Alla fine è andata come previsto ed era giusto che fosse : accolta la richiesta dei difensori di Berlusconi di affido ai Servizi Sociali, approvata dalla Procura - "a patto che non diffami i magistrati"...vabbè i riflessi pavolviani sono scienza ormai - , ancorché non dove aveva chiesto lui, a Macherio, ma in altra struttura che ancora non è stata individuata, se ho capito bene, comunque di assistenza agli anziani.
Potrà muoversi liberamente tra Milano e Roma, ma se vorrà recarsi in altri posti fuori dalla Lombardia dovrà chiedere un apposito permesso.
Una decisione che accontenta i moderati e scontenterà i falchi di entrambe le tifoserie degli ossessionati berlusconidi. I pro Silvio, che parleranno di umiliazione e limiti inaccettabili all'agibilità politica, i contro che grideranno alla pena barzelletta, con appena 4 ore a settimana di impegno civile, e col solo coprifuoco notturno. Dispute note. Piuttosto qualche perplessità può suscitarla la motivazione della Cassazione laddove nel rigettare il ricorso degli avvocati del Cavaliere avverso l'entità della misura interdittiva dalle cariche elettive e dei pubblici uffici - due anni - ha fatto riferimento ai casi di prescrizione come comunque valutabili ai fini della pericolosità sociale del soggetto esaminato. Insomma, quando un processo si chiude con una prescrizione, non solo per il popolino - che questo già lo sapevamo - ma anche per i giudici di P.za Cavour l'imputato va considerato colpevole del reato ascrittogli, anche se poi non non dovrà scontare una pena per il fuori tempo massimo che si è verificato, e quindi considerato come un "precedente". Non mi pare sia esattamente così, che la prescrizione - istituto sul quale la bravissima collega Maria Mercedes Pisani scrisse a suo tempo un bellissimo post che potete leggere sul link http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/05/perche-prescrizione-non-vuol-dire.html.- non corrisponde ad una pronuncia di colpevolezza. Si obietta in questi casi che l'innocente, se tale, non accetterebbe la prescrizione, rinuncerebbe alla stessa - ne ha facoltà - chiedendo una pronuncia nel merito.
E' come dire che chi transa su un proprio diritto, accettando per esempio di percepire una somma inferiore a quella rivendicata, lo fa perché sa di non aver ragione. In realtà le transazioni sono concluse anche (spesso) per evitare l'alea del giudizio (oltre che i suoi tempi biblici).
Ad ogni modo, accogliamo con soddisfazione che almeno questa puntata, quella della prima pena comminata al "colpevole più perseguitato" della storia repubblicana, sembra concludersi con un accettabile buon senso.
L'articolo che segue è tratto dalla pagina web de La Stampa
Berlusconi affidato ai servizi sociali
Andrà in un centro assistenza anziani
Concessa all’ex cavaliere la pena alternativa per scontare la condanna di un anno, al netto del condono, per il processo Mediaset
ANSA
Non andrà né a Macherio né ad Arcore ma in una “struttura
istituzionale indicata dal Tribunale”. In compenso potrà recarsi a Roma
senza restrizioni quando vorrà «dal martedì al giovedì, con rientro al
suo domicilio in Lombardia entro le 23 del giovedì stesso», ma per
andare in altri luoghi dovrà chiedere il permesso. Non potrà frequentare
pregiudicati, né tossicodipendenti e dovrà osservare con scrupolo gli
orari di entrata e uscita dalla sua residenza, fissata a Villa San
Martino ad Arcore.
Dunque, tra dieci giorni, Silvio Berlusconi potrà iniziare un’attività “di volontariato come da lui stesso proposto”. Il tribunale di sorveglianza questa mattina ha emesso la sua ordinanza, sviluppando la decisione presa giovedì scorso subito dopo l’udienza in camera di consiglio: l’ex Cavaliere, e non poteva essere altrimenti, è stato ammesso ai servizi sociali. Ma non dove avrebbe voluto lui, cioè presso una onlus da costruire a Macherio e di proprietà della famiglia per «motivare disabili fisici e psichici», bensì presso una struttura “istituzionale” decisa dallo stesso tribunale sulla base delle indicazioni ricevute dall’Ufficio esecuzione penale esterna. Ovvero proprio la struttura «ospedalizzata per anziani» indicata nella prima relazione dall’Uepe, «con impegni di almeno una volta alla settimana e per un tempo non inferiore a quattro ore consecutive, secondo le modalità che verranno concordate con l’Uepe» Berlusconi, che dovrà scontare l’anno residuo della condanna ricevuta quest’estate un Cassazione per la frode fiscale sui diritti tivù Mediaset (4 anni in tutto di cui 3 condonati) potrà spostarsi quindi solo tre giorni alla settimana tra Milano e Roma, come richiesto dai suoi legali, per condurre la campagna elettorale per le europee.
Ma per uscire dalla Lombardia e recarsi in altri luoghi dovrà chiedere un permesso ai funzionari dell’Uepe con cui d’ora in poi dovrà rapportarsi. Inoltre dovrà rispettare le prescrizioni di orario cui viene sottoposto qualsiasi “detenuto in prova”, ovvero uscire di casa solo dopo le sei e rientrare prima delle 11.
Dunque, tra dieci giorni, Silvio Berlusconi potrà iniziare un’attività “di volontariato come da lui stesso proposto”. Il tribunale di sorveglianza questa mattina ha emesso la sua ordinanza, sviluppando la decisione presa giovedì scorso subito dopo l’udienza in camera di consiglio: l’ex Cavaliere, e non poteva essere altrimenti, è stato ammesso ai servizi sociali. Ma non dove avrebbe voluto lui, cioè presso una onlus da costruire a Macherio e di proprietà della famiglia per «motivare disabili fisici e psichici», bensì presso una struttura “istituzionale” decisa dallo stesso tribunale sulla base delle indicazioni ricevute dall’Ufficio esecuzione penale esterna. Ovvero proprio la struttura «ospedalizzata per anziani» indicata nella prima relazione dall’Uepe, «con impegni di almeno una volta alla settimana e per un tempo non inferiore a quattro ore consecutive, secondo le modalità che verranno concordate con l’Uepe» Berlusconi, che dovrà scontare l’anno residuo della condanna ricevuta quest’estate un Cassazione per la frode fiscale sui diritti tivù Mediaset (4 anni in tutto di cui 3 condonati) potrà spostarsi quindi solo tre giorni alla settimana tra Milano e Roma, come richiesto dai suoi legali, per condurre la campagna elettorale per le europee.
Ma per uscire dalla Lombardia e recarsi in altri luoghi dovrà chiedere un permesso ai funzionari dell’Uepe con cui d’ora in poi dovrà rapportarsi. Inoltre dovrà rispettare le prescrizioni di orario cui viene sottoposto qualsiasi “detenuto in prova”, ovvero uscire di casa solo dopo le sei e rientrare prima delle 11.
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