venerdì 30 ottobre 2015

MARINO ORMAI EX SPARA A ZERO CONTRO RENZI. INTANTO NEI SONDAGGI I GRILLINI A ROMA AMPIAMENTE IN TESTA




Niente sorpresa, e niente pathos. Non solo i democratici sono rimasti compatti, e unanimamente hanno obbedito al diktat di partito di dimissionarsi dal consiglio comunale, ma li hanno seguiti altri sette consiglieri, superando il numero fatidico di 25 che significa caduta non solo dell'organo consiliare ma anche della giunta e del sindaco.
Marino quindi non ha avuto il proscenio che auspicava, il dibattito in aula Giulio Cesare, e subisce il commissariamento.
Nella conferenza stampa tenuta dopo il siluramento, l'ormai ex sindaco usa parole di fuoco contro Renzi,  definito unico mandante dell'accoltellamento. Ora, che sicuramente sia stato il premier ha scrivere la parola the end alla telenovela del marziano di Roma, nessun dubbio. Però non si può dire che l'abbia fatto in modo nascosto !
Insomma, nulla a che vedere con la porcata realizzata contro Letta per soffiargli il posto a Palazzo Chigi (ricordate il celeberrimo "Enrico stai sereno ??", rimarrà nella biografia dei due).
Come spesso gli accade quando la lotta si fa dura, Renzi porta il risultato a casa, ma il punto interrogativo riguarda il futuro prossimo venturo, coi sondaggi che danno in testa alle elezioni comunali, che per legge dovrebbero essere tenute entro sei mesi (ma quelli del PD cercheranno di farle slittare, guadagnare tempo), niente meno che gli ortotteri di Grillo.
Addirittura, secondo i dati di Pagnoncelli, che la Stampa pubblica sulla propria pagina on line, se Marino si presentasse con una sua lista arriverebbe al 17%, quasi pareggiando il dato, non entusiasmante, del PD, fermo al 20 (la stessa quota che raggiungerebbe il centro destra).
Certo, ci sarebbe poi il ballottaggio, ma a quel punto c'è da scommettere che l'elettorato dell'ex sindaco la farebbe pagare all'"accoltellatore" e si riverserebbe sul candidato pentastellato.
Insomma, ci sono buone possibilità che la capitale d'Italia avrà un sindaco frinente.
Non un bel cambio, a parer mio, che pure non rimpiangerà certo sor Ignazio.






 

Se i romani andassero a votare oggi sceglierebbero il candidato del M5S

Il sondaggio dell’Istituto Piepoli: una lista civica Marino sarebbe al 17%




30/10/2015

Ignazio Marino non è più sindaco di Roma. Arriva un commissario in attesa del voto di primavera. Ma che cosa succederebbe se si andasse a votare oggi? E i 664.490 (pari al 63,9%) romani che nel 2013 votarono per il sindaco-chirurgo chi sceglierebbero? La risposta arriva da un sondaggio realizzato ieri 29 ottobre dall’Istituto Piepoli in collaborazione con Askanews, da cui emerge che un cittadino su tre sceglierebbe il candidato del M5S, uno su cinque voterebbe il candidato del Pd, che sarebbe testa a testa con il candidato di centrodestra. Una ipotetica lista civica di Marino si attesterebbe al 17%.   

Quanto invece agli elettori di centrosinistra, si spaccherebbero tra Partito democratico, la riconferma di Marino e la fuga verso nuovi lidi. Nel dettaglio, uno su voterebbe il candidato ufficiale del Pd, quasi altrettanti rivoterebbero Marino, uno su cinque sceglierebbe M5S, mentre una piccola parte (il 2%) svolterebbe addirittura a destra. 

Quanto alla scelta di ritirare le dimissioni, l’elettorato di Marino è spaccato a metà: uno su due desidera che resti in carica, segno che il sindaco uscente ha ancora seguito tra i suoi elettori. Un segnale che si era già manifestato nelle 55 mila firme in calce a una petizione on line per chiedergli di rimanere sindaco.  

Allargando invece il raggio al totale dell’elettorato romano, lo vorrebbe ancora alla guida della città un cittadino su tre, mentre per il 64% dei cittadini la sua esperienza capitolina deve concludersi qui.  

1 commento:

  1. IN UN CERTO PERIODO DELLA "NOSTRA" STORIA CIRCOLAVA UNA VOCE : SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO -. !!!
    VUOI VEDERE CHE E' STATA RISPOLVERATA.???
    MI RIFERISCO A MARINO E M.5.STELLE.!- ... BASTA AVERE PAZIENZA.!-

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