lunedì 22 giugno 2015

LIBERISMO (SELVAGGIO) ? VERAMENTE LO CERCANO DALLA SCIARELLI... PIERLUIGI BATTISTA, UNO DI NOI.

 

Il Garantista ha festeggiato un anno qualche giorno fa. Io c'ero ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2014/06/in-barca-velo-contromano-la-sfida.html ) alla presentazione su un barcone del Tevere a Roma da parte di Piero Sansonetti, ho fatto e faccio un gran tifo per questo foglio (giornale...sembra sempre più difficile dirlo), che acquisto regolarmente (se arriva in edicola...). Questo perché sposo in modo convinto la linea editoriale che difende lo Stato di Diritto, le garanzie, il giusto processo, contro il giustizialismo per lo più imperante.
Dopodiché si tratta di un quotidiano di sinistra, per quanto dia spazio a Polillo e Cazzola, giornalisti non socialisti, aderente alla vulgata del "liberismo selvaggio" imperante in Europa e particolarmente (???) in Italia.
Francamente, per chi è liberale, questo arretramento dello Stato dall'economia per lasciare mano libera al Mercato e all'imprenditoria privata, limitandosi alla sorveglianza del rispetto delle regole (finalizzate per esempio ad evitare posizioni dominanti, la formazione di cartelli, l'osservanza delle norme a tutela della sicurezza del lavoro e dell'ambiente), non si è proprio MAI visto, e quindi faccio fatica a seguire il pensiero di Sansonetti, e degli altri come lui, in materia.
Anche la resistenza all'accoglienza senza limiti - o quasi - degli immigrati sarebbe figlia del liberismo selvaggio...
Mah...francamente mi sembra una narrazione fantastica, poco o punto rispondente alla realtà.
In merito, propongo l'efficacissimo elzeviro di Pierluigi Battista (noterete che, rispetto al solito, è TUTTO evidenziato, il che la dice lungo sul grado di condivisione), dedicato proprio alla leggenda del liberismo selvaggio.
Conciso ma efficace.





L’incredibile leggenda del liberismo (selvaggio) 
Pierlugi Battista
 

Un giorno qualcuno racconterà come e quando sia nata la leggenda, spacciata per realtà incontrovertibile, del dominio in Italia del «liberismo» (selvaggio). Si legge l’inchiesta di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sul Corriere e si apprende che le partecipate a Roma fanno spendere un sacco di quattrini, sprecano risorse pubbliche, regalano livelli di inefficienza paurosa, ma hanno un numero di addetti che la più grande industria privata italiana nemmeno si sogna
La mano pubblica ha creato voragini: ma la colpa è del liberismo (selvaggio). 
 L’assistenzialismo clientelare è il vero motore dell’economia della corruzione, dello spreco, dello stato comatoso delle nostre finanze pubbliche: ma la colpa è del liberismo (selvaggio). 
Lo Stato allunga i suoi tentacoli ovunque, portando inefficienza e scialo di denaro: ma la colpa è del liberismo (selvaggio). Se l’Atac ha un numero spropositato di addetti che finanziamo con un sistema fiscale da incubo, e fornisce un servizio pessimo, autobus vecchi e maleodoranti, pochi, incivili, indegni di una città, di chi è la colpa? Ma naturalmente del liberismo (selvaggio).
   La mano pubblica arriva dappertutto, in Italia: che strano liberismo (selvaggio). I conti pubblici non reggono più perché i Comuni sono diventati delle centrali di smistamento di lavoro, corruzione, appalti di discutibile linearità e trasparenza. Ma la colpa è del liberismo (selvaggio). 

 L’Italia è l’unico caso di liberismo in cui la pressione fiscale tocca vertici paurosi, con le imprese che arrivano a pagare allo Stato il 70 per cento dei loro leciti introiti, qualcosa che assomiglia alla rapina di Stato, ma tutti dicono che la colpa è del liberismo. Anche in Grecia, la colpa della bancarotta (dello Stato) è colpa del liberismo selvaggio.  
Tutti si rivolgono allo Stato per riceverne appoggi, erogazioni incontrollate, sostentamenti, fiumi di denaro pubblico spremuto con una tassazione di stampo sovietico, ma la colpa è del liberismo (selvaggio).
 A Roma, ostaggio della mano pubblica, non funziona niente, ma tutti indicano le responsabilità del liberismo. C’è anche una nuova teoria, quella del «benecomunismo», che consacra il dirigismo statalista come l’unica ricetta per tenere a bada il mostro del liberismo (selvaggio). 
 E i liberisti si guardano stupiti e sgomenti: nel regno dello Stato onnipotente e onnipresente si dà tutta la colpa a un responsabile inesistente. Deve essere un incubo. Liberista. E selvaggio.

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