sabato 3 gennaio 2015

OSTELLINO E LA FOLLIA DEI BUROCRATI ANTI CORRUZIONE

 

Torna il sabato di Piero Ostellino. In uno sfogo nel quale prende di mira varie cose (in particolare, un'informazione in effetti un tantinello servile al timoniere di turno...), evidenzio l'attacco alla creazione di un nuovo carrozzone burocratico con lo scopo assai velleitario di combattere la corruzione. Coi burocrati ??? Le volpi a guardia del pollaio....



Burocrazia anti-corrotti 
Un’amara illusione
di Piero Ostellino
 

Non si può neppure dire che giornali e tg di fine d’anno siano stati renziani, cioè servile propaganda del volontarismo parolaio del premier che continua ad annunciare riforme che non fa. Sono stati mussoliniani, manifestazione dell’irresponsabile ottimismo dell’Italia fascista che sbandierava una forza che non aveva. Questo nostro Paese non cambierà mai, gli vanno bene le cose come stanno: la doppia morale cattolica controriformista e quella comunista togliattiana filosovietica che chiama la tirannide libertà e l’arretratezza economica e sociale progresso.
   Questa è l’Italia che si fa coraggio, rifugiandosi nella retorica ogni volta che la machiavelliana «realtà effettuale» smentisce l’ottimismo consolatorio di chi non ha il coraggio di affrontare le molte ferite inferte al processo unitario, liberal-cavouriano, tradito, prima, dal fascismo, poi, dal pressapochismo progressista del secondo Dopoguerra. Ce la raccontiamo e ce la cantiamo, ingannandoci a vicenda; siamo machiavellici non avendo né ben letto né ben capito Machiavelli e restando fermi allo stereotipo del «fine che giustifica i mezzi», frase che Machiavelli non ha mai scritto né pronunciato, ma che serve, di volta in volta, a legittimare le false promesse di chi ci governa.
   Il 2015 non si apre con buoni auspici. Paghiamo il prezzo di una scuola e di un sistema informativo che non producono né conoscenza né spirito critico. Il lettore medio di quotidiani protesta se un giornalista critica il potere costituito. Lo scandalo romano ha mostrato che la (presunta) solidarietà della sinistra nei confronti dell’immigrazione era un affare per chi importava manodopera a basso costo per le cooperative: un caso per il quale è stata persino immaginata la presenza della mafia in luogo di ammettere che esso è stato il prodotto dell’occupazione delle istituzioni da parte dei partiti.
   È, allora, inutile e controproducente creare altri marchingegni burocratici per combattere la corruzione dilagante. Sarebbe sufficiente separare i soldi dai partiti. A produrre corruzione è l’eccessiva intermediazione politica. Se, invece di creare legislativamente nuovi carrozzoni burocratici contro la corruzione, destinati probabilmente ad accrescerla, rileggessimo ciò che è stato scritto sul pericolo di affidarsi (solo) alla Ragione; pericoli per altro amaramente sperimentati, nel Novecento (con il fascismo, il nazismo e lo stalinismo)?

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