mercoledì 18 marzo 2015

VINCE NETANYAHU. NON PROPRIO UNA BUONA NOTIZIA PER LA PACE IN PALESTINA

 

Normalmente sono contento quando , in generale, vince la "Destra", essendo un liberale e quindi preferendo una società non guidata dai socialisti (di cui apprezzo le istanze egualitarie, ma sui punti di partenza, non quelli di arrivo, e comunque normalmente dissentendo sul modus di realizzarla, quell'uguaglianza). Però, nelle elezioni israeliane, confesso che confidavo nella vittoria di Herzog. Considero Netanyahu un ostacolo per provare a raggiungere in quelle terre dilaniate un compromesso accettabile tra ebrei e palestinesi, e le ultime frasi attribuitegli in campagna elettorale, finalizzate a recuperare il leggero svantaggio attribuitogli dai sondaggi (toppano pure lì..., compreso negli exit poll, che davano i due contendenti alla pari, laddove la vittoria è stata netta !) puntando a fare il pieno degli elettori di destra, non sono certo rassicuranti. Parlare di conservazione dello status quo territoriale (con gli insediamenti realizzati e magari da realizzare ancora), di Gerusalemme non divisibile, di sostanziale negazione di uno Stato Palestinese, sarà stato anche fatto per solleticare la pancia dell'elettorato conservatore più radicale (evidentemente numeroso...), però non promette nulla di buono per le sempre complicate speranze di pacificazione di quei due popoli. Peraltro, può essere  che non sia stato questo l'asso vincente di Netanyahu, bensì il suo essere più credibile sul piano della sicurezza, ovviamente tasto sensibilissimo della società israeliana. Magari la maggior parte degli israeliani non si fidano, come Obama, dell'Iran, e non hanno quindi dato credito ad Herzog che si professa un estimatore dell'attuale presidente USA. Non è un caso che quest'ultimo sia descritto assolutamente contrariato dall'esito del voto.
Pare che nel 2015 gli elettori non si stiano comportando bene...E' successo in Grecia, ora in Israele , chissà se domani in Spagna...
'Sta democrazia in effetti è un problema....

L'articolo che segue è del bravo Maurizio Molinari, corrispondente per la Stampa da Gerusalemme, giornalista moderato e ragionante.


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Sorpresa Israele, Netanyahu vince le elezioni

Si va verso un governo di destra. Herzog ammette la sconfitta, terza la Lega Araba
La gioia dei sostenitori di Netanyahu

Corrispondente da Gerusalemme
Sorpresa Netanyahu in Israele. Con la conta dei voti elettorali arrivata al 99 per cento il suo Likud conquista 30 seggi mentre il centrosinistra di Isaac Herzog e Tzipi Livni si ferma a 24. È un risultato che consente al premier di parlare di «solida vittoria» invocando la formazione di «un forte governo per garantire sicurezza e welfare a tutti i cittadini». Esulta Naftali Bennett, principale alleato di Netanyahu e leader della «Casa Ebraica», «un grande giorno per la destra israeliana».  
I nemici, la moglie Sara, l’archeologia: 7 cose da sapere su Netanyahu  
Il rivale «Campo Sionista» ammette l’amarezza del momento. «Questa non è una mattina facile per noi e per tutti quelli che ci hanno sostenuto», affermano Herzog e Livni in un comunicato scritto nel quale promettono di «continuare a batterci alla Knesset assieme ai nostri alleati per i valori in cui crediamo». Il leader del centrosinistra si è congratulato per telefono con Netanyahu per la «chiara vittoria». La sconfitta del fronte delle sinistre porta Zahava Galon, leader del partito “Meretz”, a dimettersi dalla carica.  
Ieri sera gli israeliani erano andati a dormire con gli exit poll che indicavano un testa a testa fra Likud e centrosinistra ma questa mattina la situazione è ben differente: la vittoria di Netanyahu è fuori discussione, resterà al governo del Paese con una coalizione di partiti di destra e religiosi. La terza forza politica del Paese è la lista unita dei partiti arabi con 14 seggi, seguita dai laici di “Yesh Atid” di Yair Lapid con 11, la novità di “Kulanu” di Moshe Kachlon con 10, la “Casa Ebraica” di Naftali Bennett con 8, i religiosi di “Shas” con 7 e dell’“Unione della Torà” con 6, “Israel Beitenu” del ministro degli Esteri Avigdor Lieberman con 6 e il “Meretz” con 4.  
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Netanyahu promette che formerà il suo nuovo governo «di centro-destra», e non di unità nazionale come avrebbe voluto il presidente Reuven Rivlin, «entro due/tre settimane». «Il premier ha parlato con tutti i leader dei partiti che entreranno nella nuova coalizione», spiega il Likud in una nota. Spetterà ora a Rivlin, come prevede la legge, affidare l’incarico al candidato che ha maggiori chance di formare un governo. Intanto arriva la prima reazione dell’Autorità nazionale palestinese: «Ci interfacceremo con qualunque governo che rispetterà le convenzioni internazionali».

2 commenti:

  1. è ora che per i palestinesi, arrivi la "soluzione finale2. solo allora potrà esserci pace

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    1. Nora, io spero che la tua sia una battuta di pesante ironia. Nessun vero amico di Israele - e io mi reputo tra questi - potrebbe mai evocare uno scenario simile, che è quello peraltro dal quale gli ebrei in Palestina si devono difendere da quando sono nati come Stato.

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