Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
venerdì 28 marzo 2014
COMMISSIONE TRIBUTARIA DI FIRENZE : "F24 NON E' PROVA DEL PAGAMENTO DELLE TASSE" PER FORTUNA INTERVIENE LA CASSAZIONE
Dunque, la notizia è che secondo i giudici tributari di Firenze il contribuente che compila l'F24 e delega la propria banca al pagamento delle sue tasse, NON può stare tranquillo, perché poi dovrebbe verificare che effettivamente la Banca abbia proceduto e che i soldi siano arrivati a destinazione...
No dico, abbiamo capito bene ? Non basta che i MIEI soldi escano dal MIO conto, che quello è facile vederlo, ma poi devo controllare - dove, come, in che modo ?? - che siano finiti all'erario, e poi magari pure all'esattore giusto...??
Per i giudici della commissione tributaria di Firenze è così . che con decisione 47 del 2013 hanno spiegato che la copia, per quanto quietanzata, del modello F24 non libera il contribuente dal debito con il fisco se il flusso di denaro non è, di fatto, pervenuto nelle casse dell’Erario.
"Secondo i giudici toscani, infatti, tale modello contiene solo una delega all’istituto di credito per il pagamento, ma non ha la funzione di sostituire al debitore contribuente un altro debitore (l’istituto bancario). Pertanto, in caso di mancato ricevimento da parte del fisco della somma dovuta, l’obbligazione tributaria del contribuente nei confronti dell’Amministrazione finanziaria rimane integra e il contribuente deve comunque adempiere i propri obblighi nei confronti del fisco, salvo poi rivalersi, se del caso, contro la banca.
Per fortuna è intervenuta proprio in questi giorni la Cassazione , con la sentenza 7154 del 26 marzo ultimo scorso, che ha ribaltato questa dissennata pronuncia" ( fonte LLPT, La legge per tutti, portale di informazione giuridica )
Questi so' matti. Nel leggere, ho ripensato a mio padre che aveva regalato a me e mia sorella un cagnolino e diligentemente voleva provvedere al pagamento della relativa tassa. Si recò all'ufficio che gli avevano indicato, e iniziò una autentica via crucis, con gli impiegati che lo rimbalzavano da uno sportello all'altro, che nessuno sembrava quello competente. Al tizio del terzo sportello mio padre sbottò " si vede che questi soldi non li volete" e se ne andò. La tassa per Chicco, che visse per fortuna la bellezza di 17 anni, la famiglia Turchetti non la pagò mai.
Tornando al caso di specie, è intervenuta per fortuna la Cassazione che proprio il 26 marzo ultimo scorso, con sentenza n. 7154, ha dato il contrordine spiegando che il contribuente può dimostrare l’estinzione di un debito fiscale mediante l'F24 quietanzato dall'istituto di credito.
Il principio applicato è quello, sacrosanto, della tutela del legittimo affidamento del cittadino, previsto espressamente dallo Statuto dei contribuenti all'art. 10 primo comma, e che è immanente in tutti i rapporti con lo Stato nelle sue diverse articolazioni.
Tutto bene quello che finisce bene ? Mica tanto, che la Cassazione è sì la corte più alta, quella che "fa giurisprudenza" per eccellenza. Ma nulla vieta ai commissari tributari di Firenze di mantenere la loro tesi, che una sentenza della Suprema è autorevole ma NON legge.
Il loro esempio potrebbe essere addirittura seguito da altri scellerati colleghi, costringendo in questi casi il contribuente a ricorrere al Giudice Superiore, con aggravi di costi, e magari con l'Agenzia delle Entrate che intanto pretende il pagamento.
Ecco, una soluzione pratica potrebbe venire proprio dall'Esattore, che, facendo propria la saggia pronuncia della Cassazione, diffonda una circolare per la quale l'F24 quietanzato fa fede e libera il contribuente.
Alternativa, è una norma esplicativa in tal senso da parte del Legislatore
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