Sicuramente non si può dire che Marchionne sia uno che sulle cose ci dorme su. Domenica, dopo il disastro di Monza, che deprimeva vieppiù una stagione in formula 1 già disastrosa per la Ferrari, era stato molto duro, e, ad una domanda sul futuro di Montezemolo, aveva risposto drasticamente "nessuno è indispensabile". Piuttosto evidente che gli starnazzamenti di Diego Della Valle contro l'AD della FIAT CHRYSLER non avrebbero salvato l'amico Luca e appena tre giorni dopo ecco la conferenza stampa in duetto nella quale Montezemolo annuncia le sue dimissioni (milionarie) dalla presidenza della Ferrari, dopo quasi 23 anni. Un periodo nel quale il marchio è sempre rimasto prestigioso, con vendite ed utili in crescita, ma dove in campo sportivo si sono avuti alti e bassi, con un lustro grandioso, coincidente col duo Todt Schumaker, preceduto e seguito da anni molto meno brillanti.
Dopo sei anni senza vittorie, e due stagioni disastrose, anche per i top manager può arrivare la resa dei conti, che qui non siamo nello Stato...
Vedremo cosa accadrà con il bastone del comando che passa all'"amerikano".
Di seguito, il lungo servizio dedicato dal Corriere alla notizia
L’ADDIO DOPO QUASI 23 ANNI
Ferrari, via Montezemolo: «Fine
di un’epoca». Marchionne presidente
L’ad di Fiat: «Ferrari resta italiana». John Elkann: «A lui i miei auguri per il suo futuro». Il successore: «Con Luca incomprensioni ma lo ringrazio». Fiat corre in Borsa
Luca Cordero di Montezemolo, 67 anni, a sinistra, e Sergio Marchionne, 62 (Ansa)
«Si chiude un’epoca». Ma la Ferrari non si
ferma, «ci sono le premesse per una ulteriore crescita». Durante una
conferenza stampa congiunta, mercoledì a Maranello, con a fianco Sergio
Marchionne, Luca Cordero di Montezemolo ha annunciato le sue dimissioni
dalla presidenza della Ferrari. Montezemolo lascerà su sua richiesta,
il 13 ottobre, a conclusione del festeggiamenti per i 60 anni della
Ferrari in America. La presidenza sarà assunta dall’ad della Fiat,
Sergio Marchionne. La decisione è arrivata dopo un lungo vertice a Maranello. «É
un giorno importante - ha detto Montezemolo - perché dopo 23 anni,
passati molto in fretta, oggi rassegno le dimissioni dalla Ferrari.
Obiettivamente credo che sia finita un’epoca e un ciclo dell’azienda.
Grazie ai risultati e alla forza della Ferrari, se ne apre un’altra che
spero, penso e auguro possa essere una cosa nuova e più importante».
Nel «programma professionale e familiare», ha aggiunto Montezemolo,
«pensavo di andare via alla fine dell’anno prossimo, ma l’inizio di una
fase nuova mi ha convinto a presentare le dimissioni». E il riferimento
è allo sbarco di Fiat Chrysler (Fca) sulla Borsa americana previsto
proprio per il 13 ottobre. Ora, ha rilanciato Montezemolo, «bisogna
guardare avanti».
«Ferrari avrà ancora più forza»
Resta
da «fare, tanto - ha proseguito Montezemolo - La Ferrari avrà ancora
più forza, si tratta di lavorare sodo ancora da parte mia fino al 13
ottobre». Il presidente uscente della Ferrari si è detto «contento di
aver fatto il mio dovere fino in fondo e sono contento di aver gestito
questa azienda straordinaria e penso di uscire nel momento giusto.
Quando divenni presidente di Fiat, solo io e Sergio sappiamo quanto la
Fiat aveva le gambe nel baratro». Il titolo Fiat ha accelerato in Borsa
sulle novità in Ferrari guadagnando il 2,14% a 7,86 (alle 10,50) euro. E
intanto Federico Ghizzoni, ad di Unicredit dice che Montezemolo sarebbe
un «buon nome» per la presidenza di Alitalia.
«É una possibilità - ha detto Montezemolo - ma fino al 13 ottobre sono
concentratissimo sulla Ferrari e voglio occuparmi anche un po’ della
scuola di mio figlio».
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Montezemolo, una vita al comando
Marchionne: «Un Suv con il Cavallino non lo vedo»
Tra
sorrisi, qualche battuta e tanti ricordi, Montezemolo ha chiuso il suo
intervento passando la parola all’ad di Fiat Marchionne: «Sergio ha
cominciato a polemizzare con me dal 2002, quando ascoltavo con un po’ di
irritazione le lezioni in cda che faceva Morchio e ho visto arrivare
questo signore». Sergio Marchionne ha tenuto a sottolineare che «la mia
amicizia con Luca continua, non è stata intaccata dalle polemiche di
questi giorni» («Marchionne a Montezemolo: “Nessuno è indispensabile”»).
Per l’ad del gruppo Fiat, «è importante proteggere quanto è stato
creato qui. Luca ha fatto un grande lavoro». L’impegno in Ferrari, ha
continuato Marchionne, «è duraturo»: «Ferrari è di un’importanza da
non sottovalutare e il fatto che sia io presidente significa molto».
L’ad di Fiat, poi, va dritto al punto: «Non c’è nessuna intenzione di
integrare la Ferrari nel sistema Fiat-Chrysler. L’indipendenza
operativa e strategica della Ferrari non sarà mai messa in discussione».
In sintesi: «Un Suv con il Cavallino - ha commentato Marchionne - non
lo vedo». A domanda diretta, risposta diretta: la Ferrari Americana?
«Inconcepibile - ha rilanciato il prossimo presidente Ferrari - Luca non
ha mai detto che l’azienda sarebbe diventata americana. Il concetto
della società americana lo trovo strano. L’azienda non ha niente a che
fare con l’America, avrà accesso ai mercati americani. L’idea che la
Ferrari potrà essere prodotta fuori da questo posto è oscena».
«Buonuscita? Fiat sappia che è sempre troppo poco»
Bisognerà
attendere ancora un po’ per conoscere l’entità della buonuscita di
Montezemolo: «Lo dirà Fiat, al momento giusto», ha risposto Marchionne.
Probabile che il Lingotto comunicherà qualcosa «già oggi». E
Montezemolo ci scherza su: «Fiat sappia che è sempre troppo poco».
Sergio Marchionne, dal canto suo, ha spiegato che Ferrari non è una
società quotata e dunque non è tenuta a rendere note questo tipo di
informazioni.
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Ferrari, l’addio di Montezemolo sui siti stranieri
«In Formula 1 non sarà una grande stagione»
Non
è mancato un punto sulla Formula 1: «Per il 2014 mettiamoci l’anima in
pace, non sarà una grande stagione ma un anno difficile perché avremo
problema a digerire il non vincere», è il secco commento di Marchionne.
Bisogna «dare credibilità alla Ferrari in pista, sono fissato. Bisogna
tornare lì - conclude l’ad del gruppo Fiat - Questo darebbe un sostegno
al resto della Ferrari, e va oltre ad ogni altro tipo di vettura che
possiamo fare. Vincere in pista non è negoziabile. Bisogna ritornarci».
Anche per Montezemolo «esistono tutte le premesse per un rilancio di
Ferrari in Formula Uno». Il tema vero, ha aggiunto, «è avere una
macchina competitiva»: «Da Kimi Raikkonen ci aspettiamo un finale di
stagione forte. Alonso è il pilota più forte in gara. Bisogna sfruttare
le opportunità che si pongono nei Gran Premi. Il resto sono solo
parole».
«Finisce un’epoca, 23 anni meravigliosi»
Luca
Cordero di Montezemolo, in un comunicato, aveva già annunciato: «La
Ferrari avrà un ruolo importante all’interno del gruppo FCA nella
prossima quotazione a Wall Street e si aprirà quindi una fase nuova e
diversa che credo giusto debba essere guidata dall’amministratore
delegato del Gruppo». «Il mio ringraziamento va innanzitutto a donne e
uomini eccezionali in fabbrica, negli uffici, nei campi di gara, sui
mercati di tutto il mondo che sono stati i veri artefici in questi anni
della grande crescita dell’azienda, delle tante memorabili vittorie e
del successo del marchio diventato grazie a loro uno dei più forti al
mondo», aggiunge Montezemolo. Che poi conclude: «La Ferrari è la più
bella azienda del mondo e per me è stato un grande privilegio e onore
esserne stato il leader. Le ho dedicato tutto il mio impegno ed
entusiasmo e insieme alla mia famiglia ha rappresentato e rappresenta la
cosa più importante della mia vita».
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