Tartassato ieri sera dagli sms di un per altri versi carissimo amico che invece di godersi Real - Barcellona preferiva il trespolo per imbufalirsi nel vedere Catania - Juve, stamane ho chiesto al mio amico edicolante di poter vedere la prima pagina del Corriere dello Sport (che non compro, preferisco i fumetti d'autore), visto che alla Domenica Sportiva non avevo sentito raccontare questa partita scandalosa, con la solita Juventus favorita e ladrona (io la partita, come da tradizione, non l'ho vista. Non lo faccio mai), ma magari la RAI è anch'essa affetta da sudditanza psicologica. Ebbene, nemmeno sul Corriere dei giallorossi ho trovato urla e strepiti, né in prima pagina, né in cronaca (ancorché si accenni, nell'angolo dedicato alla moviola, che l'arbitro sarebbe stato indulgente con Chiellini). Insomma niente gol in fuorigioco, niente rigori negati o regalati...senza contare che, in una brutta partita, che ormai nel calcio italiano mi sembra la regola, la Juve 5-6 occasioni da gol le ha avute mentre il Catania nessuna, tanto è vero che Storari nelle pagelle è senza voto. Insomma nessuna traccia della "farsa" e dell'"arbitraggio scandaloso" che mi erano stati premurosamente segnalati la sera prima ( ah, gli sms denigratori sulla Juve sono gli UNICI che ricevo dall'utente e amico in questione, che se no sono sempre io a chiamare, e certo non per il calcio, argomento che mi guardo bene dal trattare per tutela dell'affetto esistente).
La sensazione è che nonostante gli 11 punti di distacco ( do per scontata la vittoria della Roma col Parma, soltanto perché giocano in casa), le partite che diminuiscono, il basso livello del campionato per cui la possibilità di passi falsi è sempre presente (ovvio), ma più ridotta rispetto ad altri tempi dove anche le squadre medie avevano un più alto tasso qualitativo, lo stesso Garcia che dice, sicuramente per provare a far calare la concentrazione degli inseguiti, ma anche per realismo, che lo scudetto "è andato", i talebani romanisti sono lì che sperano e gufano. Per carità ognuno passa il tempo come meglio crede, però a volte ci va di mezzo la salute...
La prossima volta io mi sintonizzerei sulla Spagna...
A conferma di quanto sopra, riporto il servizio del Corriere dello Sport, che certo non può essere tacciato di essere amico della Signora (anzi...)
Tevez! Juve padrona. Lo scudetto si avvicina
Gol dell’argentino, la squadra di Conte vince 1-0 a Catania e torna a +14 sulla Roma. Espulsi Conte, Maran e Bergessio
CATANIA – Spietata e letale, la Juve passa anche a
Catania e si avvicina sempre di più al suo terzo scudetto consecutivo.
Anche in una serata non troppo ispirata, con le fatiche di coppa nelle
gambe e un po’ di turnover in campo, la squadra di Conte trova la
giocata del campione per vincere e continuare la solitaria corsa in
testa alla classifica. Un lampo di Tevez nella ripresa basta ai
bianconeri per battere il Catania e rispondere al successo della Roma a Verona. Sesta vittoria di seguito
in campionato e vantaggio sui giallorossi che torna a quattordici punti
quando mancano ormai solo nove gare alla fine del campionato (dieci per
la squadra di Garcia). Per i siciliani, invece, una sconfitta che
conferma l’ultimo posto in classifica.
ESPULSI CONTE E MARAN - Conte decide di far riposare Buffon, Asamoah e Llorente. In campo Storari e Isla, con Lichtsteiner sulla fascia opposta. In avanti c’è la coppia Tevez-Osvaldo. In difesa invece le scelte obbligate visti i forfait di Barzagli e Ogbonna: gioca il trio Caceres-Bonucci-Chiellini. A centrocampo, con Pogba squalificato e Marchisio out, spazio a Padoin accanto a Pirlo-Vidal. Anche Maran scommette sul 3-5-2, puntando su Bergessio e Barrientos in avanti e sulla qualità di Lodi in mezzo al campo. Uno schieramento equilibrato e aggressivo che cerca di mettere subito pressione sui bianconeri. La gara è tesa e vibrante. Nella prima mezzora l’arbitro Damato tira fuori tre cartellini gialli ed espelle dalle panchine Conte e Maran per proteste. La Juve resta coperta, non rischia e quando può cerca l’affondo. Al 34’ Osvaldo si presenta davanti ad Andujar e tenta la grande giocata colpendo la palla di tacco. La mira però è sbagliata.
DECIDE TEVEZ - Osvaldo è protagonista anche in avvio di ripresa con un’altra occasione sprecata da ottima posizione. La panchina juventina si dispera. Il Catania ringrazia e prova ad accelerare. Bergessio, però, è sempre ben controllato da Bonucci e Chiellini, supportati da un Caceres preciso e attento. La squadra di Conte sembra accusare un po’ di stanchezza e cerca di gestire la gara abbassando i ritmi di gioco. In avanti è sempre l’ex attaccante della Roma il più attivo. Al 12’ si esibisce in una rovesciata in piena area che sfiora la traversa. 2’ dopo questa volta Osvaldo si fa perdonare gli errori precedenti. Perfetta la sponda di testa per Tevez che controlla la palla, entra in area e in diagonale batte Andujar. Conte è soddisfatto e dalla tribuna indica il cambio. Fuori l’attaccante azzurro, dentro lo spagnolo Llorente. Poco dopo anche Isla lascia il posto ad Asamoah. Maran prova a cambiare per dare una scossa ai suoi. Fuori Bellusci, dentro Leto per uno schieramento più offensivo. Con il passare dei minuti il Catania si innervosisce e al 22’ Bergessio viene espulso per doppia ammonizione. Per la Juve è un gran regalo. Nel finale Tevez manca per poco la doppietta. Entra Giovinco, poi inizia la festa.
ESPULSI CONTE E MARAN - Conte decide di far riposare Buffon, Asamoah e Llorente. In campo Storari e Isla, con Lichtsteiner sulla fascia opposta. In avanti c’è la coppia Tevez-Osvaldo. In difesa invece le scelte obbligate visti i forfait di Barzagli e Ogbonna: gioca il trio Caceres-Bonucci-Chiellini. A centrocampo, con Pogba squalificato e Marchisio out, spazio a Padoin accanto a Pirlo-Vidal. Anche Maran scommette sul 3-5-2, puntando su Bergessio e Barrientos in avanti e sulla qualità di Lodi in mezzo al campo. Uno schieramento equilibrato e aggressivo che cerca di mettere subito pressione sui bianconeri. La gara è tesa e vibrante. Nella prima mezzora l’arbitro Damato tira fuori tre cartellini gialli ed espelle dalle panchine Conte e Maran per proteste. La Juve resta coperta, non rischia e quando può cerca l’affondo. Al 34’ Osvaldo si presenta davanti ad Andujar e tenta la grande giocata colpendo la palla di tacco. La mira però è sbagliata.
DECIDE TEVEZ - Osvaldo è protagonista anche in avvio di ripresa con un’altra occasione sprecata da ottima posizione. La panchina juventina si dispera. Il Catania ringrazia e prova ad accelerare. Bergessio, però, è sempre ben controllato da Bonucci e Chiellini, supportati da un Caceres preciso e attento. La squadra di Conte sembra accusare un po’ di stanchezza e cerca di gestire la gara abbassando i ritmi di gioco. In avanti è sempre l’ex attaccante della Roma il più attivo. Al 12’ si esibisce in una rovesciata in piena area che sfiora la traversa. 2’ dopo questa volta Osvaldo si fa perdonare gli errori precedenti. Perfetta la sponda di testa per Tevez che controlla la palla, entra in area e in diagonale batte Andujar. Conte è soddisfatto e dalla tribuna indica il cambio. Fuori l’attaccante azzurro, dentro lo spagnolo Llorente. Poco dopo anche Isla lascia il posto ad Asamoah. Maran prova a cambiare per dare una scossa ai suoi. Fuori Bellusci, dentro Leto per uno schieramento più offensivo. Con il passare dei minuti il Catania si innervosisce e al 22’ Bergessio viene espulso per doppia ammonizione. Per la Juve è un gran regalo. Nel finale Tevez manca per poco la doppietta. Entra Giovinco, poi inizia la festa.
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