giovedì 29 ottobre 2015

MARINO "MANTIENE LA PROMESSA" E CI RIPENSA : RITIRATE LE DIMISSIONI. PER IL PD E' CAOS

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In realtà, fin dall'inizio era assai sospetta la precisazione fatta da Marino al momento delle dimissioni : ho tempo 20 giorni per ripensarci.
Nel corso del tempo, il sospetto è diventato certezza : l'uomo vuole la "bella morte", con grandi fuochi e clamore, magari convinto che qualche migliaio di romani - in una città di tre milioni - che lo applaudono e lo esortano a "resistere", rappresentino veramente il popolo di Roma che sta con lui...
Renzi pare abbia già chiamato Orfini ed esplicitamente ordinato di portargli la testa del sindaco in poco tempo, che se ne è perso fin troppo. Il Presidente del Pd, inviato come commissario a Roma, avrà le sue belle gatte da pelare perché deve ottenere l'obbedienza di TUTTI i membri piddini del consiglio e qualche sorpresa, in simili casi, può sempre scappare fuori (la poltrona viene sempre abbandonata con dolore). Oltretutto non basterebbero neppure, perché bisogna arrivare a 25...
Altrimenti c'è la strada della sfiducia, con quelli del PD costretti a quel punto a votare contro il sindaco che a suo tempo hanno eletto unitamente a quelli dell'opposizione.
Un passaggio non salubre...
Ovvio che a questo punto tutti gli anti renziani sorridano compiaciuti per tutte le grane che questo bizzarro personaggio, Ignazio, sta procurando al potente premier.
Lo spettacolo giunge quindi al suo momento clou, e il finale, ancorché appaia indirizzato in un certo senso, potrebbe rivelare sorprese.





Marino ritira le dimissioni e resta solo:
25 consiglieri pronti a lasciare (e a farlo decadere)

Il sindaco ci ripensa: «Pronto a un confronto con la maggioranza». Dodici membri della giunta danno l’addio. Contro di lui 19 membri del Pd, più sei dell’opposizione

 

 

LE DIMISSIONI IN GIUNTA  

Il ritiro della dimissioni ha accentuato la spaccatura tra il sindaco e il Pd che in questi giorni gli aveva chiesto di lasciare. E gli effetti sono visti immediatamente. La giunta ha subito perso 7 dei suoi 12 componenti: si sono già dimessi l’assessore ai Lavori pubblici e coordinatore per il Giubileo, Maurizio Pucci, l’assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli e l’assessore al Turismo Luigina di Liegro oltre ad Alfonso Sabella (Legalità) che le aveva annunciate dopo il vicesindaco Marco Causi e gli assessori Stefano Esposito e Marco Rossi Doria.  

 


 

COSA SUCCEDE ORA  

Per staccare la spina al governo servono le dimissioni contestuali di 25 consiglieri comunali. Nelle fila del Pd ce ne sono 19. Secondo quanto si apprende a loro si unirebbero quattro dell’opposizione e due della maggioranza. In particolare Daniele Parrucci di Centro democratico e Svetlana Celli della Lista civica Marino, entrambi in maggioranza. Per l’opposizione a dimettersi potrebbero essere Alfio Marchini e Alessandro Onorato della Lista Marchini, Mino Dinoi del gruppo misto e Roberto Cantiani del Pdl. Le dimissioni contestuali dei consiglieri saranno presentate in serata o al massimo domani. 

 

 

RENZI: CHIUDIAMOLA QUI  

Ieri, da Cuba, Renzi, ha risposto sorridendo a chi gli chiedeva se avrebbe incontrato il sindaco della capitale: «Incontrare chi? Orfini?». E poi: «Della questione si occupa Orfini, che ha il mio totale sostegno». Sulle voci di un possibile, nuovo accordo per confermare Marino fino alla fine del Giubileo, il premier non ha detto nulla. Ma il senso della sue parole pubbliche era inequivocabile: il caso è definitivamente chiuso, Marino deve lasciare, non ho alcuna intenzione di incontrarlo.  

 

CHIESTA L’ARCHIVIAZIONE NELL’INCHIESTA ONLUS  

Intanto, la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta che chiamava in causa Ignazio Marino a proposito di presunte irregolarità nei pagamenti a collaboratori fatti dalla Onlus Imagine, organizzazione no profit costituita dal sindaco di Roma nel 2005 per destinare aiuti sanitari ad Honduras e Congo.  

 

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