mercoledì 17 giugno 2015

LA GRECIA ALZA I TONI : CREDITORI CRIMINALI ! BLUFF O ROTTURA ORMAI INEVITABILE ?

 

Ho una curiosità : da qualche settimana Danilo Taino, bravo giornalista del Corriere della Sera che aveva seguito finora la vicenda greca, non scrive più una riga al riguardo. Siccome era piuttosto severo nei confronti di Tsipras e Varoufakis - specie con quest'ultimo - mi è venuto il sospetto che a via Solferino sia giunta qualche telefonata di protesta che l'Editore non ha voluto ignorare. Si tratta solo di una ipotesi, magari Taino è solo in ferie...
Intanto però la querelle si aggroviglia sempre peggio, i toni si fanno sempre più aspri, e all' insulto pesante che Tsipras avrebbe rivolto (uso il condizionale perché mi sembra quasi impossibile che il premier greco abbia proprio usato il termine "criminali" !!) ai creditori, non so se l'FMI o in generale, replica duramente Junker "invitando" i governanti greci a dire la verità sulle effettive proposte della comunità europea.  Questione sollevata pochi giorni fa da Maurizio Ferrera ( post http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/06/le-cose-che-tsipras-non-dice-anche.html ) sul Corriere, ricordando che le pensioni che Tsipras difende, per esempio, sono quelle baby, quelle scandalose in voga anche da noi fino a non molto tempo fa e ora abolite. Bene la Grecia deve fare la stessa cosa.  Parimenti, i greci sono tornati ad assumere nel pubblico, senza avere i soldi per quegli stipendi aggiuntivi...
E così via. Se non si trattasse di problemi gravi, sia per la popolazione greca che per il futuro dell'assetto europeo, prevarrebbe la curiosità di andare a vedere le carte di questa drammatica partita a poker.
 


Il Corriere della Sera - Digital Edition

Tsipras accusa il Fondo monetario: criminali 
 
Sempre più ridotte le speranze di intesa all’Eurogruppo domani. 
Il differenziale Btp-Bund a 160 poi giù a 153 
Juncker accusa : non vogliamo alzare l’Iva su medicinali e elettricità,
è Atene che non racconta la verità 
 
 
DALLA NOSTRA INVIATA LUSSEMBURGO Accuse e contro accuse tra debitori e creditori. La Grecia rischia la bancarotta e i toni si alzano in attesa della riunione di domani dell’Eurogruppo che porterà a Lussemburgo i 19 ministri dell’Economia e delle Finanze dei Paesi che hanno adottato la moneta unica, il presidente della Bce Mario Draghi e la direttrice del Fmi Christine Lagarde, le tre istituzioni che hanno in mano il debito di Atene. Il premier greco Alexis Tsipras ha accusato il Fondo monetario internazionale di avere «una responsabilità criminale per la situazione in cui versa la Grecia». E ha accusato i creditori internazionali di voler «umiliare non solo il governo ma anche il popolo greco». «L’insistenza su un programma di tagli che ha fallito e su misure che non possono essere accettate non è solo sbagliato — ha detto Tsipras intervenendo davanti ai deputati del suo partito Syriza — ma probabilmente serve anche a fini politici e per un piano teso ad umiliare il governo e il popolo greco».
Una linea che non è piaciuta al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, da giorni «deluso» dal comportamento «doppio» di Atene nelle trattative delle settimane scorse: «Non mi interessa del governo greco, ma del popolo greco e soprattutto dei più poveri — ha detto Juncker —. Penso che le trattative con la Grecia sarebbero più semplici se i greci dicessero la verità su quello che la Commissione propone».
Atene mantiene la linea dura. Se ha aperto sull’avanzo primario, continua a considerare non ricevibili le proposte di riforma del sistema delle pensioni, del mercato del lavoro e dell’Iva. I creditori, da parte loro, non sono disposti ad accordare ulteriori aiuti senza un impegno sulle riforme. La trattativa è ferma: «Purtroppo, c’è poco di nuovo da riferire» ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che ha anche aggiunto di stare «concentrando tutte le mie forze nel contribuire a garantire che le tre istituzioni trovino una soluzione insieme con la Grecia». Tutti dicono che non vogliono un’uscita di Atene dall’euro. Lo stesso Draghi lunedì durante un’audizione al Parlamento europeo ha invitato gli attori protagonisti del negoziato — creditori e Grecia — a «percorrere un ulteriore miglio» ma ha anche detto che ora la palla è nel campo di Atene. I greci però l’hanno rimandata nella metà avversaria: ieri il ministro delle finanze Yanis Varoufakis in un’intervista allo Spiegel diceva di «chiedere a Frau Merkel se ci sarà un accordo questa settimana».
In questo gioco al rimbalzo è circolata anche la voce che potrebbe essere convocato un summit straordinario dei capi di Stato e di governo per evitare il default della Grecia. A fine giugno Atene deve rimborsare al Fondo monetario internazionale 1,6 miliardi di euro e in quella data scade anche il programma di aiuti in corso che era stato esteso a febbraio in attesa di un nuovo accordo.
Intanto la Banca centrale europea ha fatto sapere che continuerà a fornire i prestiti di emergenza Ela alle banche elleniche finché la Grecia non farà bancarotta. I mercati sono cauti, a risentire delle tensioni è stato lo spread Btp/Bund che in giornata ha toccato i 160 punti per poi chiudere a 153. Occhi puntati sul prossimo faccia a faccia tra Atene e i creditori domani all’Eurogruppo .

Francesca Basso

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