martedì 15 aprile 2014

"CREDEVO FOSSE UNO ZAINETTO" . LA DIFESA INVEROSIMILE DELL'AGENTE CHE SABATO A ROMA CALPESTò UNA RAGAZZA DURANTE I DISORDINI


I quattro fermati (quattro ???  gli altri ?? ) dalle forze dell'ordine in occasione dei disordini occorsi a Roma sabato scorso, dove hanno esordito i "blu bloc", stretti parenti, più colorati, dei già noti black, probabilmente torneranno a piede libero. Il che di stomaco non mi piace ma di testa cerdo di accettarlo, perché predico continuamente che la regola sia che i processi debbano vedere gli imputati liberi, fino alla eventuale condanna. Certo, in alcuni casi, questo per esempio, sarei tentato di fare un'eccezione, anche perché questi non sono dei semplici teppisti ma per lo più gente pericolosa, violenta, che si sposta in cerca di eventi similari per attaccare le forze dell'ordine, provocare disordini e danni. Insomma, sarei portato a dire che il pericolo della reiterazione del reato esiste eccome, il che giustificherebbe la misura cautelare. Sicuramente sono individui assai più pericolosi dei "serenissimi" con il loro Tanko, tutta gente che, se non sbaglio, sta ancora in prigione. 
Non trovo peraltro giusto che dopo l'andata in onda della solita piccola guerriglia cittadina, con parti della città assediate e paralizzate dalla scelleratezza di centinaia di questi soggetti, alla fine quello di cui parlano giornali e media è il pur deprecabile episodio del poliziotto che ha messo un piede sullo stomaco di una ragazza stesa a terra. L'agente ha sbagliato, non c'è dubbio, e certo la spiegazione data è peggiore del buco che intende tappare : "credevo si trattasse di uno zainetto".....Adesso si è autodenunciato in questura e sicuramente subirà una sanzione disciplinare. Ci sta.
Allo stesso tempo, sarebbe bene che oltre a pubblicare in decine di foto l'immagine incriminata del poliziotto in borghese che calpesta la giovane, si desse pubblicità anche a quelle che mostrano il ragazzo della donna in piena azione di teppista professionale, che invece potete trovare solo su Libero.
Nell'articolo del Corriere della Sera, nella cronaca romana, i commenti dei lettori sono divisi, con quelli a stigmatizzare l'atto dell'agente e gli altri a ricordare che quei giovani in piazza non sono dei poveri innocenti e che dopo ore passate a prendersi sputi e insulti, quando va bene, sassi e molotov se le cose peggiorano, il gesto sbagliato da parte di un poliziotto può scappare. 
Confesso che propendo per questa seconda posizione.
Certo "credevo fosse uno zainetto" nun se po' sentì anche se poi il dettaglio spiega un po' meglio : il poliziotto precisa che NON guardava a terra, e quando ha sentito sotto la scarpa qualcosa di morbido (lo stomaco della ragazza), ha pensato che fosse appunto uno zaino. Faticoso da credere ma non impossibile.



Calpesta ragazza, poliziotto indagato:
«Credevo fosse uno zainetto»

Ipotesi di reato: abuso di potere. Il capo della polizia Alessandro Pensa l’aveva definito «un cretino». La manifestante non presenterà denuncia

(Foto Ansa)

«Non ho visto la manifestante a terra e ho creduto di calpestare soltanto uno zainetto» avrebbe detto il poliziotto, un artificiere, indagato perché sabato pomeriggio durante il corteo dei movimenti per la casa, ha calpestato una ragazza che era caduta a terra durante i tafferugli. Lesioni volontarie aggravate dall’abuso di potere è l’ipotesi di reato contestata dal pubblico ministero Eugenio Albamonte, un’accusa che si basa sulla relazione che la Digos ha inviato al magistrato per illustrare i fatti. 

Nessuna denuncia
Ad accusare il poliziotto che si è presentato spontaneamente ci sono le fotografie pubblicate da alcuni quotidiani che lo riprendono in terra vicino la ragazza a terra. La manifestante ha comunque annunciato di non voler presentare denuncia. Per quanto riguarda l’imputazione di accusa per il momento si stanno ancora acquisendo documenti, tra questi la cartella clinica, perché si deve stabilire qual è la prognosi formulata dall’ospedale. E questo perché in mancanza di una denuncia solo in caso di ferite giudicate guaribili in 20 giorni è possibile procedere d’ufficio.
«Ho creduto di calpestare uno zainetto»
Per quanto riguarda invece l’agente indagato, ascoltato dal magistrato avrebbe detto di avere creduto di avere calpestato uno zainetto abbandonato per strada e non una persona. L’agente si era presentato lunedì ai colleghi della Questura dopo essersi riconosciuto nei video e nelle fotografie e ricostruendo i fatti ha detto: «Stavo guardando in aria per controllare che nella nostra direzione non stessero arrivando bombe-carta. Ripeto, non ho visto la manifestante a terra e ho creduto di calpestare soltanto uno zainetto»

 

Nessun commento:

Posta un commento