domenica 29 novembre 2015

D'AZEGLIO : MA I NAPOLETANI CI VOGLIONO SI O NO ??



L'amicizia, grande, vera, con Antonio Visconti, uno degli ultimi principi ( non per titolo ma per grande signorilità) di Napoli , mi ha spinto ad approfondire un momento della storia del nostro paese : l'annessione del regno delle due Sicilie da parte di quello sabaudo, prodromo dell'unità italiana.   Nel 2011, in occasione del 150° anniversario, insieme a eventi e saggi celebrativi, mi era capitato di leggere diversi contro canti, e del resto che il famoso brigantaggio andasse visto con occhi più obiettivi, anche "revisionisti", molti storici lo stavano facendo da un po'.
L'anti nordismo di Antonio, il suo forte meridionalismo, la volontà di perpetuare una memoria diversa dell' Italia borbonica, hanno fatto il resto. Così, dopo un saggio (Gianni Oliva, "Un Regno che è stato grande") breve ma utile sui vari sovrani della dinastia borbonica a Napoli, e uno, "I Vinti del Risorgimento" , di Gigi Di Fiore, esponente noto, in questa materia, del revisionismo anti savoiardo, ecco che sono giunto alla metà di un terzo libro, "L'Anello di Zinco", di Mauro Mercuri, un giovane storico romano, quindi si potrebbe dire "neutrale" per posizione geografica, che pure sposa la tesi dell'occupazione piuttosto che quella della liberazione Risultati immagini per l'anello di zinco libro.
Ovviamente la discussione è serrata, e ci sono vari elementi che mi lasciano perplesso nel leggere le lodi di Ferdinando II, la descrizione di un regno ricco e felice.
Però, una pagina mi è rimasta impressa, provenendo da Massimo D'Azeglio, quello della famosa frase "L'Italia è fatta, bisogna fare gli italiani", quindi un patriota risorgimentale, che a proposito del brigantaggio scrisse :
La questione del tenere Napoli o non tenere mi pare che dovrebbe dipendere più di tutti dai napoletani, salvo che vogliamo, per comodo di circostanze, cambiare quei principi che abbiamo sin qui proclamati. A Napoli abbiamo cacciato un Sovrano (la S maiuscola è testuale NdC) per stabilire un governo sul consenso universale. Ma ci vogliono 60 battaglioni per tenere il Regno, ed è notorio che, briganti o non briganti, non tutti ne vogliono sapere. Mi diranno : e il suffragio universale ? Io non so niente di suffragio, ma so che di qua del Tronto non ci vogliono 60 battaglioni , e di la sì. Dunque dev'esser corso qualche errore. Dunque, o cambiar principio o cambiare atti, e trovar modo di sapere dai napoletani una buona volta se ci vogliono sì o no. Perché a chi volesse chiamar tedeschi in Italia, credo che gli italiani che non li vogliono hanno il diritto di fare la guerra.
Ma a italiani che, rimanendo italiani, non volessero unirsi a noi, non abbiamo il diritto di dare archibusate.

Una prosa antica, certo, ma a sembra perfetta anche così.


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