probabilmente si tratta di sentimento meschinello già esistente, però prima lo si mascherava con lo sfottò, era una emozione vissuta con un qual certo pudore, come quei sentimenti brutti (invidia in testa) che non ci si può impedire di provare ma che ci si vergogna giustamente a rivelare. Invece con Juventus Amburgo, finale di Coppa dei Campioni del 1983, la sconfitta dei bianconeri (dati oltretutto per strafavoriti) fu salutata a Roma (non a Milano, non a Napoli, non a Firenze : solo a ROMA ) con gente per strada, clacson gioiosi, al grido di grazie Magath, che imbrattò tanti muri della città. Siccome nella vita chi semina odio...l'anno dopo ai romanisti che avevano fatto scuola, toccò la nemesi dei laziali a urlare nella notte del 30 maggio 1984 "grazie Liverpool"...
Da allora il tifo contro le italiane è prassi diffusa, a cui credo si sia sottratto solo il Milan stellare di Sacchi ( e anche, un gradino sotto, quello di Ancelotti) e il Napoli di Maradona (che vinse una Coppa Uefa nel 1989) . Per il resto, gufaggio a go go. Ma non simpatico, spiritoso, bensì livoroso. 
Tutto questo per spiegare come la vittoria di domenica per 3-0 non ha, per uno Juventino a Roma, il sapore delle altre. Conte , da Torino, è giusto che dicesse alla vigilia che si trattava di una delle 20 partite che mancavano al traguardo, ma appunto, lui sta a Torino, e vede le cose da una distanza migliore.
Vista da San Giovanni, fa parte di quelle cose per le quali mastercard non serve.



 

4 commenti:

  1. E' storia vecchia, recente, e futura......Nonostante tutto (Calciopoli e Serie B) la Juve è sempre davanti.....e sarà sempre così.......per cui ai Romanisti non resta che gufare......

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  2. MARIA LUISA TULLI

    L'unica cosa che mi piace di questo articolo è che abiti a San Giovanni come me! Vedi Stefano, per me, romana, è inconcepibile che un romano possa tifare Juventus. E' la squadra di Torino, ed è la squadra del padrone, come la chiamava mio nonno! E' la squadra che vince, che ha sempre vinto (anche senza merito talvolta) e quindi fin da piccola mi sono fatta l'idea che chi la tifa è uno che sceglie di vincere facile! I suoi tifosi sono sparsi ovunque, la maggior parte al sud, dove per anni non c'è mai stata una squadra con cui identificarsi: e allora i bambini che dicevano?? "Tifo la più forte". Forse per questo al circolo i più anziani ti tolsero il saluto! E poi, è inutile l'elenco delle Coppe che NON abbiamo vinto negli anni passati dal gol di Turone, così come l'elenco di quelle che ha vinto la Juve. Perché noi tifiamo una squadra che ha il nome ed i colori della nostra città, e questo è il premio più grande, così come per me vincere significa stare al secondo posto in classifica attualmente e giocarmela con una squadra che, siccome era la squadra del padrone, è abituata a vincere sempre. Nel tuo post c'è anche un errore: sono abbastanza sicura che a noi romanisti sia più invisa la Juve che la Lazio: credo che se dovessimo scegliere chi buttare dalla torre cadrebbe giù la Juve! Perchè i laziali, porelli, sò burini, mangiavo fave e pecorino...invece la Juve sono i colletti bianchi del calcio. Invece, concludi molto bene nel tuo articolo: la vittoria della Juve tu la vedi da San Giovanni...cioè dal cuore pulsante di una città che non è Torino. La vittoria della Roma vista da San Giovanni è tutta un'altra cosa, e questo sentimento uno juventino non lo potrà mai provare, ne converrai! Bene, dopo questo sfogo post rosicamento da sconfitta ti abbraccio, e vediamo che succede nella partita di ritorno!

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    1. TRoppo bello e appassionato questo commento .
      P.S. Secondo me Maria Luisa, TU il saluto non me lo avresti tolto...Non per il calcio, per quanto Lupetta tu possa essere...

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  3. MARIA LAMPITELLA

    Non posso che condividere le tue stesse sensazioni caro Stefano. Hai ragione a parlare di "odio che i colti celano con difficoltà e i rozzi palesano con orgoglio idiota". Diceva un geniale "Capitolino" il potere logora chi non ce l'ha, ed io aggiungo, soprattutto chi molto annaspa per cercare di averlo. La Juve è una stella nel firmamento, e gli avversari, non potendolo negare con i fatti, alla luce delle loro incapacità agonistiche ed organizzative, cercano di contrastarlo con inutili, saccenti e invidiose parole. Purtroppo si dimentica che si tratta pur sempre di uno sport, dove dovrebbe imperare il fairplay, la leggerezza, il puro divertimento e nient'altro. Purtroppo, ahimè, impera il dio danaro, che tutto trasforma e tutto distrugge. Che dire alla tua lettrice che non crede che possa aver spazio un amore sportivo diverso da quello della propria città. Comprendo il suo altero punto di vista, ma le rimando la mia eterna passione, sin da bambina, per la Grande Signora, dicendo che l'amore non ha limiti spazio-temporali, nemmeno nello sport! E cmq io compro Vidal !

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