mercoledì 7 ottobre 2015

RAOUL BOVA QUERELA LA SUOCERA, BERNARDINI DE PACE. LEI SI DIFENDE : PARLAVO DEI GENERI IN ASSOLUTO, NON DI LUI....

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Non ho molta stima della famosa collega, l'avvocato Bernardini de Pace, nota per essere stata prima l'incubo dei mariti, ora delle mogli (gli uomini hanno giustamente pensato di pagarne le esose parcelle pur di non averla contro) nella materia da lei prediletta : il contenzioso matrimoniale.
Adesso apprendo che, forse, a dare retta alle notizie di stampa, non è nemmeno tanto coraggiosa.
Qualcuno ricorderà il violento, verbalmente, attacco polemico della donna, vestente nella fattispecie i panni della madre e della suocera, contro l'altrettanto famoso genero, l'attore Roul Bova, colpevole di lasciare la figlia per una avvenente collega conosciuta sul set.
Niente di strano, in quel mondo, ma la Bernardini De Pace avrà pensato che NON a lei, o alla sua propaggine familiare. E quindi prese carta e penna ed ospitata dal giornale di Sallusti, per il quale peraltro scrive come esperta matrimonialista, fece partire una lettera aperta dileggiante il genero, pur non nominandolo mai per nome e cognome.
Ma tutti, veramente tutti, pensammo ovviamente a Bova. Il quale si risentì ( mah..., troppo delicato il giovanotto) e querelò per diffamazione la suocera. Dopo un anno, che tanto ci vuole - anzi sono stati veloci - la cosa è approdata in udienza e, udite udite, quale sarebbe la linea difensiva della signora ? Mica il diritto ad esprimere il suo pensiero, pur fortemente critico, nei confronti del marito fedifrago della figlia, ma l'assai più pavido : "Parlavo in generale, di tutti i generi. Non di lui."
La notizia la potete leggere direttamente sulla Stampa, e se fosse esatta, la collega faceva più bella figura a tenere il punto. Cosa rischiava mai ?  Una condanna irrisoria con sospensione e non menzione.
Certo, ci sarebbe poi l'aspetto pecuniario, risarcitorio, e quello invece è un tasto sul quale la nostra notoriamente è sensibilissima.
Sarà per questo che con il difensore avranno preferito la brutta figura pur di farla franca.

  

Raoul Bova querela l’ex suocera: “Diffamato”

Finisce in tribunale la lite tra l’attore e l’avvocato matrimonialista Annamaria Bernardini de Pace




È finita in Tribunale la polemica tra Raoul Bova e l’ormai ex suocera, l’avvocato matrimonialista Annamaria Bernardini de Pace, scaturita dalla lettera dal titolo `Caro Genero degenerato, vai e non tornare´ scritta da quest’ultima e pubblicata più di un anno fa su `il Giornale´. L’attore, infatti, ha querelato per diffamazione il noto legale e la vicenda è approdata oggi davanti al gup di Monza, che ha deciso però di trasmettere per competenza territoriale gli atti a Catania. 
 
Il pm di Monza Walter Mapelli, infatti, nei mesi scorsi, dopo il deposito della querela da parte del legale di Bova, l’avvocato Dario Buzzelli, ha chiesto il rinvio a giudizio per Bernardini de Pace, madre di Chiara Giordano, ex moglie dell’attore. La matrimonialista, assistita dal legale Davide Steccanella, deve rispondere di diffamazione perché avrebbe offeso «la reputazione del proprio genero» con alcune frasi contenute nella lettera pubblicata l’11 agosto del 2014, tra cui «sei anche un uomo interessato e manipolatore, ambivalente e in mala fede ... non hai fegato né cuore, mio caro genero o degenero per meglio dire. La tua forza, anche sessuale, dura per il tempo di uno spot». Secondo la difesa, invece, quella lettera-articolo non era affatto indirizzata a Bova, ma ad un genero `di fantasia´. Indagato anche il direttore Alessandro Sallusti per omesso controllo sull’articolo pubblicato. 
 
Oggi, però, nell’udienza preliminare il giudice di Monza Pierangela Renda ha disposto la trasmissione degli atti al Tribunale di Catania, perché la prima copia del quotidiano quel giorno uscì dalla tipografia della città siciliana.

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