Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
sabato 8 febbraio 2014
L' OSTELLINO FURIOSO : IERI GRASSO, OGGI TOCCA AI COMUNISTI E I PROGRESSISTI IMMAGINARI
Sono un po' preoccupato per Piero Ostellino che ultimamente si sta togliendo troppi sassolini dalla scarpa...Avvertisse il bravissimo opinionista liberale del Corriere della Sera, già direttore dello storico quotidiano di via Solferino, una strana fretta di dirle chiare prima di dover smettere di farlo ?
Ieri è stato durissimo contro Pietro Grasso, il signora che Bersani e i grillini ci hanno regalato come presidente del senato ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/02/grasso-e-boldrini-la-mela-avvelenata-di.html ). La vis polemica non è mai mancata al "Nostro" ma francamente così duro non me lo ricordo.
Oggi tocca all'ipocrisia dei comunisti (anche ex) borghesi. Anche qui, leggendolo, sono ben poche i passi che non sento di condividere, eppure mi stupisce il modo e in questo caso anche un po' il tema, che dal 1989 e il successivo (magnifico) dissolvimento dell'Unione Sovietica sono passati comunque poco meno di 25 anni.
Certo, visto che da sinistra si riempiono ancora oggi la bocca con l'epiteto "fascista", ci sta di ricordare che l'essere stati comunisti nel senso stretto del termine ( e quindi per la dittatura del proletariato, l'abolizione della proprietà privata, la lotta di classe, il socialismo reale negazione di ogni democrazia politica e civile ) non è cosetta da poco. Però forse sarebbe meglio dare un esempio opposto, visto che quelle generazioni sono o scomparse o molto invecchiate : non dimentichiamo, che chi dimentica la storia è condannato a ripeterla, ma non ne facciamo oggetto di polemica politica attuale.
Il discorso cambia quando dall'essere (stati) comunisti, che sono in pochi oggi a rivendicarlo ( e quei pochi ieri stavano tutti al Valle ad applaudire Tsipras...) si passa ai "progressisti" immaginari di oggi, quelli che si ritengono i depositari della Cultura e del Bene, che hanno un inconfessato disprezzo per la gente semplice (ne conosco a decne, alcuni quasi mezzi parenti...), che sognano il governo degli "ottimati", cioè loro, passati dall'antifascismo all'antiberlusconismo con la stessa, a volte violenta, intolleranza che era propria del demone da loro a parole combattute : il fascismo.
Come hanno scritto in diversi, e tra questi anche un moderato come lo storico Orsina, i fascisti di oggi li trovi in casa antifascista.
Buona Lettura
"Progressisti immaginari e rigurgiti fascisti"
I soli comunisti rispettabili che ho conosciuto erano operai o povera gente. La scarsa conoscenza del mondo — le reali condizioni di vita nei Paesi di socialismo reale — ne giustificava la coscienza di classe, al cui fondamento stava l’ideologicamente, politicamente e storicamente approssimativa convinzione (marxiana) di essere vittime dei modi di produzione borghesi (lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo) e l’utopistica aspirazione a una eguaglianza di fatto, generalizzata e irraggiungibile, peraltro teorizzata dalla (pessima) Costituzione.
Politicamente e moralmente poco rispettabile mi è sempre parsa, invece, la professione di comunismo da parte di certi borghesi, o di certi dirigenti comunisti, ben a conoscenza delle cose di mondo e, in particolare, di quelle nei Paesi di socialismo reale; professione comunista poi abbandonata solo di fronte alle «dure repliche della storia» sotto le quali era crollato il comunismo. Palmiro Togliatti e Nilde Jotti — che, reduci da Mosca e una volta a Vienna, si abbracciavano, piangendo per la felicità di averla scampata bella nel «paradiso socialista» e di essere finalmente liberi — sono stati, per me, la manifestazione dell’umanissimo sollievo di chi, nelle democrazie borghesi, constatava di non correre più rischi, ma anche il modo, politicamente e moralmente non propriamente esemplare, del Pci di fare professione di comunismo nei confronti di chi ne sognava ingenuamente il trionfo, non conoscendo i rischi che fo, non conoscendo i rischi che avrebbe corso se avesse vinto. Non ho, peraltro, neppure mai escluso che nel comunismo di certi borghesi — intellettuali, artisti e dirigenti del Pci — ci fosse una sincera, ancorché utopistica, vocazione alla giustizia sociale.
Ma non escludo, però, al contempo, ci fosse, da parte loro, una opportunistica riserva mentale che, del comunismo realizzato, essi sarebbero stati, comunque, la classe dirigente, la nomenklatura; che, nei Paesi di socialismo reale, godeva di condizioni di vita, rispetto alla maggioranza della popolazione, ben superiori a quelle della borghesia nelle democrazie liberali. La loro propaganda comunista, nei confronti del popolo della sinistra, mi è sempre suonata come l’aristocratica e cruda espressione di Sordi, verso il popolo romano, nel film omonimo: «Io so’ er marchese del Grillo e voi nun siete un c……».
C’è, infine, una recente categoria di borghesi. Quelli che io chiamo i progressisti immaginari. Manifestano un estremismo primitivo, grossolano e volgare — già condannato, come «infantile», da Lenin, e forse figlio, da noi, del complesso di colpa d’essere benestanti — che si concreta, verbalmente, nell’intolleranza e nell’insulto, e si manifesta, politicamente, nell’antiberlusconismo militante; un antiberlusconismo non come antitesi al berlusconismo, il cui anticomunismo è un fatto di fede analogo e contrario al comunismo. Malgrado la convinzione suffragata dalla stampa di sinistra — o proprio per quella stessa convinzione — di essere una specie superiore che incarna la Cultura e il Bene, siamo in pieno rigurgito fascista. Altro che socialismo………….
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MAURIZIO BONANNI
RispondiEliminaStefano. Mi trovi totalmente allineato. Molto prima di Ostellino (troppo conformista, "prima del risveglio"!!), ne scrivo su L'OPINIONE dal 2000 in poi.. E, allora, da un quotidiano liberale avevo la forza e l'indipendenza per dire le sue stesse cose, a proposito di berlusconismo e del suo contrario, nonché del social fascismo e del cattocomunismo imperante. Poi, il giornale si allineò con il Pdl, e io scrissi solo di cultura, per ben due anni. Ah, vanto crediti di decine di migliaia di euro.. Ma L'Opinione è, di fatto, fallita e non ha più pagato nessuno dei propri collaboratori.. Io continuo a scrivere, perché legato da una forte amicizia personale con Arrturo.. Però, penso che entrambi (io e te) dovremmo trovarci ben altra cassa di risonanza.. Non credi? Buona giornata!
NICOLETTA DI GIOVANNI
RispondiEliminanon scappate troppo lontano che le elezioni, per chi volesse, ti fanno campione del criterio residuale! ve l'ho detto qualche volta quanto io vi apprezzi e quale faro siate x me?