Due amici nati su FB e grazie al Blog, ormai divenuti reali e che annovero tra i più cari, sono Riccardo Cattarini e Massimiliano Annetta (citati in ordine cronologico sia di conoscenza che di età). Avvocati immagino bravi (facendo loro penale non sono in grado di apprezzarli adeguatamente) - sicuramente stimati e ricercati - , politici non dilettanti (entrambi dirigenti del PD, il primo ora anche nella direziona nazionale ), esperti naturalmente di giustizia e fortemente garantisti. Un tempo sinistra e garantismo erano concetti coerenti, oggi se non sconfiniamo nell'ossimoro poco ci manca. Tra le loro ambizioni, anche questa, nobile, di portare il Partito Democratico, formazione sedicente progressista e sicuramente di sinistra, nell'alveo tradizionale del garantismo, che nasce storicamente come la difesa dei diritti dei deboli contro il rischio della prepotenza dei forti, lo Stato (ieri il Monarca e i principi) tra questi. Vasto programma, verrebbe da dire, osservando anche i primi vagiti renziani in materia.
I miei dioscuri, che mi calmano settimanalmente sullo sconcio della Morani quale responsabile della giustizia nella segreteria PD, hanno salutato come ottima cosa Orlando nuovo Guardasigilli.
Una certa pregiudiziale lombrosiana - suvvia, per quanto fallace la teoria del Lombroso, la riconoscibilità dei caratteri criminali dai tratti somatici, aveva una sua suggestione ! - mi rende scettico, che l'uomo, certamente per bene, non mi appare un gigante, ma ammetto trattarsi di mero preconcetto. Se dunque Riccardo e Massimo dicono che è bravo, io voglio credergli, fermo restando che a via Arenula l'uomo ci è capitato quasi per sbaglio, che la prima (sciagurata) scelta di Renzino pare fosse lo "sceriffo" Gratteri. Poi, per fortuna, dal Colle gli hanno fatto notare che non bisognava esagerare, e che un PM in servizio attivo al Ministero di Giustizia non s'era mai visto, e forse un motivo c'era.
Così, in fretta e furia, è stato chiamato Orlando.
Abbiamo spiegato come la sua strada sia in salita, e diciamo anche che la sincerità non è dote pretendibile da un politico, specie poi se al governo. Date queste attenuanti, propongo il sarcastico appunto di Facci sulla recente trasferta del Guardasiggili in Europa, finalizzata ad evitarci, se possibile, la stangata sanzionatoria per il disastro carcerario, e a tal fine infarcita di varie bugie.
Eccole
I compiti a casa (circondariale)
Spettabile Guadasigilli Andrea Orlando, lei è appena stato a Strasburgo per affrontare il problema delle carceri italiane, meglio, il problema delle sanzioni che dovremo pagare se non ci diamo una regolata entro maggio. Il premier, Matteo Renzi, aveva detto che l’Europa non deve darci i compiti a casa, ma ’stavolta era proprio così. Però, ecco: nel corso della - come dire - interrogazione, ci risulta che lei: 1) Abbia riferito al Consiglio d’Europa che i detenuti sarebbero 10mila in meno rispetto al 2013, ma questo è falso: nel 2013 erano 65.700, oggi sono 60.800; 2) Abbia riferito che la capienza delle nostre carceri è di 50 mila posti, ma anche questo è falso: la capienza sarebbe 47.857, se non fosse che quella effettiva e di 38mila perché 10mila sono inutilizzati per inagibilità delle strutture e mancanza di personale; i dati sono forniti da Radiocarcere, che in genere non sbaglia un colpo; 3) Abbia riferito, infine, di «riforme strutturali» contro il sovraffollamento che a noi non risultano: a noi risultano solo dei decreti svuota-carceri fatti dagli ultimi tre governi, e che, peraltro, non hanno svuotato molto. Le possibili sanzioni, inoltre, si riferiscono a un «trattamento disumano o degradante» che non riguarda solo il sovraffolamento, ma la mancanza di acqua calda, di illuminazione eccetera. Da qui due domande. La prima: ma lei un carcere l’ha mai visitato? La seconda: se i compiti a casa fingiamo di farli, non è che agli esami ci stangano?
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