Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
martedì 9 dicembre 2014
IO SONO L'AVVOCATO GUIDO GUERRIERI
Nello scrivere recentemente ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/11/lultimo-libro-di-carofiglio-la.html ; http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/11/pensieri-sul-processo-eternit-la.html ) dell'ultimo libro di Carofiglio, La Regola dell'Equilibrio, ho registrato un vivace e anche divertente dibattito tra colleghi riguardo all'autore e al suo principale personaggio, l'avv. Guido Guerrieri. Sicuramente è curioso che un Pubblico Ministero (ex, visto che, scaduta l'aspettativa per il mandato parlamentare, Carofiglio ha dato le dimissioni dalla magistratura, dedicandosi a tempo pieno alla scrittura, anche in veste di docente) abbia scelto come proprio "eroe" un avvocato, visto lo scarso amore che regna tra le due categorie, e non solo per ragioni di contrapposizione processuale.
Oltretutto Carofiglio ha fama, presso chi l'ha conosciuto con la toga sulle spalle, di essere stato un fedele imitatore dei metodi dei pm di tangentopoli, uno insomma dalle manette facili pur di ottenere confessioni e/o informazioni dagli indagati. Guerrieri invece è, al di là del fatto professionale, un garantista. Dissociazione ? Resipiscenza dovuta a qualche rimorso dei tempi da pubblico accusatore ?
Io comunque sono tra quelli che rimasero affascinati dal romanzo d'esordio, "Testimone Inconsapevole". Credo che, un po' come spesso accade, le opere prime siano le più riuscite, e questo resti il libro migliore scritto da Carofiglio, che pure ha vinto con "Il passato è una terra straniera" il premio Strega ed è stato finalista allo stesso concorso letterario con "Il Silenzio dell'Onda". Gusti personali.
All'inizio provavo anche simpatia per l'uomo, ascoltato in una presentazione di un suo libro all'Auditorium di Roma e poi in uno spettacolo musico teatrale con la regia del fratello (il vero artista di famiglia). Sicuramente ha contribuito nella disaffezione il brutto episodio della querela da lui presentata contro un critico letterario, che aveva duramente commentato la sua prosa ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/09/carofiglio-scribacchino-mestierante-si.html), fatto che mi ha riportato alla mente il noto adagio popolare del lupo che perde il pelo...insomma, PM una volta, PM per sempre.
Certamente, nella fascinazione per il primo avvocato Guerrieri contò molto l'immedesimazione anagrafica. Non accadde solo a me, e la ragione è molto semplice : Guido Guerrieri è alla fine un personaggio accettabilmente comune, in cui non è difficile riconoscersi. Per chi fa l'avvocato poi c'è un elemento assolutamente ricorrente : fare questa professione quasi per sbaglio.
Per me fu così, ed ebbi un sussulto nel leggere queste righe :
" Mi ero iscritto a giurisprudenza perché pensavo di guadagnare tempo, visto che non avevo le idee troppo chiare. Dopo la laurea avevo pensato di guadagnare altro tempo andando a parcheggiarmi in uno studio legale, in attesa di chiarirmi le idee. Per alcni anni, dopo, avevo pensato che faceco l'avvocato in attesa di chiaririmi le idee. A poco a poco avevo anestetizzato le mie emozioni, i miei desideri, i miei ricordi, tutto".
A pensarci bene, qualche differenza, inevitabilmente c'era, che le esperienze non sono mai identiche, però la mia e quella che narrava Guerrieri si assomigliavano molto.
Il libro uscì nel 2002. Un annus horribilis biograficamente. Avete presente quando il piano razionale non comunica più con quello incosciente (che, inutile illudersi, nelle persone è SEMPRE quello prevalente ) ? Ecco, quella cosa lì.
E quindi immaginatevi l'effetto di pagine come :
"Allora il coperchio era saltato e dalla pentola erano venute fuori molte cose che non immaginavo e che non avrei voluto vedere. Che nessuno vorrebbe vedere. "Ogni uomo ha dei ricordi che racconterebbe solo agli amici. Ha anche cose nella mente che non rivelerebbe neanche agli amici, ma solo a se stesso, e in segreto. Ma ci sono altre cose che un uomo ha paura di rivelare persino a se stesso, e ogni uomo perbene ha un certo numero di cose del genere accantonate nella mente (Dostojevskij, Memorie del Sottosuolo)"
Non è bene quando quelle cose accantonate vengono fuori, Tutte insieme".
E ancora, verso la fine del libro, in un dialogo confessione con la ex moglie :
"Ricordi che dicevi che i conti prima o poi si pagano ?"
"Mi ricordo. E tu dicevi che saresti scappato via prima. Se volevano, potevano farti causa."
"Fra le varie cose che mi sono capitate c'è che non sono riuscito a scappare più, veloce come prima. Allora mi hanno preso e mi hanno fatto pagare quasi tutti gli arretrati. Non è stato molto divertente".
Il libro finisce bene, con una pagina molto bella di speranza.
Ma nell'anno 2002 quel libro era il MIO libro.
IO ero l'avvocato Guido Guerrieri.
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