lunedì 22 giugno 2015

QUANTI SONNI PIACEVOLMENTE TURBATI DA MALIZIA. UN SALUTO A LAURA ANTONELLI

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Ebbene lo confesso : sono uno dei tanti adolescenti che hanno avuto i sonni piacevolmente turbati dalla cameriera tutto fare di casa La Brocca. Quando il film Malizia usci, nel 1973, non avevo ancora 14 anni e mi rammaricai alquanto della cosa. Ma erano sufficienti le poche scene delle anteprime dell'Anicagis per accendere la fantasia, e credo che in quell'occasione nacque la mia - assolutamente comune e banale - passione per i reggicalze e l'odio più assoluto per l'inventore del collant, cui auguro una permanente presenza nel girone più vicino a Belzebu' ! 
Scherzi a parte, mi è dispiaciuto leggere della morte di Laura Antonelli, a 73 anni, da sola, nella sua casa a Ladispoli. 
I suoi ammiratori e i lettori dei settimanali che seguono i personaggi dello spettacolo conoscono le sue traversie, iniziate con il famoso arresto ( un gusto assoluto quello delle manette, specie se l'arrestato è famoso...) a Cerveteri, nel 1991, per il rinvenimento nella sua casa di cocaina. Antonelli fu poi assolta, per la nota legge che non puniva i consumatori e l'attrice non era una spacciatrice. Ci fu poi la  questione dell'intervento chirurgico andato male, con deturpamento del volto della Antonelli e conseguente causa durata quasi un decennio. Significativo, e istruttivo, per chi volesse seguirne le orme, che, pur perdendo il giudizio, la Antonelli si vide poi riconoscere un congruo risarcimento del danno per l'eccessiva durata del processo, che le aveva procurato gravi sofferenze psichiche. Attenzione però, per avere il riconoscimento di una cifra significativa (108.000 euro) la Antonelli dovette rivolgersi alla Corte Europea dei diritti dell'uomo, ché i nostri giudici, di solito avari in queste cose, per motivi forse non scollegati dal fatto che un loro ruolo non piccolo sulla durata irragionevole ce l'hanno..., le avevano liquidato un decimo !
Insomma, dopo un paio di decenni luminosi, Laura Antonaz (questo il suo vero nome, era istriana) ne ha conosciuti altrettanti assai bui.
Mi dispiace, così come mi colpiva e mi colpisce la sua solitudine, dopo lustri di successo e celebrità.
Che ti sia lieve la terra Laura. 








È morta l’attrice Laura Antonelli, diva sexy e tormentata 

Laura Antonelli, alla nascita Laura Antonaz, era nata a Pola il 28 novembre 1941



È morta a Ladispoli, vicino Roma, l’attrice Laura Antonelli. Secondo quanto si è appreso, a dare l’allarme stamattina intorno alle 8.30 è stata la donna delle pulizie che l’ha trovata per terra in casa. Arrivati nell’abitazione gli operatori del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Istriana di nascita, per 20 anni è stata protagonista di commedie erotiche e film comici. La sua prima parte importante risale al 1969 con “Venere in pelliccia” ma la pellicola viene censurata e bloccata. Nel 1971 recita in “Il merlo maschio” e nel 1973 è la sexy cameriera in “Malizia”. 

Negli Anni ’80 partecipa ad altre produzioni come “Grandi magazzini”, “Viuuuletemente mia, “La Venexiana”. Poi ancora in tv con alcune miniserie “Gli indifferenti” e “Disperatamente Giulia”. Il 27 aprile del 1991 l’episodio che cambia la sua vita: i carabinieri la arrestano in seguito al ritrovamento di 36 grammi di cocaina nella sua villa di Cerveteri. È l’inizio di un lungo declino. In primo grado viene condannata a 3 anni e 6 mesi di carcere. Nel 2000 viene assolta in Appello in quanto “consumatrice” ma non “spacciatrice”. La sua carriera però è ormai compromessa. E l’ultima apparizione in “Malizia 2000” finisce in un flop con strascichi giudiziari. La Antonelli fa causa alla produzione dicendo di essere stata costretta a trattamenti di chirurgia estetica. La sentenza arriverà dopo 13 anni con il mancato risarcimento.  

Nel frattempo le sue condizioni di salute peggiorano arrivando anche al ricovero per il precario equilibrio psichico. Poi ancora una causa al ministero di Grazia e Giustizia per danni causati dalla lentezza del processo che nel 2006 le riconosce un risarcimento di 100 mila euro per danni di salute e immagine. N el 2013 Simone Cristicchi le dedica una canzone dal titolo “Laura” perché «la sua vicenda mi ha toccato molto. Una donna, peraltro scagionata da una sentenza che le ha levato di dosso le accuse, che ha patito mille sofferenze per colpa della morale comune che ci mette un secondo a metterti in croce».

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