martedì 26 agosto 2014

CATTURATI 10 PARA' RUSSI IN UCRAINA. RASMUSSEN : "NATO PRONTA A REAGIRE AD UN ATTACCO".



Come ho scritto in uno scambio di vedute con un caro amico di FB, sull'Ucraina non ho le idee chiare, nonostante abbia cercato di leggere abbastanza sull'argomento. La storia di quel paese è complessa, e senza dubbio nel suo attuale territorio ci sono regioni nelle quali la presenza di popolazione russofona è ampia, ancorché non maggioritaria ( fa eccezione la Crimea, che infatti Putin si è annessa di fatto). Allo stesso tempo, in buona parte del resto della popolazione c'è un forte sentimento anti russo, risalente all'epoca del potere zarista e proseguito con l'Unione Sovietica. Certo un'Ucraina aderente alla UE ma soprattutto alla Nato, come già la Polonia e altre repubbliche ex sovietiche, non è affatto gradita alla Russia. 
In tutto questo, il rischio che una guerra vera e propria tra Mosca e Kiev potrebbe non vedere la passività che vi fu ai tempi della Georgia è decisamente preoccupante, e in questo senso le parole dell'attuale segretario della Nato, il danese Rasmussen, sono da ascoltare con attenzione : la Nato intende blindare l'Est Europa ed è pronta a reagire ad un attacco russo. 
Avviso o bluff ?
Intanto 10 paracadusti russi sono stati catturati oltre il confine ucraino...


Ucraina, Kiev: «Catturati parà russi»
I soldati: «Siamo carne da cannone»

Mentre è in corso l’incontro tra Putin e Poroshenko a Minsk, Kiev diffonde le testimonianze dei soldati russi catturati in territorio ucraino: «Tv russa mente»

di I.Mor.

Quattro soldati russi catturati dall’esercito ucraino (Epa) Quattro soldati russi catturati dall’esercito ucraino (Epa)
 
A poche ore dall’ incontro a Minsk tra il presidente ucraino Petro Poroshenko e Vladimir Putin, le forze si sicurezza di Kiev sostengono di aver catturato 10 paracadutisti russi nei pressi del villaggio di Dzerkalne, a 50 km sud-est di Donetsk. Si tratterebbe di parà del 331esimo reggimento della 98esima divisione aerotrasportata di Mosca abitualmente di stanza nella Russia centrale. «I soldati russi sono stati catturati insieme ai loro documenti personali e alle armi», ha dichiarato il ministro della Difesa di Kiev, Valeriy Geletey, anche se una fonte russa ha spiegato che «i soldati partecipavano al pattugliamento del confine e lo hanno attraversato probabilmente per sbaglio». Una posizione messa a dura prova anche dall’accusa di Kiev di aver usato due elicotteri Mi-24 (dato che i ribelli non dispongono di aviazione) per sparare sulle posizioni ucraine al confine uccidendo quattro guardie di frontiera e ferendone tre. A mettere in dubbio l’estraneità di Mosca alla guerra anche il giallo sulla recente morte, vera o presunta, di almeno due paracadutisti russi della 76/ma divisione aviotrasportata di Pskov, le foto delle cui tombe sono state diffuse peraltro da un sito russo liberale.
La cattura dei parà rappresenta un bottino di guerra che potrebbe incidere sull’incontro tra i due leader. Kiev ha diffuso le testimonianze video dei parà catturati, poi riprese dalle televisioni locali. «Siamo carne da cannone, hanno detto, la tv russa non sempre dice la verità». Una chiara azione propagandistica, che, al momento non trova ancora conferme sulla dinamica dell’azione.
Le testimonianze
«Siamo gente semplice, loro ci dicono cosa fare, noi lo facciamo. Stiamo venendo qui come carne da cannone». È la confessione di Artiom Milchakov, 19 anni, uno dei dieci para’ del 331/mo reggimento della 98/ma divisione aviotrasportata russa catturati lunedì 25 agosto dalle forze di Kiev dopo aver sconfinato con un loro convoglio per 20 km dentro il confine orientale ucraino. Kiev ne ha approfittato per diffondere gli interrogatori di quelli che considera semplicemente dei cittadini stranieri fermati e non dei prigionieri di guerra, non essendo stata dichiarata alcuna guerra tra Kiev e Mosca. Confessioni, forse, non così spontanee, ma di forte impatto. I più raccontano di essere arrivati in treno a Rostov sul Don a metà agosto e di aver ricevuto l’ordine di cancellare i numeri dei blindati da usare in una non meglio precisata esercitazione. «Ho capito di essere in Ucraina e che non erano esercitazioni quando hanno aperto il fuoco e danneggiato il mezzo blindato su cui mi trovavo», ha sostenuto il caporale Ivan Romantsev. «È possibile ritrovarsi in territorio ucraino e perdersi durante il tragitto?», chiede l’intervistatore ucraino. «No, perché c’era tutta la compagnia», risponde Romantsev che, padre di una bimba di due anni e mezzo e in attesa di un altro figlio tra un mese, vorrebbe tornare a casa. «Come vi accoglieranno in Russia?», incalza l’intervistatore. «Non ci uccideranno, ma ci metteranno in prigione», replica rassegnato il parà, ammettendo che «in Ucraina c’è la guerra tra Ucraina e Russia». Un commilitone, il caporale Artiom Milchakov, racconta che il convoglio viaggiava lungo i campi, non sulle strade, e che a lui era stato detto solo che erano in marcia per 70 km, per tre giorni. «Ci usano come carne da cannone», aggiunge Milchakov seduto nella sua mimetica, capelli rasati e occhi verdi persi nel nulla, preoccupato alla fine di esprimere il suo «amore» per i famigliari. Ha l’aspetto di una recluta, non certo di un soldato professionista. E aveva commesso pure l’ingenuità di annunciare su Facebook la sua partenza «per la guerra», per «spazzare via il Maidan», come gli rinfacciano nell’interrogatorio. Richiesto di dare le sue opinioni personali, il parà afferma che «l’Ucraina è indipendente» e che dovrebbe risolvere i suoi problemi «internamente, senza che altri ficchino il naso dall’esterno». Gli fa eco, ad uso propaganda ucraina, il sergente Alexiei Gheneralov: «Smettete di inviare qui i nostri ragazzi. Non è la nostra guerra, se non fossimo qui non sarebbe successo nulla. Sono gli ucraini che devono risolvere i propri problemi, il Paese deve essere unito. I mass media russi mentono sulla situazione in Ucraina».
Ambasciatore Usa: rischio invasione
Dopo le ultime accuse di incursioni militari in territorio ucraino mosse alla Russia dalle autorità di Kiev, l’ambasciatore americano in Ucraina, Geoffrey R. Pyatt ha lanciato l’allarme di una possibile controffensiva diretta da Mosca. Così come riporta il Washington Post: «Le nuove colonne di tank e veicoli corazzati che hanno attraversato il confine con l’Ucraina indicano che potrebbe essere in atto una controffensiva diretta dalla Russia» ad opera dei separatisti filorussi, ha scritto su Twitter il diplomatico.
I due leader
I leader di Ucraina, Russia, Kazakistan e Bielorussia a Minsk (Reuters)
I leader di Ucraina, Russia, Kazakistan e Bielorussia a Minsk (Reuters)
A Minsk stretta di mano tra il presidente russo, Vladimir Putin, e l’ucraino Petro Poroshenko in avvio dei lavori del meeting di Minsk, in Bielorussia per il vertice dell’Unione doganale tra Russia, Bielorussia e Kazakistan. Secondo alcune testimonianze, durante l’incontro Putin avrebbe detto che il conflitto nell’est dell’Ucraina «non può essere risolto con un’ulteriore escalation dello scenario militare, senza prendere in considerazione gli interessi fondamentali del sudest del Paese e senza un dialogo pacifico». È poco probabile, tuttavia, che il leader ucraino accolga l’appello di Putin a creare uno Stato federale e garantire ampi poteri alle regioni a scapito del governo centrale. Poroshenko potrebbe però accettare di aumentare l’autonomia delle singole regioni. Intanto Putin si è anche detto contrario a un referendum sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato; il desiderio di garantire che Kiev non diventi Paese membro dell’alleanza è infatti considerato una delle principali preoccupazioni del Cremlino. Si parla anche dell’accordo di associazione tra Ucraina e Unione europea che dovrebbe costare alla Russia più di 100 miliardi di rubli (circa 2,10 miliardi di euro). Venerdì sera e sabato mattina il presidente ucraino Petro Poroshenko sarà a Bruxelles per incontrare prima il presidente della Commissione Ue José Barroso e poi il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy prima dell’inizio del vertice Ue straordinario. Non è previsto che Poroshenko prenda parte ai lavori del vertice, dove però la questione Ucraina sarà in agenda.

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