mercoledì 21 gennaio 2015

RENZI E BERLUSCONI CONTRO TUTTI


Non so se è fegato vero o il coraggio della disperazione - a volte non è facile distinguerli - ma certo Matteo Renzi nei prossimi giorni sarà per molti, a sinistra e non solo, l'uomo che ha "inciuciato" (termine abominevole) con l'incarnazione stessa del Male, e cioè Silvio Berlusconi. Al Senato, dove al Premier sono venuti a mancare quasi 30 voti dei ribelli del suo partito, solo il soccorso azzurro ha consentito di approvare l'Italicum in salsa Espositum (dal nome del firmatario dell'emendamento decisivo, Stefano Esposito).  Renzino l'aveva detto a Bersani : io vado dritto, oltre questo non medio più. E così ha fatto. All'ex segretario, a rischio nuovo coccolone, la cosa non va giù perché, questa la sua accusa, il segretario ha preferito l'accordo con Berlusconi ( premio di maggioranza alla lista e liste parzialmente bloccate) rispetto a quello ventilato dalla sua minoranza, che ha riscoperto l'amore per le preferenze. 
Adesso la sfida si trasferisce ad altro tema ancora più delicato : l'elezione del Presidente della Repubblica. Se anche in questo caso non si raggiunge un compromesso ampio, che includa un nome che vada bena pure ai giacobini piddini, con invece l'elezione di un nome votato dai renziani e dai moderati del Parlamento, Forza Italia compresa, altro che terremoto politico.
Il nome di Matteo Renzi, che già constato far venire il mal di pancia a tanti conoscenti che ho sulla riva gauche, sarà a quel punto maledetto per tre generazioni come quello dell'uomo che si è incestuosamente legato al Cavaliere, resuscitandolo, e creando di fatto una nuova forza politica e una nuova maggioranza.
Andrà così ? Io non mi entusiasmo al fantacalcio figuriamoci alla fantapolitica, però, come potete leggere di seguito, il Partito della Nazione torna ad essere evocato, con suggestione crescente.






 

L’Italicum avanza al Senato, sì al “super canguro”. L’asse Renzi-Berlusconi stravolge gli equilibri

In Aula passa l’emendamento di Esposito che «blinda» il patto del Nazareno: cadono così 35 mila proposte. Bocciate invece le modifiche presentate dal senatore Pd Gotor
ANSA
Il senatore Pd Stefano Esposito e il ministro Maria Elena Boschi

 L’Italicum avanza al Senato. L’Aula dà il via libera all’emendamento Esposito, che conferma la linea Renzi sul voto alla lista e i capolista bloccati. Il cosiddetto “super canguro” passa con 175 sì, 110 no e 2 astenuti. Così cadono di fatto 35 mila proposte di modifica delle 47 mila presentate alla legge elettorale. Bocciati invece i due insidiosi emendamenti di Miguel Gotor, il senatore della minoranza Pd che in questi giorni ha guidato la fronda anti-Renzi. 
LA SVOLTA POLITICA  
Ma il dato chiave di questi due giorni è un altro: la nascita, almeno sulla carta, del “partito della Nazione”. Comprende il Pd renziano, i centristi di Area popolare (Ncd-Udc) e il grosso di Forza Italia. Il premier potrebbe infatti sostituire i voti della minoranza Pd con quelli berlusconiani. È vero, anche Forza Italia è spaccata. Ma gli azzurri ad aver votato contro l’emendamento Esposito sarebbero solo una quindicina. La conta di stamane al Senato sulla legge elettorale mette quindi il timbro politica sul patto del Nazareno. L’asse Renzi-Berlusconi si rafforza e tiene sull’asticella dei 170 voti.  
IL PREMIER CANTA VITTORIA  
Nel Pd la tensione resta. Dei 29 firmatari del documento della minoranza sulla legge elettorale hanno votato a favore di Gotor in 26. «Escano dal Pd», tuona Esposito in una video intervista a La Stampa. Bersani riunisce 140 parlamentari della minoranza e avverte: «Renzi lo sa benissimo, c’era una possibile mediazione sull’Italicum e loro non hanno voluto mediare. Ora spetta a lui dire se si può partire dall’unità del Pd». Ma il premier da Davos canta vittoria: «L’Italia va avanti, chi prova a interrompere tutte le volte il percorso delle riforme possiamo dire che, per il momento, non ce la fa». E i voti di Forza Italia? Renzi fa spallucce: «L’Italia va avanti, chi prova a interrompere tutte le volte il percorso delle riforme possiamo dire che, per il momento, non ce la fa». 
LO SCENARIO  
Ora che succede? La maggioranza cambia? «Non sono escluse novità anche nel centrodestra - dice Lorenzo Cesa dell’Udc uscendo dal Senato - che in prospettiva potrebbe unirsi dentro la stessa lista come avviene in Francia con l’Ump». Di certo ieri è stata una delle giornate più significative nella storia della Seconda Repubblica. Gli elementi di novità sono tre:  
1) Il presidente del Consiglio ha preferito chiedere soccorso sulla fondamentale legge elettorale a Silvio Berlusconi, che glielo ha concesso  
2) Matteo Renzi si preparata a sostituire i voti dei dissenzienti del Pd con quelli di un partito di opposizione  
3) Il Pd e Forza Italia si sono ritrovati divisi al proprio interno da una frattura più profonda che in passato. 
IL NODO QUIRINALE  
Il tutto avviene alla vigilia di una settimana chiave che porterà all’inizio delle votazioni per eleggere il capo dello Stato.Dal 29 gennaio si aprirà quindi un duello senza precedenti nella storia della Repubblica: il capo del governo e l’ex capo dell’opposizione uniti contro il “resto del mondo”.

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