Simpatico l'articolo di Perrone sul personaggio Suarez, con la FIFA chiamata a decidere se e quale sanzione comminargli a seguito dell'ormai planetariamente famoso morso a Chiellini.
Come uso nei paesi di origine latina, non c'è mai l'ammissione della responsabilità anzi semmai avviene la difesa del reprobo, prezioso alla causa pedestre, e l'Uruguay non ha pudore di sostenere l'insostenibile, vale a dire l'innocenza del calciatore.
Qualcuno ricorda i lamenti della Roma e dei romanisti per la squalifica a Destro, reo di una manata in faccia ad un giocatore del Cagliari e per questo squalificato per tre giornate ? Ebbene, si gridò al complotto, alla introduzione della moviola in campo, che invece il regolamento (ancora) non prevede. Nessuno che, almeno per inciso, dicesse : certo, Destro ha sbagliato. Il tifo è una brutta malattia, che ottunde anche le menti migliori.
Nel mondo il dileggio più ancora che il biasimo per la condotta di Suarez sono universali, salvo appunto in Uruguay dove arrivano a sostenere che i segni dei denti sulla spalla di Chiello siano frutto di un photoshop. Purtroppo per loro, le immagini tv sono molto esplicite e, come sopramercato, ci sono i precedenti del giocatore cannibale, che questa è la terza volta che gli capita di cedere ai suoi istinti carnivori. La seconda, poco più di un anno fa, vittima il collega Ivanovic del Chelsea gli costò 10 giornate di squalifica. Il Liverpool, il suo club. Club non solo non protestò ma aggiunse una grossa multa al proprio giocatore oltre quella comminatagli dalla Federazione, ma si sa, gli inglesi sono diversi...
A scanso di decisioni scandalose, con Blatter sempre possibili, per Suarez il mondiale è finito, e questo non ci consola, che sempre eliminati restiamo, però è una cosa di cui siamo contenti, come sempre di fronte ad una cosa giusta.
Perrone ci scherza un po' su, e anche questo ci sta.
Buona Lettura
Suarez, solo l’Uruguay lo difenderà
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI NATAL — Una vittoria sdentata. La festa uruguaiana è diventata sempre più sommessa, quasi un rumore di sottofondo, mentre la potente Globo e Espn, i due network che trasmettono le partite in Brasile, continuavano a rimandare in continuazione, nella sera tra le dune, il fotogramma rallentato del morso di Luis Suarez a Giorgio Chiellini. Oggi al Mondiale non si parla d’altro. Le dichiarazioni di Oscar Tabarez quasi scocciato di dover commentare il fatto e quelle imbarazzanti del capitano Diego Lugano («Siete veramente sicuri che Suarez abbia morsicato Chiellini? Le immagini non provano nulla. Il giocatore italiano è un piagnucolone») sono rimaste appese a un svolazzo, spazzate via dalle immagini e dallo statement Fifa: «Si conferma che un procedimento disciplinare è stato aperto contro il giocatore Luis Suarez secondo gli articoli 48 e/o 57 del codice disciplinare Fifa». Il giocatore e la Federcalcio uruguaiana avevano a disposizione fino alle 17 di ieri, ora di Brasilia, per produrre qualsiasi prova o testimonianza a discapito. Decisione prevista per questa mattina. Almeno 6/7 giornate, non meno.
Di sicuro, come fanno gli avvocati difensori nei legal thriller americani, gli uruguaiani avranno evitato di far deporre l’accusato, le cui giustificazioni sono più imbarazzanti del morso rifilato a Chiellini. Suarez: «Ho saputo del procedimento avviato a mio carico dalla Fifa. Certo, se ci mettiamo a indagare su qualsiasi cosa non so dove finiremo. Si tratta di incidenti di gioco normali, che dovrebbero rimanere sul campo e basta. Siamo giocatori e sappiamo che lì può succedere di tutto. Non dovete prendere tutto così seriamente».
La Rete, di sicuro, non l’ha presa seriamente: da due giorni le battute, le foto taroccate, i calembour su Hannibal the Cannibal, Vampyr, Jaws 1, 2, 3 si sprecano. C’è anche chi scommette su chi sarà la prossima vittima di Luis-Vampyr Suarez: Evander Holyfield (che perse mezzo orecchio per colpa di Mike Tyson) o Kristen Stewart la Bella (di nome e di fatto) protagonista della saga Twilight. Il bello, però, è che in 167, nel mondo, avevano già puntato su un altro morso di Suarez in Coppa del Mondo e si divideranno, con giocate di pochi spiccioli, 50 mila euro. Potrebbe non dividersi più la ricca torta degli sponsor il nostro Pistolero cannibale: 888 poker, Adidas, Beats (cuffie) stanno pensando a ridurre sensibilmente i contratti, quando non addirittura a chiedere i danni d’immagine al giocatore dal morso facile.
Luisito è così, grande attaccante (71 presenze 41 gol con la Celeste, nessuno come lui) pessimo soggetto, cannibale, pronto all’insulto (anche razzista), simulatore-seriale, con quella faccia da bambino che nega anche l’evidenza. Lui dice che è colpa del «chimichurri», la salsa verde piccante che in Sudamerica usano per l’asado. Troppo peperoncino. Di origine modesta, gli è rimasto questo senso di rivincita, anche se guadagna 8 milioni di sterline all’anno. Che guadagnava, forse. La stampa inglese riferisce che anche il Liverpool pensa di scaricarlo. Tra l’altro, ad Anfield Road temono che la squalifica possa essere estesa anche alle partite di club. Lui, prima del Mondiale, aveva spiegato: «Ho vissuto momenti difficili, anche con la mia società, su di me circolavano delle menzogne». In Inghilterra non lo vogliono più? Anche in Spagna hanno dei dubbi? E allora c’è già un Paese pronto ad accoglierlo. L’unico senza memoria e con il perdono facile. Luisito, ti aspettiamo.
Roberto Perrone
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