giovedì 11 giugno 2015

NATO : RISPETTARE GLI OBBLIGHI DELL'ALLEANZA ? ANCHE NO

 

Non mi stupiscono i risultati di uno studio sondaggistico che rivela come gli europei sarebbero  per la maggioranza refrattari a dare seguito agli obblighi sanciti dall'appartenenza all'alleanza atlantica.
In caso di attacco ad uno dei paesi facenti parte della Nato, è previsto l'intervento militare a difesa dello stesso. Capirai, con l'aria che tira al Cremlino e la verosimile tentazione di Putin di riprendersi i paesi baltici, riproducendo lì la situazione critica dell'Ucraina, non è nemmeno un'ipotesi così fantascientifica. Se Lettonia, Lituania e/o Estonia venissero invase da truppe "non meglio identificate", perché prive di bandiere, simboli e mostrine, comunque l'Occidente dovrebbe intervenire e mandare stavolta mezzi e soldati, non limitandosi alle solite sanzioni economiche (peraltro anche quelle malviste, per motivi di cassa).
Questo secondo gli impegni, che, appunto, in pochi sono disposti a rispettare, e non solo per problemi di interessi economici (sotto uno specchietto con una sintesi dei vari affari tra paesi europei e Russia), ma, diciamolo, anche un po' per viltà.
Comunque, del caso, la Germania, tra le nazioni dove si registra la maggiore reticenza (quasi il 60% secondo il sondaggio), potrà sempre ricorrere agli amici italiani per trovare un cavillo diplomatico-giuridico per giustificare il non rispetto del patto.
Nel caso però sarà opportuno che i tedeschi smettessero di indicarci come i "soliti traditori", visto che entrerebbero a far parte del poco commendevole club.



La difesa collettiva della Nato?
L’Europa è spaccata


La maggioranza dei tedeschi, degli italiani e dei francesi sono diffidenti all’idea di usare la forza militare per soccorrere gli alleati nella Nato dalla Russia, come previsto dall’articolo 5 della carta della Nato sulla difesa collettiva. È il dato che emerge da un sondaggio del Pew Research Center condotto in dieci Paesi europei, che manda un messaggio poco rassicurante ai Paesi Baltici. La Germania è il Paese in cui c’è più scetticismo, con il 58% contrario (e solo il 38% favorevole) a un intervento militare se la Russia avviasse un conflitto contro uno degli alleati. Subito dopo arrivano l’Italia, con il 40% dei favorevoli e il 51 % dei contrari e la Francia (47% favorevoli e 53% contrari). Gli Stati Uniti, invece, seguiti dal Canada, sono il Paese più aperto a sostenere gli alleati se attaccati. Il 56% degli americani è favorevole a usare la forza militare, il 37% contrario. Fra gli europei, i più aperti sono la Gran Bretagna (con il 49% degli intervistati) e la Polonia (48%): sette su dieci polacchi considerano infatti la Russia una minaccia per i Paesi vicini. Il sondaggio mostra anche che gli americani e gli italiani sono i meno disposti a inviare aiuti economici all’Ucraina .

 

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