Sembrava ragionevole che il motivo del cambio di Balotelli nell'intervallo fosse dovuto al timore di Prandelli di rimanere in 10 - cosa che poi è accaduta lo stesso, complici il duo Marchisio (intervento scomposto) e Rodriguez (arbitro improvvido e drastico nel punire con l'espulsione un fallo da ammonizione) - visto che il giocatore, more solito, era nervoso e si era già fatto ammonire per un intervento inutile a metà campo. Invece pare ci sia dell'altro. A Prandelli che gli muoveva un appunto sulla condotta del primo tempo, l'attaccante avrebbe risposto con grande stizza, dando luogo ad una sceneggiata, con i senatori inviperiti per l'ennesimo fuoriprogramma del giovanotto. A quel punto il CT, sicuramente in dubbio se lasciarlo o sostituirlo, ha scelto. Decisione giusta, la sostituzione, anche se infelice la scelta del sostituto, che forse era il caso di mettere comunque dentro un attaccante, per non arretrare la squadra, e magari Parolo poteva sostituire un Marchisio non eccelso, evitando così anche l'espulsione. MA questo è fantacalcio, che col senno di poi siamo buoni tutti. Diciamo solo che anche io avrei cambiato Balo, per timore dell'espulsione, ma avrei provato Cerci, che non mi sta punto simpatico, ma che in teoria è tecnico, veloce, e oltretutto compagno di Immobile, e quindi magari i due insieme si sarebbero intesi meglio (peggio del NULLA del primo tempo non era possibile : al massimo facevano uguale).
Certo, le parole di Buffon e De Rossi a fine partita (anche un po' quelle di Prandelli, che ha praticamente detto "è mia la responsabilità di aver insistito su Balotelli") non sono equivocabili sullo sfavore grande che gran parte dello zoccolo duro della nazionale prova per il giocatore del Milan. Così Gigi :
"Si sente dire che c'è bisogno di ricambi, che io Pirlo, De Rossi, Barzagli, Chiellini siamo vecchi. Ma quando c'è da tirare la carretta ci siamo sempre noi in prima fila (...). Quando si va in campo si deve fare: non basta più dire vorrebbe fare o farà. Bisogno sempre dare il meglio: qualcuno lo fa sempre, qualcuno no, e qualcuno forse proprio non ha di più da dare. In campo si vede chi c'è e chi non c'è"
Fa eco De Rossi : "Dobbiamo tenere bene in mente quello che è successo e ripartire da uomini veri. Non dalle figurine o dai personaggi: quelli non servono alla Nazionale" "Le parole di Buffon? Sono d'accordo, sottoscrivo ogni virgola dei suoi concetti. Noi, è vero, incarniamo lo spirito giusto e ci mettiamo sempre la faccia. Chi non si sente di infondere lo stesso impegno e non ha la stessa passione rimanga a casa"
Certo, è da vedere quanti dei senatori resisteranno alla rivoluzione che è facile verrà intrapresa dal successore di Prandelli (se le dimissioni resisteranno). Però per Balotelli è dura, che sono troppi gli indizi negativi accumulati finora con problemi grandi in tutte le squadre in cui ha giocato : Inter, Manchester City, Milan. E' vero che ha solo 24 anni, ma è vivido il ricordo di Cassano, a soli 21 anni al Real Madrid, dopo essere stato per quattro croce e delizia dei tifosi romanisti che stravedevano per la sua tecnica di gioco (riconosciuta e ammirata da tutti del resto).
Oggi Cassano di anni he ha 32, altre grandi squadre hanno provato a scommettere su di lui, per poi rinunciare.
Super Mario, come lo chiamano i tanti tifosi che comunque ha - i "bad boys" hanno sempre una loro folta corte - credo che sia su quella strada lì.
Nel suo sfogo, la butta sul razzismo, accusando i "bianchi" della squadra azzurra di averlo mollato e tradito, cosa che i "fratelli negri" non avrebbero fatto mai.
Mah, se il giovanotto fosse bravo sul campo come lo è nel creare casi mediatici, quasi sicuramente eravamo ancora in Brasile.
Mario Balotelli: "I fratelli negri non mi avrebbero mai tradito"
Sul banco degli imputati ci sono finiti in due. Almeno due più di tutti gli altri. Il Ct dimissionario, Cesare Prandelli, e l'attaccante atteso in eterno, Mario Balotelli.
Il milanista, riferiscono voci di stampa, nell'intervallo della partita
disastrosa (sua e dell'Italia) contro l'Uruguay si sarebbe reso protagonista di una sceneggiata,
che più del giallo e dei nervosismi gli è costata il cambio. A bocce
ferme e teste calde, ecco i commenti dei senatori azzurri - Gianluigi Buffon e Daniele De Rossi
- che pur senza fare nomi (ma tutti hanno pensato a Mario) hanno tirato
in ballo proprio lui, la sua strafottenza, il poco impegno. Finito il
match, "Super" Mario ci aveva messo del suo, abbandonando la squadra per
rifugiarsi, solo con le sue cuffie, sul pullman. Senza nemmeno stare ad ascoltare il discorso di Prandelli, né quello d'addio di Andrea Pirlo (poi, i discorsi, li ha ascoltati: lo hanno "forzatamente" riportato negli spogliatoi).
La replica social - Un mix esplosivo, dunque, una lunga serie di circostanze - unite a tutte quelle pregresse di una carriera discussa e discutibile, piena di occasioni e credito mai sfruttati - che ha fatto finire Balotelli nel mirino. Dei compagni, appunto. Della stampa, degli addetti ai lavori, dei social network scatenati contro di lui, al pari di quasi tutti gli italiani di quasi ogni bar, salotto, salottino e luogo di lavoro e incontro. La risposta di Balotelli è arrivata proprio sui social, su Instagram. Dove scrive: "Sono Mario Balotelli ho 23 anni e non ho scelto di essere italiano - premette -. L'ho voluto fortemente perché sono nato in ITALIA e ho sempre vissuto in ITALIA. Ci tenevo fortemente a questo mondiale e sono triste arrabbiato deluso con me stesso. Si magari potevo fare gol con la costa rica (minuscolo, ndr) avete ragione ma poi? Poi qual'è il problema? Forse quello che vorreste dire tutti è questo?".
"Non ho sbagliato niente" - Ribatte alle accuse, Balotelli, colpo su colpo. Non ha nulla da rimproverarsi, o quasi, o quantomeno non nei termini in cui stanno fioccando i rimproveri e le critiche. "La colpa - prosegue - non la faccio scaricare a me solo questa volta perché Mario Balotelli ha dato tutto per la nazionale e non ha sbagliato niente. (a livello caratteriale)". Frasi un po' scomposte e sgrammaticate, scritte di getto, probabilmente, nel pieno della furia e del rammarico. Ma rimbomba e rimbomberà a lungo quel "non ha sbagliato niente". E ancora: "Quindi cercate un'altra scusa perché Mario Balotelli ha la coscienza a posto ed è pronto ad andare avanti più forte di prima e con la testa alta. Fiero di aver dato tutto per il Suo Paese".
"I negri non mi tradirebbero" - Poi la parte finale. La più dura. La più accesa. La più rabbiosa. Quella che rimbomba e rimbomberà ancor di più. "O forse - riattacca -, come dite voi, non sono Italiano. Gli africani non scaricherebbero mai un loro 'fratello'. MAI. In questo noi negri, come li chiamate voi, siamo anni luce avanti. VERGOGNA non è chi può sbagliare un gol o correre di meno o di più. VERGOGNOSE QUESTE COSE. Italiani veri! Vero?". Insomma, per Super Mario i "fratelli negri" non lo avrebbero mai tradito. Quegli italiani che lo chiamerebbero con disprezzo "negro" invece sì. Nessuno però lo ha attaccato per il colore della pelle, nessuno lo ha "tradito" o accusato per questo, ma solo per ciò che non ha fatto sui campi di calcio e che invece "ha fatto" - o meglio, combinato - negli spogliatoi, con i compagni di squadra, durante gli allenamenti, con chi ha creduto in lui senza mai essere ricambiato.
La replica social - Un mix esplosivo, dunque, una lunga serie di circostanze - unite a tutte quelle pregresse di una carriera discussa e discutibile, piena di occasioni e credito mai sfruttati - che ha fatto finire Balotelli nel mirino. Dei compagni, appunto. Della stampa, degli addetti ai lavori, dei social network scatenati contro di lui, al pari di quasi tutti gli italiani di quasi ogni bar, salotto, salottino e luogo di lavoro e incontro. La risposta di Balotelli è arrivata proprio sui social, su Instagram. Dove scrive: "Sono Mario Balotelli ho 23 anni e non ho scelto di essere italiano - premette -. L'ho voluto fortemente perché sono nato in ITALIA e ho sempre vissuto in ITALIA. Ci tenevo fortemente a questo mondiale e sono triste arrabbiato deluso con me stesso. Si magari potevo fare gol con la costa rica (minuscolo, ndr) avete ragione ma poi? Poi qual'è il problema? Forse quello che vorreste dire tutti è questo?".
"Non ho sbagliato niente" - Ribatte alle accuse, Balotelli, colpo su colpo. Non ha nulla da rimproverarsi, o quasi, o quantomeno non nei termini in cui stanno fioccando i rimproveri e le critiche. "La colpa - prosegue - non la faccio scaricare a me solo questa volta perché Mario Balotelli ha dato tutto per la nazionale e non ha sbagliato niente. (a livello caratteriale)". Frasi un po' scomposte e sgrammaticate, scritte di getto, probabilmente, nel pieno della furia e del rammarico. Ma rimbomba e rimbomberà a lungo quel "non ha sbagliato niente". E ancora: "Quindi cercate un'altra scusa perché Mario Balotelli ha la coscienza a posto ed è pronto ad andare avanti più forte di prima e con la testa alta. Fiero di aver dato tutto per il Suo Paese".
"I negri non mi tradirebbero" - Poi la parte finale. La più dura. La più accesa. La più rabbiosa. Quella che rimbomba e rimbomberà ancor di più. "O forse - riattacca -, come dite voi, non sono Italiano. Gli africani non scaricherebbero mai un loro 'fratello'. MAI. In questo noi negri, come li chiamate voi, siamo anni luce avanti. VERGOGNA non è chi può sbagliare un gol o correre di meno o di più. VERGOGNOSE QUESTE COSE. Italiani veri! Vero?". Insomma, per Super Mario i "fratelli negri" non lo avrebbero mai tradito. Quegli italiani che lo chiamerebbero con disprezzo "negro" invece sì. Nessuno però lo ha attaccato per il colore della pelle, nessuno lo ha "tradito" o accusato per questo, ma solo per ciò che non ha fatto sui campi di calcio e che invece "ha fatto" - o meglio, combinato - negli spogliatoi, con i compagni di squadra, durante gli allenamenti, con chi ha creduto in lui senza mai essere ricambiato.
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