martedì 28 ottobre 2014

TROPPI "NON RICORDO". I GRILLINI ATTACCANO NAPOLITANO PER UNA TESTIMONIANZA "RETICENTE"



In un altro post ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/10/napolitano-ascoltato-al-quirinale.html ) diamo spazio alla mera cronaca della giornata, come riportata dalla redazione on line del Corriere della Sera, incentrata sulla testimonianza del Presidente della Repubblica resa al Quirinale nel cd. processo sulla trattativa Stato-Mafia.
In questo invece riportiamo l'articolo di Repubblica.it dedicato all'attacco di quelli del Movimento5Stelle contro Napolitano, reticente ai confini dell'omertà colpevole.
Appartengo a coloro che pensano tutto il male possibile dell'iniziativa della Procura di Palermo, oggi presente in forze - quattro esponenti, quando gli avvocati per ogni parte possono essere due, si vede che non nessuno voleva rinunciare alla possibilità di dire ai nipoti, un domani, "io c'ero !"-, e del tentativo di scrivere la Storia tramite gli atti giudiziari. Una follia. Quindi quello che penso, anche in questo caso, della posizione ortottera, è intuibile.





M5s su Napolitano: "Trascina istituzioni nel fango, si dimetta"

Duri attacchi dal Movimento al presidente Napolitano in merito al suo incontro al Quirinale con i magistrati che lavorano al processo sulla trattativa Stato-Mafia. "Il presidente si dimetta", chiede Riccardo Fraccaro sul suo profilo Facebook. Diametralmente opposta la posizione del Pd, il presidente del partito Orfini:

 

ROMA -"Il presidente della Repubblica non dice ai cittadini perché continua a trascinare nel fango le istituzioni invece di dimettersi", così su Facebook il deputato grillino, Riccardo Fraccaro, in merito alle tre ore di deposizione di Giorgio Napolitano al Quirinale. Titolo del post: "Il presidente della repubblica, interrogato al colle sulla trattativa stato-mafia sotto l'occhio vigile di Totò Riina: Napolitano è il protagonista del 'romanzo quirinale', la vera storia mai raccontata della nostra repubblica". Nel lungo post, Fraccaro accusa ripetutamente il presidente della Repubblica di non aver "spiegato nulla" e di essere "stato reticente: i suoi 'non so, non ricordò sono ferite per il popolo italiano".

Per il deputato, Napolitano ha potuto fare come vuole, anche astenersi dal rispondere alle domande dei magistrati: "Forse perché - scrive su Facebook - trincerato nel colle, gode di una sostanziale immunità: la rielezione ha fatto comodo a tutti i partiti, ma soprattutto a lui. Quando si deciderà a togliere il disturbo, e a far sparire la sua ombra dalle istituzioni, sarà sempre troppo tardi".


Sempre da Facebook gli fa eco il compagno di banco Alessandro di Battista che riprende gli argomenti sulla reticenza del presidente e in un post controverso ripercorre "le 12 azioni commesse da questo soggetto politicamente indecoroso": il presidente Napolitano. Una ricostruzione 'storica' che rilegge i senssant'anni di attività politica di Giorgio Napolitano in chiave polemica, in cui Di Battista rende pubblico - non chiarendo il calcolo fatto - quanto percepito, "tra stipendi e rimborsi", dal presidente in questo lasso di tempo: 16 milioni di euro.


Nota dei membri M5s in Commissione Antimafia: "Napolitano non contribuisce alla ricerca della verità".
"Una deposizione che non lascia nessuna traccia, che non segna una svolta, anzi incrementa solo dubbi". Questo è quanto scrivono in una nota deputati e senatori grillini membri della commissione antimafia, in riferimento alle tre ore di deposizione davanti i magistrati del Capo dello Stato. "La priorità di Napolitano - prosegue la nota - non è contribuire alla ricerca della verità sulla terribile stagione delle bombe. Una deposizione blindata, controllata, chiusa ai cittadini e ai giornalisti. Ancora più grave l'assenza degli imputati, come per ogni altro processo che si celebra in Italia. Il Quirinale, con questo atteggiamento, scava un solco profondo che divide i cittadini dalle istituzioni. I magistrati stanno cercando una verità complessa e terribile sul periodo delle stragi. Tanti morti e la più alta carica dello Stato lascia che le uniche notizie le possiamo acquisire tramite i difensori degli imputati perché Napolitano, mette la faccia per gli auguri di fine d'anno, ma non per la verità".
Infine concludono rivendicando la vicinanaza del Movimento al lavoro della magistratura e il loro totale sostegno: "Il nostro impegno nel sostenere la magistratura che cerca la verità sulla trattativa mafia-Stato si rafforza ancora di più dopo questa giornata che poteva segnare una svolta epocale, invece dimostra la scarsa volontà di totale trasparenza. Vogliamo difendere la democrazia e dare un senso reale al sacrificio di tanti magistrati e poliziotti uccisi, soprattutto a loro dobbiamo la verita".

Il presidente del Pd, Matteo Orfini: "Ringraziamo Napolitano per alto senso dello Stato".  Il Partito Democratico prende le difese del Capo dello Stato. Primo a chiarire la posizione del Pd è Lorenzo Guerini, vice segretario, che ringrazia il presidente per la 'fedeltà ai valori della Costituzione'. "Grazie al grande senso dello Stato del presidente della Repubblica - dice - quello che poteva essere un giorno difficile, si è trasformato in un'ulteriore conferma di fedeltà ai valori della Costituzione e della democrazia del nostro Paese. Ancora una volta il presidente Napolitano ha messo al primo posto il rispetto per le Istituzioni e per l'autonomia della magistratura". Passano pochi minuti e a lodare il comportamento del Capo dello Stato si aggiunge anche il Presidente del Pd, Matteo Orfini. "Dobbiamo ringraziare Giorgio Napolitano - ha detto - per l'altissimo senso dello Stato di cui anche oggi  ha dato prova. Il suo attaccamento alle istituzioni democratiche e al Paese si riflette pienamente nella decisione di rendere testimonianza spontanea. Tutto ciò è motivo di grande riconoscenza. Ma aver voluto accostare la più alta carica dello Stato ad una fase oscura della vita del nostro Paese è fonte di grande disagio e lascia sinceramente interdetti".

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