Francamente non ce n'eravamo accorti quest'estate che il 2014 sta risultando un anno estremamente caldo.
Poi è arrivato settembre, e soprattutto ottobre, con temperature in effetti desuete. A Roma, le "ottobrate" spesso sono caratterizzate da giornate in cui il clima è tra i più piacevoli dell'anno, con sole, cielo azzurro, e temperature gradevoli, né calde né fredde. Quest'anno l'equilibrio non è stato altrettanto ideale, tendenzialmente spostato sul caldo, e anche con diverse giornate di spiacevole scirocco.
Lo stesso scirocco che sta infastidendo questi primi giorni di novembre.
Sto parlando di Roma, che sappiamo quanto accaduto a Genova in particolare ma anche in altre città italiane, a causa delle cosiddette "bombe d'acqua" e l'esondazione di fiumi e torrenti.
Leggendo l'articolo che segue, e il parere degli esperti, il problema, al solito, è attribuito all'aumento generale della temperatura, che incide soprattutto sui mari. Un tempo gli stati d'allarme, con l'invito a restare a casa, li vedevamo pronunciati nei film e nei telegiornali che ci parlavano dei tornadi americani. Oggi a Roma le scuole erano chiuse, per ordine del Prefetto, e io non ho memoria di un provvedimento preventivo del genere causa temporali (a volte per la neve...che ancora però capita assai di rado da queste parti).
Ah, secondo il meteo, dopo un we migliore, la settimana prossima si replica...
Vento caldo e nubifragi
anche la prossima settimana
Leonard Berberi Prima la notizia buona: «Questa perturbazione si esaurirà tra oggi e domani». Poi quella cattiva: «La settimana prossima si replica, con tanta pioggia e vento». Quindi la previsione per l’intero novembre: «Sarà un mese caldo e umido».
Bernardo Gozzini, ricercatore del Cnr e direttore del consorzio toscano LaMMa, ha passato la giornata a controllare carte meteo e modelli matematici. Chiarisce che «in Italia si registreranno sempre più temporali intensi». Soprattutto per «il mare che ha una temperatura di circa due gradi oltre la media stagionale» e per «un 2014 che rischia di essere tra i cinque anni più caldi dal 1880 a oggi». Intanto, caldissimo lo è stato di sicuro il mese passato: secondo l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr) abbiamo assistito all’ottobre più caldo dal 1800: un’«anomalia» di +3,2 gradi rispetto alla media del periodo 1971-2000, che viene preso come riferimento per i confronti.
Ma che succede in questi giorni? «Quelli che vediamo sono gli effetti della bassa pressione atlantica che è passata attraverso la penisola iberica, si è “alimentata” a causa del vento dall’Africa e dell’umidità dovuta a un Mediterraneo più caldo, e ora si scarica sull’Italia non appena trova delle barriere come, in questo caso, le Alpi Apuane e gli Appennini», spiega Gozzini. «Si tratta di un evento che non si sposta velocemente ed è arrivato con qualche ora di ritardo rispetto alle previsioni».
La perturbazione «raggiungerà il Sud senza diminuire di intensità: l’aria calda continuerà ad arrivare dall’Africa e ad alimentare il fronte nuvoloso», continua l’esperto. È anche per questo che il Dipartimento della Protezione Civile ha valutato per oggi «criticità rossa» (il livello massimo) per rischio idrogeologico su buona parte di otto regioni: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Calabria e Sicilia.
«Per fortuna l’aria instabile si “chiuderà” su se stessa tra stasera e domani e avremo un fine settimana soleggiato quasi ovunque», prevede Gozzini. Ma non durerà. «Già domenica sera rivedremo lo stesso copione di questa settimana: vento caldo, piogge intense prima al Settentrione — soprattutto tra Liguria e Toscana — poi giù verso il Meridione». Dopo un ottobre abbastanza «secco» (-30% di precipitazioni rispetto alla media, calcola l’Isac-Cnr), «questo mese — al netto di novità atmosferiche — sarà caratterizzato da tanti giorni di pioggia, più di quanti ne abbiamo registrati negli anni passati», anticipa il direttore.
In parallelo, in Italia continuerà a fare più caldo del solito. «Mercoledì scorso a Firenze — dice Gozzini — abbiamo registrato una temperatura massima di 23 gradi, circa sette in più della media storica. Non è poco».
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