Il questore d'Angelo ha ragione nel dire che la sua priorità è la sicurezza delle persone, e che ordinare una carica contro i 1000 hooligans olandesi scatenati a Piazza di Spagna avrebbe comportato conseguenze imprevedibili per gli sfortuati passanti presenti sul luogo.
La domanda piuttosto è su come quei 1000 ci siano arrivati in pieno centro!
Leggo che questi del Fejienord sono tristemente famosi per il loro vandalismo, e quindi ritengo che sarebbe stato fondamentale un intervento preventivo, finalizzato a prenderli in consegna alle stazioni e all'aeroporto, isolarli, portarli allo stadio e poi di nuovo ai mezzi di trasporto. Roma la vedevano in un'altra occasione, da soli o con le famiglie, non in compagnia dei teppisti pari loro.
Parlo col senno di poi ? Fino ad un certo punto, visto che, come detto, questa teppaglia si è conquistata la celebrità facendo in giro anche dei morti.
E poi io posso permettermi di ragionare DOPO, sono il Questore ed il Prefetto che, per mestiere, devono farlo PRIMA.
Apprendo poi che i danni alla Barcaccia sarebbero irreparabili (speriamo sia una drammatizzazione di esperti comprensibilmente arrabbiati) e che il governo olandese abbia già detto che lui non risponde dei vandalismi dei suoi cittadini (ci daranno una mano a individuare i responsabili, cui poi, se vorremo perdere tempo, chiedere il risarcimento). Giuridicamente è una posizione anche comprensibile, mentre sul piano dell'unità e quindi della solidarietà europea, a mio avviso, assolutamente no.
Ma ormai gli esempi di come questa Unione sia un essere molto mal riuscito sono diventati fin troppi.
Chissà se ancora gira la barzelletta degli erasmus che formano i nuovi cittadini d'europa...
«Alla Barcaccia lesioni irreparabili
Non tornerà più quella di prima»
ROMA «È stato un gesto volontario che lascerà segni permanenti, oserei dire che si è trattato dello stupro di una delle cinque piazze più importanti del mondo», così Claudio Parisi Presicce, soprintendente capitolino ai Beni culturali, definisce i danni subiti dalla fontana del Bernini (padre e figlio). Ieri pomeriggio l’acqua è tornata a zampillare nella Barcaccia, tra gli applausi dei romani accorsi a vedere la fontana. Il pezzo staccato a colpi di bottiglia, 10 centimetri per 3, è stato rimesso a posto dai restauratori capitolini, ma non sarà possibile sistemare le 110 scheggiature, provocate dai colpi di bottiglia, dai calci alla vasca e alle sculture. «Sono micro abrasioni dove il marmo si è polverizzato — continua Presicce — e non sono più recuperabili, sul travertino sono stati sferrati colpi con notevole violenza». Nella vasca ci sono anche le tracce di un petardo che si è spento sul marmo lasciando un segno nero come tatuato e di una bomba carta, «spegnendo hanno sfiatato e macchiato il marmo», spiegano gli operatori addetti alla ripulitura. «I primi interventi di restauro, pulitura e manutenzione straordinaria — conclude il sovrintendente — sono costati entro i 10mila euro. Ma bisogna ora quantificare il danno d’immagine alla città e soprattutto il danno provocato dal deperimento del monumento, che non è più quello di prima » .
M.R.S.
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