Ne avevo parlato l'altro giorno ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/06/hai-un-pc-e-allora-devi-pagare-il.html ), avendo letta la notizia su Libero, delle bollette inviate dalla RAI e con le quali viene richiesto il pagamento del canone, oltretutto "speciale" un quanto maggiorato sensibilmente a quello ordinario, anche ai possessori di PC. In quell'occasione i destinatari del balzello, intervistati, non riuscivano a spiegarsi la ragione di questa richiesta, visto che la stessa indicava l'indirizzo di lavoro dei destinatari, dove NON era presente un apparecchio tv (invece presente, notoriamente, in alberghi e ormai molti ristoranti e anche bar).
La scoperta di quei geni di viale Mazzini è che ormai le trasmissioni televisive possono essere viste anche tramite computer e quindi....
Secondo il consigliere Verro - speriamo che passi una pessima estate dovunque vada - non è nemmeno necessario che il PC sia stato adattato a tale uso, è sufficiente la sua potenzialità in tal senso.
"La legge dice che il canone è una tassa di possesso e quindi lo devono pagare tutti quelli che detengono uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive".
Peccato che questa legge, ammesso che dica veramente così, sia stata varata in spregio totale di un risultato referendario nel quale la netta maggioranza degli italiani si era espressa per la cessazione del servizio pubblico televisivo, e con esso del vituperato canone.
Nè vale da almeno un decennio la contestazione per la quale la gente che non voleva pagare il canone poi però le trasmissioni RAI sì. Questa cosa, già decaduta dall'avvento di Mediaset e di decenti tv private, è del tutto svanita con il digitale terrestre e la solida affermazione di SKY, tv a pagamento.
La tecnologia oggi consente tranquilamente di criptare i segnali e quindi la RAI potrebbe ben escludere gli evasori dalla visione malandrina dei suoi "preziosi" programmi, ma non si sogna di farlo ! Immaginate i risultati ?? Ascolti abbattuti del 70%, fuga della pubblicità...un disastro per i velinari della politica, soprattuto di una certa parte. C'è qualche demente adoratore delle tasse - in Italia ce ne sono, perché obbligati a pagarle perché stipendiati (salvo fare truffe di massa contro il pubblico come pare in Umbria dove sono indagate OTTOCENTO persone per evasione del ticket sanitario e violazione della normativa di accesso al pubblico servizio) - che paragona il canone al bollo auto. Entrambe tasse di possesso, che prescindono dall'"uso" effettivo. Che ci azzecca ? Ammettiamo che sia giusto pagare il bollo in cosiderazione che poi la mia auto non vola ma percorre strade costruite e mantenute, per lo più, con soldi pubblici (le autostrade le pago a parte perché immagino i soldi siano dell'ANAS), ancorché mi verrebbe da obiettare sul perché la fiscalità generale, pure molto sostenuta (arriva al nominale 44% del reddito, in realtà è di più), non sia bastante, ma che c'entra la RAI con questo ? In questo caso è veramente possibile escludere che chi non paga il canone NON veda le trasmissioni del servizio pubblico, quindi ?
La RAI è cara ad una parte, nemmeno tutta, di quella gente di sinistra che vede giustamente lì le proprie roccaforti da nuovo minculpop : Floris, Fazio, Berlinguer...un tempo il mitico (per loro) Santoro, Gruber, Dandini. Bene, se la pagassero visto che è cosa loro.
Il consigliere Verro: «stiamo solo facendo quello che ci compete»
Canone Rai, migliaia di ingiunzioni di pagamento: protestano le partite Iva
Il canone speciale riguarda chi rende disponibili trasmissioni tv sul luogo di lavoro, ma le lettere della tv di Stato sono state mandate a tutti
Ci
risiamo. Riscoppia la polemica sul canone speciale della Rai, il
provvedimento che consente alla tv di Stato di chiedere il versamento
dell’imposta sugli apparecchi atti a ricevere trasmissioni tv alle
aziende iscritte alle Camere di commercio. Un provvedimento che, nelle
intenzioni del legislatore, dovrebbe riguardare principalmente tutte
quelle attività che della tv fanno un uso lavorativo, si pensi, ad
esempio ad hotel e ristoranti.
Protesta
La
protesta nasce dal fatto che, nonostante si sia in tempi di spending
review, le lettere di richiesta del canone sono arrivate un po’ a tutti:
artigiani, commercianti, partite Iva che magari hanno solo un computer
e non un televisore e non guardano certo trasmissioni televisive sul pc
mentre lavorano. Le persone coinvolte comunque dovranno giustificare il
mancato pagamento spiegando che i computer presenti sul luogo di
lavoro sono utilizzati solo a scopo lavorativo e che non sono presenti
televisioni nei locali. E molte partite Iva vedono questo ennesimo
adempimento come un ulteriore ostacolo alla loro attività.
La risposta
Non
di questo parere è il consigliere Rai Antonio Verro che spiega come il
canone speciale «esiste per legge ed è, infatti, la legge che consente
alla Rai» di chiedere ora alle aziende iscritte alle Camere di Commercio
il versamento del 2014. «La polemica di questi giorni è una vecchia
storia, ma il punto è che finora la Rai è stata timida ed ora invece non
più». «La legge - sottolinea Verro - dice che il canone è una tassa di
possesso e lo devono pagare tutti quelli che detengono uno o più
apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio
televisive» fuori dall’ambito familiare nell’esercizio di un’attività
commerciale e a scopo di lucro diretto o indiretto: per esempio
alberghi, bar, ristoranti, uffici. Insomma per il consigliere la Rai
«sta facendo solo quello che le compete. Detto, questo, però - aggiunge -
si parla di lotta all’evasione e di rivisitazione del canone ed io
penso che entro l’anno il governo ci debba mettere il naso, dando
certezza sulle risorse dell’anno prossimo».
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