mercoledì 10 settembre 2014

BASTANO TRE GIORNI A MARCHIONNE PER DIMISSIONARE MONTEZEMOLO


Sicuramente non si può dire che Marchionne sia uno che sulle cose ci dorme su. Domenica, dopo il disastro di Monza, che deprimeva vieppiù  una stagione in formula 1 già disastrosa per la Ferrari, era stato molto duro, e, ad una domanda sul futuro di Montezemolo, aveva risposto drasticamente "nessuno è indispensabile". Piuttosto evidente che gli starnazzamenti di Diego Della Valle contro l'AD della FIAT CHRYSLER non avrebbero salvato l'amico Luca e appena tre giorni dopo ecco la conferenza stampa in duetto nella quale Montezemolo annuncia le sue dimissioni (milionarie) dalla presidenza della Ferrari, dopo quasi 23 anni. Un periodo nel quale il marchio è sempre rimasto prestigioso, con vendite ed utili in crescita, ma dove in campo sportivo si sono avuti alti e bassi, con un lustro grandioso, coincidente col duo Todt Schumaker, preceduto e seguito da anni molto meno brillanti. 
Dopo sei anni senza vittorie, e due stagioni disastrose, anche per i top manager può arrivare la resa dei conti, che qui non siamo nello Stato...
Vedremo cosa accadrà con il bastone del comando che passa all'"amerikano". 
Di seguito, il lungo servizio dedicato dal Corriere alla notizia 



Ferrari, via Montezemolo: «Fine
di un’epoca». Marchionne presidente

L’ad di Fiat: «Ferrari resta italiana». John Elkann: «A lui i miei auguri per il suo futuro». Il successore: «Con Luca incomprensioni ma lo ringrazio». Fiat corre in Borsa

di Redazione Online


Luca Cordero di Montezemolo, 67 anni, a sinistra, e Sergio Marchionne, 62 (Ansa) Luca Cordero di Montezemolo, 67 anni, a sinistra, e Sergio Marchionne, 62 (Ansa)
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«Si chiude un’epoca». Ma la Ferrari non si ferma, «ci sono le premesse per una ulteriore crescita». Durante una conferenza stampa congiunta, mercoledì a Maranello, con a fianco Sergio Marchionne, Luca Cordero di Montezemolo ha annunciato le sue dimissioni dalla presidenza della Ferrari. Montezemolo lascerà su sua richiesta, il 13 ottobre, a conclusione del festeggiamenti per i 60 anni della Ferrari in America. La presidenza sarà assunta dall’ad della Fiat, Sergio Marchionne. La decisione è arrivata dopo un lungo vertice a Maranello. «É un giorno importante - ha detto Montezemolo - perché dopo 23 anni, passati molto in fretta, oggi rassegno le dimissioni dalla Ferrari. Obiettivamente credo che sia finita un’epoca e un ciclo dell’azienda. Grazie ai risultati e alla forza della Ferrari, se ne apre un’altra che spero, penso e auguro possa essere una cosa nuova e più importante». Nel «programma professionale e familiare», ha aggiunto Montezemolo, «pensavo di andare via alla fine dell’anno prossimo, ma l’inizio di una fase nuova mi ha convinto a presentare le dimissioni». E il riferimento è allo sbarco di Fiat Chrysler (Fca) sulla Borsa americana previsto proprio per il 13 ottobre. Ora, ha rilanciato Montezemolo, «bisogna guardare avanti».



«Ferrari avrà ancora più forza»
Resta da «fare, tanto - ha proseguito Montezemolo - La Ferrari avrà ancora più forza, si tratta di lavorare sodo ancora da parte mia fino al 13 ottobre». Il presidente uscente della Ferrari si è detto «contento di aver fatto il mio dovere fino in fondo e sono contento di aver gestito questa azienda straordinaria e penso di uscire nel momento giusto. Quando divenni presidente di Fiat, solo io e Sergio sappiamo quanto la Fiat aveva le gambe nel baratro». Il titolo Fiat ha accelerato in Borsa sulle novità in Ferrari guadagnando il 2,14% a 7,86 (alle 10,50) euro. E intanto Federico Ghizzoni, ad di Unicredit dice che Montezemolo sarebbe un «buon nome» per la presidenza di Alitalia. «É una possibilità - ha detto Montezemolo - ma fino al 13 ottobre sono concentratissimo sulla Ferrari e voglio occuparmi anche un po’ della scuola di mio figlio».


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Montezemolo, una vita al comando

Marchionne: «Un Suv con il Cavallino non lo vedo»
Tra sorrisi, qualche battuta e tanti ricordi, Montezemolo ha chiuso il suo intervento passando la parola all’ad di Fiat Marchionne: «Sergio ha cominciato a polemizzare con me dal 2002, quando ascoltavo con un po’ di irritazione le lezioni in cda che faceva Morchio e ho visto arrivare questo signore». Sergio Marchionne ha tenuto a sottolineare che «la mia amicizia con Luca continua, non è stata intaccata dalle polemiche di questi giorni» («Marchionne a Montezemolo: “Nessuno è indispensabile”»). Per l’ad del gruppo Fiat, «è importante proteggere quanto è stato creato qui. Luca ha fatto un grande lavoro». L’impegno in Ferrari, ha continuato Marchionne, «è duraturo»: «Ferrari è di un’importanza da non sottovalutare e il fatto che sia io presidente significa molto». L’ad di Fiat, poi, va dritto al punto: «Non c’è nessuna intenzione di integrare la Ferrari nel sistema Fiat-Chrysler. L’indipendenza operativa e strategica della Ferrari non sarà mai messa in discussione». In sintesi: «Un Suv con il Cavallino - ha commentato Marchionne - non lo vedo». A domanda diretta, risposta diretta: la Ferrari Americana? «Inconcepibile - ha rilanciato il prossimo presidente Ferrari - Luca non ha mai detto che l’azienda sarebbe diventata americana. Il concetto della società americana lo trovo strano. L’azienda non ha niente a che fare con l’America, avrà accesso ai mercati americani. L’idea che la Ferrari potrà essere prodotta fuori da questo posto è oscena».



«Buonuscita? Fiat sappia che è sempre troppo poco»
Bisognerà attendere ancora un po’ per conoscere l’entità della buonuscita di Montezemolo: «Lo dirà Fiat, al momento giusto», ha risposto Marchionne. Probabile che il Lingotto comunicherà qualcosa «già oggi». E Montezemolo ci scherza su: «Fiat sappia che è sempre troppo poco». Sergio Marchionne, dal canto suo, ha spiegato che Ferrari non è una società quotata e dunque non è tenuta a rendere note questo tipo di informazioni.


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Ferrari, l’addio di Montezemolo sui siti stranieri

«In Formula 1 non sarà una grande stagione»
Non è mancato un punto sulla Formula 1: «Per il 2014 mettiamoci l’anima in pace, non sarà una grande stagione ma un anno difficile perché avremo problema a digerire il non vincere», è il secco commento di Marchionne. Bisogna «dare credibilità alla Ferrari in pista, sono fissato. Bisogna tornare lì - conclude l’ad del gruppo Fiat - Questo darebbe un sostegno al resto della Ferrari, e va oltre ad ogni altro tipo di vettura che possiamo fare. Vincere in pista non è negoziabile. Bisogna ritornarci». Anche per Montezemolo «esistono tutte le premesse per un rilancio di Ferrari in Formula Uno». Il tema vero, ha aggiunto, «è avere una macchina competitiva»: «Da Kimi Raikkonen ci aspettiamo un finale di stagione forte. Alonso è il pilota più forte in gara. Bisogna sfruttare le opportunità che si pongono nei Gran Premi. Il resto sono solo parole».



«Finisce un’epoca, 23 anni meravigliosi»
Luca Cordero di Montezemolo, in un comunicato, aveva già annunciato: «La Ferrari avrà un ruolo importante all’interno del gruppo FCA nella prossima quotazione a Wall Street e si aprirà quindi una fase nuova e diversa che credo giusto debba essere guidata dall’amministratore delegato del Gruppo». «Il mio ringraziamento va innanzitutto a donne e uomini eccezionali in fabbrica, negli uffici, nei campi di gara, sui mercati di tutto il mondo che sono stati i veri artefici in questi anni della grande crescita dell’azienda, delle tante memorabili vittorie e del successo del marchio diventato grazie a loro uno dei più forti al mondo», aggiunge Montezemolo. Che poi conclude: «La Ferrari è la più bella azienda del mondo e per me è stato un grande privilegio e onore esserne stato il leader. Le ho dedicato tutto il mio impegno ed entusiasmo e insieme alla mia famiglia ha rappresentato e rappresenta la cosa più importante della mia vita».



I ringraziamenti di Elkann
Il presidente della Fiat John Elkann ha ringraziato Montezemolo per il lavoro svolto. «A Luca vanno i miei auguri per il suo futuro professionale e imprenditoriale, con la speranza, certamente condivisa, di vedere presto la Ferrari tornare a vincere». Montezemolo «ha ricoperto diverse posizioni di responsabilità, a partire dalla presidenza di Fiat dal 2004 al 2010, condividendo con me momenti di difficoltà, ma anche di grande soddisfazione».

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